17.S) Love me a million times

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"Finirà tutto perché io ho scelto...te, Seokjin" pensi chiudendo gli occhi. Il soffitto non avrebbe dato un'altra risposta quella sera... come se quello potesse realmente darti una risposta. Sbuffi, non pensavi ad altro. Seokjin. Kim Seokjin era riuscito a farti sentire qualcosa che non avevi mai sentito prima. Non era stato improvviso come ci si aspetterebbe da un colpo di fulmine ma graduale: messaggio dopo messaggio era riuscito a farti sorridere e piano piano a farti sentire le farfalle nello stomaco. Sapevi che non scriveva sempre lui, ma la maggior parte delle volte riconoscevi il suo stile di scrittura.

Ti sentivi in colpa leggermente per avergli urlato contro durante quell'incontro sul tetto. Però era vero: ti avevano trattato veramente male... nonostante questo non eri riuscita a rimanere così arrabbiata per tanto e dopo aver passato il pomeriggio a non pensarci avevi deciso che avresti chiarito tutto il giorno dopo.

La porta di casa tua si spalanca di colpo e senti in lontananza la debole voce di tua madre chiamarti al piano di sotto, scendi le scale di corsa: il tono della sua voce era preoccupato e a tratti tremolante.

- Mamma... è successo qualcosa? - domandi avvicinandoti a lei, la borsa sul pavimento lasciava intravedere un plico di fogli con tabelle e scritti fittamente; sembravano risultati di analisi e ricette per medicinali, tutti firmati elegantemente dalla stessa persona.

- Mamma...? - chiedi avvicinandoti, mentre lei era inginocchiata nel corridoio

- La nonna... - singhiozza piano cercando di alzarsi, fallendo nonostante il tentativo

- La nonna? - domandi abbassandoti alla sua altezza - Cosa è successo alla nonna?! Come sta? - continui velocemente, con voce preoccupata, tua madre prende un respiro profondo come per calmarsi prima di ricominciare a parlare.

- Uno dei dottori... il dottor Wang ha detto c... che ha avuto una ricaduta... c'è la possibilità che non si salvi a meno che no... non ci sia un donatore compatibile - dice con voce tremante mentre alcune lacrime facevano capolino dagli angoli degli occhi

- Se è per il midollo io sono pronta per donare! - esordisci, decisa, prendendole le mani per sostenerla

- Abbiamo già fatto le prove Y/n... né il mio... né il tuo... sono compatibili e la lista d'attesa è lunga a causa della sua età e dal gruppo sanguigno - dice affranta

- M...ma... - balbetti sconvolta

- Il dottore mi ha detto che probabilmente le manca un mese siccome è un caso acuto ed ha un'età avanzata - continua stringendoti le mani

Scoppi in un pianto isterico, il mondo ti crolla addosso in un secondo, lasci le mani di tua madre cercando di asciugarti le lacrime con gesti frenetici

- N...non è possibile... tre mesi fa diceva... che era solo un caso cronico - dici tra un singhiozzo e l'altro, tua madre ti abbraccia e tu ricambi stringendola fortissimo, le lacrime continuavano a scenderti sulle guance e non accennavano a fermarsi.

Dopo alcuni minuti, tua madre si alza e tendendoti la mano ti aiuta ad tornare in piedi, ti abbraccia ancora una volta, ti accarezza i capelli prima di afferrare la borsa, che era ancora per terra.

- Tesoro io... penso di dover andare a cucinare qualcosa... - dice, con voce quasi catatonica,  tu annuisci asciugandoti le lacrime con i palmi delle mani - Vai pure in camera, ti chiamo io quando è pronto - continua, accennando un sorriso triste, per poi andare verso la cucina.

Sali le scale lentamente, per ogni gradino un diverso ricordo condiviso con tua nonna sfiora la tua mente. Quella volta che siete andate alle giostre per i tuoi 8 anni o quella volta che ti eri fatta male giocando al parco e lei ti aveva cantato una canzoncina per farti sentire meglio... Erano mesi che non la vedevi allegra come quei tempi. Sopraffatta dai ricordi, e dalla paura di non rivederla mai più, ricominci a piangere non appena sei arrivata davanti alla porta della tua stanza.

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