I had to call you up and hear your voice for reassurance.
“Jungkook, mangia qualcosa.”
Jungkook distolse lo sguardo dal computer e guardò Namjoon che stava all’ingresso della sua stanza. Il ragazzo più grande sospirò quando Jungkook scosse la testa rifiutando e dicendo flebilmente di non aver fame. Doveva ancora fare più di metà relazione di arte. Una cosa che Jungkook non sapeva fare era scrivere relazioni. Al contrario di Namjoon, che sapeva farlo perfettamente.
“Hyung,” il ragazzo più piccolo piagnucolò quando Namjoon stava per andare via. “Aiutami, per favore.”
Namjoon si avvicinò e si mise dietro la sedia di Jungkook, osservando la relazione scritta malamente sullo schermo scuro. Schioccò la lingua e colpì scherzosamente Jungkook sulla. nuca, chiedendogli di spostarsi dalla sedia, quello prese obbediente il posto di Namjoon e questo si sedette.
“Si può disegnare sia con le mani sia con dispositivi elettronici,” lesse Namjoon da quello che Jungkook aveva scritto e lo schernì. “Cosa sei, un bambino di seconda elementare?”
Jungkook emise una risatina e incrociò le braccia mentre Namjoon controllava alcune cose di storia dell’arte da vari siti, cancellava parti della sua relazione e scriveva frasi con parole sofisticate al posto di quelle più infantili di Jungkook. Jungkook approfittò del momento per togliersi lo sporco dalle unghie. Erano passati sì e no quindici minuti quando Namjoon si alzò e fece per uscire dalla stanza.
“Cosa? Hai finito? Di già?”
Namjoon fece una smorfia e lo salutò per poi lasciare la stanza lasciando Jungkook a fissare la relazione sullo schermo di fronte a sé con occhi spalancati. Lesse rapidamente la relazione e realizzò che avrebbe dovuto ricercare la maggior parte delle parole usate da Namjoon in caso l’insegnante gli avesse chiesto di spiegarle.
“Cazzo, è un genio. Per caso Jin hyung sta con lui per fargli fare i compiti di matematica?”
“No, stupido. Lui sta con me perché sono bello.” urlò Namjoon da qualche parte dell’appartamento.
“Se Jin hyung ti avesse sentito ti avrebbe ucciso. Lui si considera quello bello della coppia.” rise Jungkook, chiudendo il computer e spostandosi sul letto. Un tonfo risuonò nella stanza quando il telefono gli scivolò di mano e cadde sul pavimento, dalla bocca del ragazzo scappò un fiume di imprecazioni mentre lo tirava su e controllava che non ci fosse alcun danno. Poi affondò la testa nel materasso e passò cinque minuti a rotolarsi e tirando calci alle lenzuola.
“E’ caldo che cazzo.” borbottò tra sé e sé togliendosi la maglietta e tirandola da qualche parte per terra.
Il suo telefono si illuminò e cominciò a squillare; era una chiamata da Yoongi. Jungkook rispose con zero entusiasmo desiderando solo di andarsene subito a dormire.
“Jungkook,” Yoongi sembrava senza fiato e Jungkook si sedette dritto. “Jungkook, mi serve un favore. Potresti chiamare Hobi per favore? Non risponde a nessuna delle mie chiamate. Aveva detto che mi avrebbe chiamato appena tornato a casa dal lavoro. Per favore Jungkook.”
“Si hyung. Lo faccio subito.” Jungkook attaccò e compose velocemente il numero di Hoseok. Dal tono della voce di Yoongi, era sicuro che quest’ultimo stesse già correndo all’appartamento di Hoseok. Ad ogni squillo gocce di sudore si formavano sul collo di Jungkook finché qualcuno finalmente non rispose. “Hoseok hyung!” esclamò Jungkook in preda al panico.
“J-Jungkook?”
Jungkook emise quasi un sospiro di sollievo quando constatò che Hoseok stava bene, ma avvertì la tensione nella sua voce e quanto tremante fosse.
“Hyung, cosa è successo? Perché non rispondi alle chiamate di Yoongi hyung? E’ preoccupatissimo-” un singhiozzo dall’altro lato fece fermare Jungkook a metà frase. “Hoseok hyung?”
“Sono stato licenziato.” La voce era debole quanto un sussurro. “Volevano che lavorassi sia di mattina che di sera Kook e ho detto loro che non ne avevo la possibilità. Sono stato licenziato.” Jungkook strinse i denti mentre ascoltava Hoseok parlare. “Yoongi ed io dovevamo trasferirci in un appartamento più grande insieme con quello che guadagnavamo. E io sono stato licenziato. E’ sempre lui a fare tutto. E’ sempre lui ad assumersi tutte le responsabilità. Come- come potrei mai dirgli che sono stato licenziato?” Dall’altro capo si sentivano ancora altri singhiozzi. Jungkook stava per dirgli di parlare semplicemente con Yoongi quando sentì un’altra voce dalla parte di Hoseok.
“Hobi? Oddio cosa è successo? Vieni qui amore.”
Quindi Yoongi era arrivato. Jungkook ascoltò per un altro minuto per poi decidere di attaccare. Si strofinò il viso e affondò la testa nel cuscino, con i ricci neri sparsi sotto. Non poteva fare a meno di pensare al modo in cui Daehoon aveva guardato Jimin oggi quando erano seduti alla tavola calda. A Jungkook non piaceva nulla che riguardasse Daehoon. Ma il modo in cui aveva guardato Jimin gli aveva instillato un briciolo di paura nel cuore. Guardò il telefono che aveva in mano prima di chiamare un numero familiare.
“Pronto?” La voce era dolce come il miele ma comunque impastata dal sonno. Il cuore di Jungkook si scaldò all’istante e si sentì sollevato.
“Jiminie,” chiamò. “Ti ho svegliato?”
Sentì uno sbadiglio trattenuto dall’altra parte e quasi rise. “Non c’è problema. Cosa c’è? Stai bene? Va tutto bene?”
Jungkook sorrise per la premura di Jimin. “Va tutto bene, non preoccuparti. Io- io volevo solo sentire la tua voce. E’ che- non lo so, mi sento strano.”
Jimin mugolò assonnato e si sentì un tonfo accompagnato da un leggero “ow”. Jungkook rise immaginandosi a distanza Jimin cadere dal letto e fare una smorfia. Era adorabile.
“Che sbadato.” Jungkook sospirò tra le risate. “Stai bene?”
“Si,” Jimin sbuffò risalendo sul letto e affondando il viso nel cuscino. “Sono stanchissimo Jungkook-ah. Fa davvero freddo.”
Jungkook si accigliò, si tirò su e recuperò la maglietta abbandonata per terra. “Hai preso le compresse? Vuoi che ti porti qualcosa di caldo da mangiare o da bere?”
“Non ho fame,” Jimin farfugliò piano, “ma grazie lo stesso, ho preso le compresse.”
“Sei sicuro di non volere niente?” Jungkook insistette.
“Rimani in linea finché non mi addormento?” chiese Jimin assonnato. Jungkook sorrise tra sé mentre si sdraiava sul letto e chiudeva gli occhi.
“Sono qui.”
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strawberries and cigarettes // jikook
Fanficdove jungkook ama le giacche in pelle e i tatuaggi e jimin è un ragazzo innocente troppo gentile per questo mondo. © jikookiejar translated by dafxve