UN MOMENTO DI FELICITÀ

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Violet provò ad aprire gli occhi. Li sbattè per un po'.All'inizio vedeva tutto sfuocato ma poi riuscì a mettere a fuoco.

Era stesa sopra ad un lettino in un stanza bianca. C'erano altri lettini di fianco a lei ma era sola.

In testa aveva una borsa con del ghiaccio.

Ora ricordava cos'era accaduto! La palla le era finita in faccia perché era rimasta incantata da Michael. A ripensarci Violet arrossì , chissà che figuraccia aveva fatto ; ma ormai quella giornata era diventata il suo record di figuracce quindi di cosa si sorprendeva?

Poco dopo vide entrare la dottoressa della scuola insieme ai suoi genitori.

- Violet , come ti senti tesoro? - chiese sua madre

- bene mamma , ora sto bene. Ma come ci sono finita qui? -

Violet ricevette la risposta dalla dottoressa.

- hai preso una bella pallonata sulla testa e sei svenuta. Meno male che c'era quel ragazzo che si è offerto di portarti qua in infermeria altrimenti avremmo dovuto medicarti in palestra ; com'è che si chiamava? Michele? -

- parla di Michael? -

Appena Violet pronunciò il suo nome i suoi genitori la guardarono dubbiosi , come se avesse tenuto nascosto un segreto che veniva fuori solo ora. Pensavano veramente che Violet uscisse con Michael di nascosto? Ma erano tutti matti? Come mai sembravano una coppia agli occhi di tutti tranne che ai loro?

- si esattamente lui! Ecco come si chiamava : Michael , ma certo! È veramente un bravo ragazzo , tienitelo stretto -

Violet arrossì violentemente.

- certo , è mio AMICO - disse Violet scandendo bene le lettere della parola " amico ".

I suoi genitori sembravano più rilassati dopo che Violet lo ebbe specificato.

- d'accordo , allora se ti senti meglio ti mando a casa ; che ne dici Violet? -

- si andiamo , grazie dottoressa -

Violet scese dal lettino e si avvicinò ai genitori.

- ma che ore sono? Quanto ho dormito? -

- sono quasi le due , hai dormito per un'oretta - le rispose la dottoressa guardando l'orologio.

- su Violet , andiamo a casa ora -

- si mamma -

- grazie mille - disse Margaret , la madre di Violet , alla dottoressa Becky.

Violet e i suoi genitori uscirono dalla stanza e andarono fuori. La scuola era deserta , tutti se n'erano andati.

Salirono in macchina diretti verso casa.

- sappiamo cosa è successo stamattina , il preside ci ha chiamati - disse Jack, suo padre.

Violet rimase in silenzio per paura che fossero molto arrabbiati con lei.

- non siamo arrabbiati , sapevamo che sarebbe capitato. Era ora che ti ribellassi a quel gruppetto che ti prendeva sempre in giro , hai fatto bene secondo noi. Peccato però per questa botta in testa. -

- grazie , ma come si fa a essere più sfortunati di me? È solo il secondo giorno e già ho fatto la mia solita figuraccia ! -

- io non la chiamerei figuraccia , ti sei solo difesa. Poteva andare meglio è vero però sarebbe stato peggio se ti fosse caduto in testa un pezzo del soffitto invece che una palla no? -

- accidenti papà , ma che immagine orribile! Grazie per lo sforzo ma oggi è una giornata nera -

- si forse l'esempio non era azzeccato però hai capito giusto? -

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