8 - L'angelo

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-Quindi è tutto vero?

Disse Jürgen ad Aurora mentre venivano accompagnati nei piani inferiori dell'enorme edificio dov'erano entrati. Lei però non si sentiva ancora a suo agio.

-A quanto pare.

Entrambi avevano scoperto da poco non solo dell'attuale esistenza degli angeli, ma anche che il governo ne avesse catturati vari. Lo stesso Jürgen esperto in questo campo ne fu sconvolto.

-Se fosse così, sarebbe uno scandalo. Mai nella storia dell'umanità si è preferito nascondere delle informazioni del genere in campo specialistico. L'intera comunità scientifica dovrebbe saperlo.

Rimproverò Jürgen.

-Non se serve per salvare il mondo.

La strana voce che aveva risposto a Jürgen si mostrò proprio di fronte a una delle porte che li avrebbero portati verso l'ufficio incaricato di accoglierli.

-Una risposta un po' troppo romanzata non le pare? Nessuno dovrebbe arrogarsi il diritto di decidere per gli altri su qualcosa di così importante.

Jürgen non si domandò nemmeno chi fosse quella persona. Era così amareggiato da quello che aveva scoperto che il suo desiderio era solo quello di potersi sfogare su qualcuno. L'altra voce però non era da meno, e forse per esperienza sapeva già come commentare.

-Quelli che hanno deciso sono le stesse persone che i cittadini hanno votato per rappresentarli. Quindi, direi proprio di sì.

Jürgen stava per controbattere quando Aurora, capendo che questa discussione non sarebbe mai giunta a conclusione, intervenne e si presentò. La persona che con tanta sapienza sapeva tenere testa a Jürgen finalmente si presentò.

-Io mi chiamo Agata Rodríguez, sono a capo di questa struttura e sovrintendo i progetti all'interno di questo piano.

Agata, che non si era catturata le simpatie di Jürgen, aveva invece colpito Aurora che seppur in modo superficiale, appariva molto simile a lei.

-Come mai tenete questi esseri qui dentro?

-All'interno di una base di ricerca farmaceutica? Per varie motivazioni in realtà. La più importante però è sicuramente che questo è l'ambiente perfetto per trattare con soggetti del genere. Siamo una delle poche strutture che potrebbe ospitarli. Qui abbiamo ogni tipo di strumenti, macchinari e sale adibite alle sperimentazioni su animali e soggetti umani. Semplicemente è più comodo.

-E quella meno importante?

Chiese Jürgen cercando di punzecchiarla.

-Per i soldi, ovviamente. Questa struttura è la base principale che controlla le sue sussidiarie sparse per tutta l'Europa. Diamo cinquantacinquemila posti di lavoro. Solo qui a Milano ne diamo circa la metà. Il restante in città come Lisbona, Atene, Leida, Vienna e così via. Il governo ci finanzia a peso d'oro per il mantenimento e lo studio di questi soggetti.

Agata, convinta che nessuna risposta avrebbe saziato le due menti, aspettò di arrivare al punto di contatto, così che potessero capire.

-Dunque, siete pronti per quello che vedrete?

Disse Agata prima di aprire la penultima porta che separava loro dall'essere. Lei si sedette subito su una delle sedie a disposizione e poggiando uno dei gomiti sul tavolo ne ammirò lo splendore.

-Non è bellissimo?

Aurora che vi aveva avuto un faccia a faccia particolarmente burrascoso però ne aveva un'opinione ben diversa.

-Perché sono così brutti?

-Beh, questa non è una domanda particolarmente soggettiva? Comunque, se la può aiutare, nelle nostre ricerche abbiamo scoperto che non hanno alcun tipo di neotenia. Il che spiegherebbe anche perché sembrano tutti così diversi da noi.

Jürgen che per la prima volta ebbe l'opportunità di vederne uno senza sentirsi in pericolo di vita si avvicinò al grande vetro rinforzato che divideva lui, dall'angelo. Lo guardò e appoggiando la mano sul vetro provò a studiarne i particolari:

-Lei ha idea della quantità di informazioni che si potrebbero ricavare da un angelo vivo?

-Certo, non per altro abbiamo già risposto alla maggior parte delle domande che si starà ponendo adesso, anche se per altre ci vuole più tempo.

-Come fanno a sopravvivere nella nostra atmosfera?

Agata che finalmente riuscì a catturare l'attenzione di Jürgen non si risparmiò a spiegazioni. Mostrandosi così interessato le aveva fatto capire che a parte divergenze ideologiche, i due non erano tanto diversi.

-Sembra che provengano da un ambiente molto simile al nostro e la loro struttura biologica riesce a reperire l'energia necessaria senza grande fatica.

-E le ali invece?

-Abbiamo scoperto che le ali sono fatte di un materiale biologico molto simile all'aerografite, il che le rende abbastanza leggere da non pesare ulteriormente sul corpo e allo stesso tempo abbastanza resistenti da non spezzarsi durante le fasi di decollo e atterraggio.

-Questo spiegherebbe anche perché riescano a piegarsi così tanto da scomparire dietro la schiena.

Aurora, non capendo alcun'ché di ciò di cui i due stavano parlando si concentrò sull'angelo.

-Scusi, ma l'angelo sta leggendo?

Disse, osservandolo prendere un libro da una libreria.

-Sì, è affamato di libri umani, ne legge tra i 5 e i 10 al giorno.

Jürgen sbalorditò chiese come fosse possibile.

-Abbiamo fatto alcuni test sull'intelligenza, sembra che la media per gli angeli sia di 250 IQ. In più hanno delle capacità di assimilazione straordinarie. Enoch ha imparato la lingua inglese in due settimane, quella cinese in tre e quella francese e italiana in altrettante due. Sembrano essere migliori di noi in tutto.

-Enoch? Questo è il suo nome?

EnochDove le storie prendono vita. Scoprilo ora