sense,

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I realized you have the most beautiful soul in the universe.

Jimin sospirò mentre guardava fuori dalla finestra della sua camera da letto. Era il fine settimana e di solito usciva con Taehyung ma lui era andato a Geochang con Bogum per incontrare i suoi genitori e ora Jimin era estremamente annoiato. Il libro che stava leggendo da quando si era svegliato ora era dimenticato sotto il cuscino. Stava pensando di andare alla sala di danza più vicina per passare il tempo quando il suo telefono vibrò. Sbirciò pigramente il cellulare, ma i suoi occhi si illuminarono quando vide che erano messaggi di Jungkook che lo avvisava che sarebbe passato a prenderlo un'ora dopo.

Jimin sorrise tra sé mentre saltava giù dal letto e verso il suo armadio. Rovistò tra i vestiti, cercando la sua felpa arancione preferita. Si spruzzò un po' della sua colonia preferita, annusandola soddisfatto una volta, quando l'odore di agrumi gli raggiunse il naso. Il campanello suonò, facendo correre il biondino verso la porta, portando con una mano la borsa nera distrattamente.

La porta si aprì rivelando un Jungkook molto attraente, degli skinny jeans strappati e una maglietta nera gli adornavano la pelle candida. Jimin lo guardò, godendosi l'immagine del suo ragazzo. Aveva perso il conto di quante volte aveva visto Jeongguk vestito di nero, nonostante ciò il ragazzo riusciva ancora ad essere sexy con quel colore.

"Hey," lo salutò Jeongguk abbassandosi per baciare sulle labbra il ragazzo più basso. "Pronto?" Jimin infilò silenziosamente la mano in quella di Jungkook dopo aver chiuso la porta, scatenando forte sensazioni nello stomaco del ragazzo più piccolo. Come può qualcuno essere così bello solo esistendo in quel modo, si chiese Jungkook.

Jungkook aveva lasciato a casa la sua amata moto su insistenza di Seokjin, e aveva deciso di camminare fino all'appartamento di Jimin. Suo fratello aveva detto qualcosa sul come camminare con il proprio ragazzo fosse più romantico e significativo di gironzolare per la città con quella sua moto enorme. Non che Jungkook non si fosse offeso per l'insulto alla sua piccolina, ma mentre camminava sul marciapiede che portava al piccolo parco vicino l'appartamento di Jimin con la mano del ragazzo nella sua, non poté non ringraziare mentalmente suo fratello.

"Dove stiamo andando?" Jimin chiese, spezzando il silenzio. Jungkook si girò per guardare il ragazzo e fu sbalordito da quanto facilmente riuscisse a leggere i suoi occhi. Sembrava il tipo di persona che avrebbe preferito appuntamenti semplici e tranquilli piuttosto che costosi ed eccessivi.

"Il parco vicino? Ho dei sandwich fatti in casa. Possiamo mangiare e poi andare ovunque tu voglia?"

Jungkook poté vedere gli occhi di Jimin illuminarsi. Era così facile da leggere, un libro aperto.

"Fatti in casa? Jin hyung li ha fatti per te?" Jimin sorrise guardando le loro mani intrecciate per poi alzare lo sguardo su Jungkook. "Il vostro rapporto fraterno è così tenero."

Jungkook sentì le orecchie scaldarsi quando tossì in un pugno e distolse lo sguardo. "Li ho fatti io," la sua voce era così bassa che Jimin quasi non la sentì. Il ragazzo ne fu sorpreso positivamente e il suo sorriso si allargò. Strinse la mano di Jungkook, avvicinandosi così che la sua testa si potesse appoggiare contro la spalla di Jungkook.

"Sei così dolce."

Quelle parole colpirono Jungkook più di quanto non volesse ammettere. Gli si scaldarono le guance e le orecchie e improvvisamente non sapeva dove guardare e cosa dire. Jimin notò che il ragazzo era agitato e rise in modo affettuoso. La risata non aiutò in alcun modo. Jungkook stava per sciogliersi.

Ci volle un po' prima che trovassero un posto libero sotto l'ombra di un albero dato che era il weekend e molte persone avevano già occupato tutto lo spazio. Jimin finalmente trovò un posto libero e si buttò giù, portando Jungkook con sé. Questo tirò fuori il contenitore pieno di sandwich e ne passò due a Jimin, che li prese con occhi sorridenti. Jungkook non aveva fatto colazione e stava morendo di fame, quindi non perse tempo e morse il sandwich. Tuttavia una volta iniziato a masticare, il suo cuore perse un battito per il terrore. Aveva spalmato salsa di peperoncino invece della salsa di pomodoro. La gola gli bruciava mentre ingoiava e fece scattare la testa per mettersi di fronte a Jimin.

"Andiamo al ristorante? Ne conosco uno piccolo e accogliente sulla strada." Jungkook andò nel panico afferrando il polso di Jimin per fermarlo dal mangiare il sandwich. "Per favore? Non mi vanno molto i sandwich ora."

Jimin sorrise, girando il volto per baciare la mano di Jungkook che gli teneva il polso. "Fammene mangiare uno e poi possiamo andarcene Jungkookie. Lo hai fatto per me, lo voglio mangiare."

Il cuore di Jungkook accelerò mentre si immaginava gli innumerevoli scenari ai quali questo poteva portare. "Te ne preparerò alcuni per cena. Vieni. Mangiamo insieme. Solo... solo non adesso? Andiamo, è tardi." Il ragazzo più alto si alzò e si spolverò i pantaloni, afferrando il contenitore e infilandolo nello zaino nella speranza che Jimin facesse lo stesso. "Dai and-" Jungkook smise di parlare quando si voltò e vide Jimin mangiare il sandwich, il secondo sandwich. Aveva le labbra rosse e gonfie e gli occhi un po' lucidi, Jungkook sapeva che la gola doveva bruciargli a questo punto, ma comunque finì il sandwich che aveva in mano e sorrise al ragazzo che aveva veramente mandato tutto a puttane come se andasse tutto bene.

"Hai dei fazzoletti? E possibilmente dell'acqua?" Jimin ridacchiò piano, ancora sorridendo a Jungkook come se non avesse appena mangiato due sandwich pieni di salsa al peperoncino.

"Cazzo, Jimin," Jungkook imprecò inginocchiandosi di fronte al ragazzo e aprì lo zaino, tirando fuori fazzoletti e una bottiglietta d'acqua. "Io- Io stavo cercando di non- di non farti- oh cazzo." Jungkook abbassò lo sguardo mentre il ragazzo più grande si puliva le mani e beveva dell'acqua. Quando sentì lo sguardo di Jimin su di sé Jungkook si sentì morire.

"Hey," Jimin toccò la sua mano dolcemente, "Sto bene. Hai preparato quei sandwich per me Kookie, è tutto okay se hai fatto un piccolo errore. Non posso buttarli via per questo ora, no? Soprattutto quando erano fatti con buone intenzioni e con tanto amore." Per la prima volta da un po' Jungkook sentì il forte bisogno di piangere. Chi era quell'angelo di ragazzo? Jungkook non se lo meritava.

"Mi dispiace così tanto," Jungkook mormorò piegandosi per poggiare il mento sulla spalla di Jimin. "Sono così stupido, un idiota. Mi dispiace." La mano di Jimin raggiunse il retro della testa del ragazzo, giocando con i capelli corvini e alleviando le sue preoccupazioni. Jungkook inalò l'aria fresca e il profumo di Jimin, coccolandosi sul collo del suo ragazzo. "Grazie per averli mangiati nonostante... lo sai. Io- non so cosa ho fatto per meritarti."

"Smettila," Jimin si lamentò, tirando giocosamente i capelli di Jungkook. Sei davvero smielato a volte. E non hai bisogno di ringraziarmi. Sono io a doverlo fare. Sei una delle cose migliori che mi sia mai successa."

In quel momento Jungkook non voleva baciare Jimin né limonare. Invece voleva dimostrare al ragazzo che per lui significava molto più di quanto potesse immaginare. Delle braccia robuste circondarono le spalle del biondo, attirandolo nell'abbraccio più caloroso di sempre, petto contro petto, i cuori che battevano in sintonia. Jimin sorrise, stringendo la maglietta di Jungkook. Un semplice tocco poteva trasmettere quello che così tante parole non potevano.

Salve a tutt*!
Al termine della storia mancano ancora pochi capitoli, nel frattempo cosa ne pensate?
Vorrei ringraziare tutt* voi per star continuando a leggere SaC... e inoltre volevo chiedervi, avete notato il nome dei capitoli? Se non l'avete fatto vi consiglio di farlo, è stata un'idea davvero carina della scrittrice originale e ho deciso di mantenerla anche nella traduzione!

strawberries and cigarettes // jikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora