everything’s for you, I’ll be alright.
Il sorriso con il quale Jimin aprì la porta del suo appartamento fece sì che Taehyung desiderasse sprofondare e morire. La mano in cui teneva la confezione di ravioli al vapore gli tremava dietro la schiena mentre la faccia di Jimin si illuminava per la sorpresa.
“Tae? Che succede a quest’ora della notte? Non che mi dispiaccia.” ridacchiò Jimin e Taehyung sentì gocce di sudore scendergli giù per la schiena. Senza una parola passò i ravioli al vapore a Jimin, che aggrottò le sopracciglia confuso. “Oh! Hai incontrato Jungkook?” La sua piccola mano toccò quella di Taehyung quando prese il pacchetto con un sorriso e Taehyung sentì di averlo avvelenato solo con quel tocco. “Grazie. Entri?”
“Io- Io devo andare Chim. Bogum hyung mi starà aspettando.” Taehyung sospirò, osservando il viso di Jimin prima di chinarsi per lasciargli un bacio sulla fronte e sussurrargli dolcemente. “Mi dispiace tanto.”
Jimin sorrise, dando un colpetto leggero sul braccio di Taehyung. “Non devi scusarti Tae. Sei sempre il benvenuto qui. Vai a passare un po’ di tempo con Bogum hyung.”
Sentendo la porta chiudersi e camminando verso l’ascensore, Taehyung sentì un enorme senso di colpa. Se solo Jimin avesse saputo per cosa si era scusato, se solo Jimin gli avesse detto in faccia che lo odiava per aver rovinato l’unica cosa ad averlo reso davvero felice; perché Taehyung sentì che era esattamente quello che si meritava.
Jimin annusò l’odore dei ravioli, lo stomaco che gli brontolava per la fame. La TV era accesa come sottofondo, il debole rumore era l’unica cosa che distraeva Jimin nell’appartamento silenzioso. Il ragazzo tirò fuori il telefono, decidendo di mandare un messaggio a Jungkook per ringraziarlo per i ravioli. Jungkook aveva letto il suo messaggio quasi immediatamente ma non aveva risposto. Di solito ci sarebbero stati cuori in risposta, o comunque qualcosa. Jungkook non aveva mai lasciato Jimin con un visualizzato. Il ragazzo biondo prese un morso di un raviolo mentre scriveva ancora.
Buonanotte Jungkookie, sogni d’oro :)
Jungkook avrebbe dovuto rispondere con qualcosa sul come avrebbe sognato Jimin dato che era l’unica cosa che lo rendeva felice. Ma Jimin fissò e fissò il cellulare per quella che sembrò un’eternità ma non ci fu risposta. Ad ogni morso del raviolo, la preoccupazione del ragazzo aumentava. Forse Jungkook era malato, ecco perché non gli rispondeva. Forse non aveva le forze per farlo. Inconsciamente Jimin compose il numero del ragazzo, le sopracciglia aggrottate per la preoccupazione.
Tre squilli, Jungkook adesso avrebbe dovuto aver risposto.
Sette squilli, Jungkook si scuserebbe ancora ed ancora per aver risposto tardi dato che aveva avuto qualche problema.
Dodici squilli, Jungkook non aspetterebbe mai così tanto.
Quindici squilli, c'era qualcosa che non andava.
Jimin sospirò, chiudendo la chiamata e sprofondando sul divano. La sua mente era inquieta ma si convinse che magari Jungkook aveva messo il telefono in silenzioso e si era addormentato. Forse non stava bene. Quindi il biondino si addormentò stringendo il telefono al petto nella speranza che il mattino dopo l’avrebbe richiamato. Non poteva sapere che non l’avrebbe fatto. Non poteva sapere che non avrebbe visto Jungkook per giorni.
Era passata più di una settimana da tutto il casino con Jungkook e Taehyung aveva ormai da un po’ iniziato a notare quanto Jimin fosse messo a dura prova. Il ragazzo non aveva visto né avuto notizie dal suo ragazzo da così tanto che si convinse quasi che Jungkook ce l’aveva con lui. Taehyung vide quando Jimin uscì dalla caffetteria dopo il suo turno, con la testa abbassata e le spalle curve in un modo che Taehyung non avrebbe mai voluto vedere.
“Glielo dico,” Taehyung sussurrò tra sé e sé dirigendosi verso Jimin con passi decisi. “Gli dirò quello che ho fatto, se lo merita.”
Era quasi arrivato da Jimin ma si fermò quando vide passare un ragazzo vestito con un giacchetto di pelle nero. Taehyung deglutì vedendo il viso di Jimin illuminarsi più di quanto non l’avesse visto fare per tutta la settimana. Il ragazzo biondo allungò la mano e afferrò una manica del giacchetto di pelle, trattenendo il ragazzo che lo indossava.
“J-Jungkook? E’ passato un po’. Credevo che fossi malat-”
Jimin rimase sconcertato quando Jungkook tirò via gentilmente il giacchetto dalla sua presa e continuò per la sua strada. Jimin sentì il suo cuore perdere dei battiti mentre correva dietro il ragazzo dai capelli corvini.
“Jungkookie? C’è qualcosa che non va?” Jungkook serrò i denti e infilò le mani nelle tasche del giacchetto, le unghie che scavavano nella sua stessa pelle. Jimin sembrava allarmato. Il suo Jimin. “Jungkook hey,” Jimin disse più forte. “Per favore dimmi se c’è qualche problema.”
“Jimin,” Taehyung gridò, avrebbe potuto urlare al ragazzo che era tutta colpa sua ma Jimin aveva gli occhi fissi su Jungkook e si era isolato dal resto del mondo.
“Jungkookie per favore,” Jimin sembrava più e più distrutto ad ogni supplica e Jungkook non voleva fare altro che tornare indietro e abbracciare il ragazzo. “Jungkoo-” Jimin urlò inciampando sul pavimento e cadendo in ginocchio. Jungkook finalmente si fermò, il respiro pesante, quasi piangeva. Stava facendo del male a Jimin sia emotivamente che fisicamente. Il suo Jimin. Jimin notò che il ragazzo dai capelli corvini si era fermato e si alzò, senza prestare attenzione ai graffi che bruciavano sul suo palmo sinistro. “Cosa ho fatto di male?” La voce di Jimin si spezzò con l’ultima parola e Jungkook si girò, muovendo un passo verso Jimin e accarezzandogli i capelli affettuosamente. Jimin alzò lo sguardo con gli occhi pieni di lacrime e Jungkook prese un respiro profondo per alleviare il dolore che gli pulsava nel petto.
“Tu non hai fatto niente di sbagliato dolcezza,” Jungkook chiuse gli occhi. “Sono io. Io non sono una brava persona Jimin-”
“Smettila,” Jimin gracchiò colpendo il petto di Jungkook. “Sei una delle persone migliori che io conosca. Smettila di dire cose del genere io-”
Jungkook scosse la testa, lasciando andare le ciocche dei capelli di Jimin. Fece un passo indietro e Jimin automaticamente allungò una mano. Jungkook avrebbe voluto piangere in quel preciso istante ma si trattenne. Invece lasciò viaggiare la mano fino al palmo ferito di Jimin, portandosi la ferita alle labbra e lasciandoci il più leggero dei baci.
“Quando la smetterai di farti del male così? Non posso starti sempre dietro per salvarti ora, no?” Jimin tirò su con il naso, facendo un passo verso Jungkook. “Jiminie, è meglio se stai lontano da me. Non voglio che tu finisca nei guai per colpa mia.”
“No,” Jimin scosse la testa, una lacrima gli era già sfuggita dall’occhio. “No. Non mi interessa di niente Jungkook, io ho bisogno- io ho bisogno di t-te. Per favore non-”
“Perdonami amore,” Jungkook sussurrò quando si chinò per baciare la fronte di Jimin. “Mi hai reso felicissimo.”
Jimin crollò non appena Jungkook si voltò e continuò a camminare. Taehyung notò Jungkook mordersi il labbro talmente forte da farlo sanguinare, e delle lacrime gli scapparono dagli occhi. Jungkook guardò Taehyung passando, e gli rivolse un minuscolo sorrise e annuì. Taehyung si fece avanti per fermare Jungkook quando sentì i singhiozzi di Jimin tra le lacrime. Rivolse la sua attenzione alla sua anima gemella, prendendolo tra le braccia e facendogli gentilmente segno di smettere di piangere. Quando il pianto di Jimin si era ridotto a dei leggeri singhiozzi, Taehyung aprì la bocca.
“Jimin sono stato io-”
“Portami a casa Taehyung,” Jimin sussurrò, privato della sua energia. “Non dire nulla per favore, portami solo a casa. Voglio stare da solo.”
Taehyung chiuse gli occhi e accettò, sapendo che tutto quello che aveva pensato gli si era ritorto contro enormemente. Mentre portava Jimin a casa, Taehyung desiderò di poter riavvolgere il tempo. Cosa aveva fatto.
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strawberries and cigarettes // jikook
Fanfictiondove jungkook ama le giacche in pelle e i tatuaggi e jimin è un ragazzo innocente troppo gentile per questo mondo. © jikookiejar translated by dafxve