Capitolo 14

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*Sbalzi d'umore
Che hanno nome e cognome*

Blaze pov
Realtà. Verità. Fa male vero? Brucia, ti lacera. Ti ferisce. Forse sarebbe meglio non sapere, non sapere niente, non sapere i fatti, non sapere il mondo. Non sapere, non sapere e basta. Continuare a sognare, continuare ad immaginare, continuare ad illudersi, continuare. Sarebbe meglio, molto meglio. La verità ti cambia, cambia la tua percezione di ogni cosa, cambia il tuo modo di guardare, cambia il tuo mondo, cambia la tua vita. Ti cambia, ti cambia e basta. La realtà fa male, fa male a tutti, fa male, ti brucia, ti dà fuoco, quelle fiamme che circondano il tuo cuore, che lo divorano, che lo consumano tutto lentamente, troppo lentamente. E poi ho capito, ho capito che a volte sarebbe meglio non capire.

"Giuro...giuro che finiranno male...la pagheranno!" Urla Alex

Quelle cicatrici, quei segni sulla sua schiena, quei segni di bruciato sul suo fianco. Quei mostri devono pagare.

"Non potrei esserne più d'accordo, quei figli di puttana non la passeranno liscia" concordo

"La mia bambina" sussurra incredula zia Lucy con le lacrime agli occhi

Natsu non dice una parola, continua a guardare per terra in silenzio, si sentono solo i suoi continui respiri profondi. Sapeva già tutto, conosceva bene quello che le è successo, ma sentirselo dire da lei, sentirsi raccontare tutte le sue emozione, tutte le sue sofferenze, sentire i fatti nel dettaglio...non è lo stesso, per niente. È ben diverso.
Un pugno sui denti sarebbe meno doloroso. Un calcio fra le palle sarebbe meno schifoso.

"La mia piccola" Jerson, con il suo solito fare paterno, abbraccia Sara

"Allontanati da lei idiota" lo stacco prendendo fra le mie braccia, la mia ragazza

"Insulso essere dal cazzo grosso, non avrei dovuto generarti" borbotta il rosso con disappunto, incrociando le braccia al petto

"Infatti non mi hai generato tu coglione"

"Avrei dovuto usare il preservativo" continua ignorandomi

"Non sei mio padre Jerson"

Fernandez sposta di scatto il suo sguardo su di me e spalanca la bocca facendo finta di essere offeso

"Mi stai rinnegando?"

"Cos-"

"Non puoi rinnegare colui che può!"

"Per favore, caro il mio ormai anziano padre, fatti curare"

"Va bene che sono vecchio, ma sono sano come un pesce, non ho bisogno di cure"

"Mi riferivo al tuo cervello"

"Il mio cervello è sano, dopotutto io posso"

"Si può sapere da dove è uscito uno come te?" Chiedo esasperato

"Dal culo di mia madre, come te d'altronde"

"No, io non sono uscito dal culo di zia Erza"

"Già, fortunello del caz-ahia"

| Fairy Tail | Oggi, Domani, Per SempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora