Capitolo 19

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*Tocchi il fondo e non risali.
T'innamori dell'abisso
E ti divorano gli squali*

Jerson pov
Problemi. Qual è il problema? Cos'è un problema? Non lo so. Il problema è una cosa, quel qualcosa di sbagliato. Il problema è complicato. Un problema è un disastro, un casino, un contrasto. Un problema è complicazione. Complicazione, caos, confusione. Errore. Il problema fa paura, ci spaventa irrevocabilmente. Un terrore, il terrore di affrontarlo. Perchè non capiamo che il problema è risolvibile, cazzo se lo è, per quei pochi che non scappano, per quei pochi che lo affrontano. Problema, risoluzione; risoluzione, problema. Ma dov'è il problema? Com'è il problema? Qual è il problema? Non lo capisco. E se non capisco il problema, come faccio a risolverlo. Il punto è proprio questo. Non si risolve un problema, finché non si capisce esattamente quale sia. E non parlo dei problemi di matematica, non parlo di quale merenda scegliere, non parlo di quale libro leggere, no. Parlo del problema della vita. Già, il problema della vita, cosa c'è di sbagliato in questa vita, qual è il problema? Perchè c'è così tanta sofferenza in questa vita? Perchè si versano così tante lacrime? Perchè la vita è malvagia? No. La vita non è malvagia, siamo noi. La vita non ci fa soffrire, siamo noi. La vita non fa piangere, siamo noi. Non si sconfigge la sofferenza, finché non si trova il problema, non si risolve il problema, finché non si capisce dov'è questo problema. Il tuo problema, il nostro problema, la tua vita, la nostra vita. Perchè soffri? Perchè piangi? Il problema non lo capisco, non si sa nemmeno la causa della sofferenza, si prova dolore...e basta. C'è un problema, e basta.
Qui il problema è solo mio, e forse il problema sono io.

"Padre, c'è qualcosa che non va?" Sara si butta sul mio letto

"No...stavo pensando"

"Allora si che mi devo preoccupare!"

"Smettila, anch'io ho un cervello"

"Davvero?" Chiede inarcando un sopracciglio

"Figlia, la devi immediatamente finire, io sono colui che può, è ovvio che abbia un cervello! Piuttosto, le foto del cazzo?" Domando serio facendola sbuffare

"E tu e Virginia?" Mi guarda di rimando

"Io e Virgy cosa? Non c'entriamo adesso, io, quelle foto, le voglio"

"Senti, non abbiamo fatto niente" alza gli occhi al cielo

"Infatti! Vergognatevi" scuoto la testa "è così che vi ho educati? Eh bimba?"

"Ma padre io-"

"Non voglio scuse! Pretendo le foto del bimbo dal cazzo grosso, nudo"

"Vaffanculo"

"Ok, ma prima dammi quelle foto"

"Perchè vuoi quelle cazzo di foto?"

"Perchè io posso" rispondo ovvio

"Te le darò...un giorno"

Restiamo in silenzio per parecchio tempo, lei che ondeggia le gambe davanti al letto ed io sdraiato con le mani dietro la nuca. Silenzio, completo silenzio, niente. Rumore a te dico addio, perchè qui, c'è la mia presenza, ci sono solo io.

"Ho saputo...di ieri" dico improvvisamente

Abbassa gli occhi. Distoglie quel suo sguardo, non vuole ricordare, ma a volte non c'è scampo.

| Fairy Tail | Oggi, Domani, Per SempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora