Who are you Mr. Fake?

14) Le bugie...

Sbuffi, piano, rimettendo a posto il cellulare in tasca; la lezione della quarta ora era cominciata nel migliore dei modi: con un assegnazione di un compito extracurricolare del professor Jung.
- Ragazzi vi assegnerò un compito da svolgere insieme alle classi della professoressa Lee - esordisce, non appena entra in aula. Tutti quanti si lamentano: non ci voleva un'altra assegnazione pesante di compiti, non quando i Mid Terms si avvicinavano sempre più inesorabilmente.

- Sarà il solito compito noioso sulla storia dell'arte occidentale - sussurra Soyoung mentre tu ridacchi, sarebbe stato sicuramente così; il professore batte le mani per richiamare l'attenzione su di sé e tutti fanno silenzio.
- Il tema del vostro compito sarà... - dice il professore lasciando in sospeso la frase, mentre il mormorio della classe si faceva sempre più intenso.
- Cosa sarà professor Jung? - domandò un tuo compagno di classe dagli ultimi banchi, il prof sorrise.
- Sarà Musica ed arte! La professoressa Lee ed io volevamo far sentire più a loro agio i nuovi arrivati, così il nuovo compito sarà scultura dal vivo per alcuni, per altri scrittura di un pezzo musicale con l'aiuto di uno dei più bravi studenti dell'Accademia di Musica, Danza e Arte mentre gli altri studenti balleranno sui pezzi scritti imparando una coreografia creata sempre da uno degli studenti - cominciò a spiegare il professore, tutti quanti sembravano entusiasti  di non dover fare un'altra noiosissima tesina su storia dell'arte.
- Tutti e sette si sono mostrati disponibili, sia a fare da modelli per le sculture che per insegnarvi qualcosa che loro studiano quotidianamente - continuò il prof. Jung, cercando di calmare la classe con poco risultato, erano tutti sovraeccitati.
- Y/n! Questa sembra essere l'occasione perfetta per avvicinarsi ad uno dei tre Mr. Fake! - esclama, nel bel mezzo della confusione totale, Soyoung, girandosi verso il tuo banco, tu annuisci. Sarebbe stato un ottimo modo per iniziare ad applicare il piano del dividi e conquista di cui stavi parlando con i ragazzi.
- Ragazzi silenzio!! - esclama, il professore, leggermente arrabbiato perché nessuno gli dava ascolto. La classe si zittì velocemente tememdo una punizione.
- Per distribuire in maniera equa e imparziale le tre squadre io e la professoressa abbiamo deciso di sorteggiare i membri delle attività - dice guardando tutta la classe, che si levò in protesta alla decisione repentina del metodo invece che della scelta di preferenza.

- Ma prof! Non è giusto! - ribatté uno dai primi banchi; gli altri gli andarono dietro immediatamente, protestando sul metodo di scelta dell'attività, il professore richiamò ancora una volta la classe a fare meno caos.
- So che non vi piace ragazzi, ma sarà una cosa giusta, quindi ora scriverete il vostro nome su un foglietto e noi sorteggeremo il compito da darvi, troverete la lista domattina, appesa sulla bacheca della scuola - risponde pacato il professore mentre si appoggiava alla cattedra.
- Y/n ci conviene pregare che capitiamo almeno nella stessa attività - sussurrò la tua migliore amica ma tu scuoti la testa, negando fermamente
- Invece penso che la cosa migliore sia separarci, così possiamo attuare il piano del dividere quei tre - affermi
- Mh... ma da dove è uscito questo piano? - domanda alzando un sopracciglio, sospettosa
- Ehm... diciamo che ci stavo già pensando da tempo - rispondi velocemente, forse fin troppo
- Centrano per caso quei quattro? - chiede
- Foorse? Forse c'entrano anche loro, ne abbiamo parlato e diciamo che questo è un piano di riserva... - dici grattandoti una guancia distrattamente, come per scrollarti l'imbarazzo di dosso. Soyoung ti fissa per un po' e poi fa spallucce
- Quando vorrai farmi più partecipe fammi un fischio eh - dice mezza offesa, gonfiando le guance come una bimba di cinque anni.
- Soyoungieee, lo sai che ti voglio bene e poi tu sei la mia arma segreta - dici prendendole le mani affettuosamente
- Davvero?! - dice mentre i suoi occhi brillano, tu annuisci fermamente: era l'unica che poteva darti seriamente una mano con tutta la faccenda. Le lasci le mani per poi sorriderle.
- Davvero davvero - dici alzandoti per andare a mettere il tuo nome nella scatola sotto lo sguardo dell'insegnante, come tutti gli altri.