4 - L'enigma Parte 2

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Marco era riuscito finalmente a risolvere l'enigma dell'assassino e non aveva perso tempo nel chiamare la signorina Said per farle sapere del suo grande successo. Il giorno stesso Aurora e Jürgen si trovarono di nuovo nel suo appartamento.

-Non so chi sia il vostro assassino, ma è un genio. Se questo era il suo prima enigma e ce ne sono altri undici, non credo che qualcuno possa riuscire mai a risolverli tutti. Ricorda molto gli eventi successi centinaia di anni fa.

-L'organizzazione internazionale di quegli enigmi diffusi in rete?

Chiese Jürgen.

-Esatto, anche se non finì bene.

Aurora già lo sapeva, ma l'opinione di Marco non faceva che confermare la sua tesi. L'assassino non voleva che gli enigmi fossero risolti. Voleva solo prenderli in giro.

-Cos'hai scoperto?

Si domandò Aurora guardando lo schermo di Marco.

-Ricordate il file con la chiave corretta da dover inviare? Bene, ci sono riuscito. Dopo dieci minuti dall'upload il sito mi ha fatto scaricare questo file audio.

Marco toccò varie volte sullo schermo, fino ad arrivare al file audio e lo avviò. Tutti lo ascoltarono con attenzione, ma nessuno capì, specialmente Aurora.

-Non si sente niente.

Marco si mise a sorridere rivolgendo la faccia verso i volti sconsolati di Aurora e Jürgen.

-Esattamente, però dopo averci lavorato un po' ho scoperto che difatti c'è un suono al suo interno, solo che non possiamo sentirlo.

-Cioè?

Marco trafficò con alcuni programmi di audio editing e dopo aver ricontrollato che tutto fosse a posto mostrò il suo lavoro ai due colleghi.

-Ecco, guardando lo spettrogramma si vede che ci sono dei suoni che partono da una frequenza superiore ai venti Hz. In pratica non possiamo sentirla. Allora l'ho modificata un po' ed ecco il risultato.

L'audio divenne metallico e pieno di interferenze ma un suono indistinto fra tutto il resto si riusciva a udire.

-Cos'è?

Nessuno di loro due lo sapeva, benché meno Marco che per ore si era arrovellato il cervello senza trovare una risposta.

-Non lo so.

Aurora provò a dire qualcosa, ma Jürgen, esterrefatto, la precedette.

-Questa è la lingua degli angeli.

Aurora non capiva l'affermazione di Jürgen, aspettò che continuasse ma non aggiunse altro. Perciò cercò di sollecitarlo.

-Che vorresti dire?

Jürgen aspettò, riascoltò altre due volte l'audio in loop prima di condividere il suo responso definitivo.

-Sì, ne sono certo. Beh, non ho mai sentito un angelo parlare. Però è come lo descrivono gli studi. Gli angeli hanno un linguaggio più sofisticato del nostro. Se notate gli stop delle intonazioni e il flusso costante, è molto simile alla nostra lingua. Sicuramente è di un essere cosciente e sono abbastanza sicuro che sia un angelo a parlarlo.

Aurora si spazientì e mentre cercava di trovare un qualche nesso, rivolse a Jürgen un'altra domanda.

-Quindi puoi anche tradurlo?

Jürgen però non sapeva cosa rispondere. Sapeva che per Aurora sarebbe stata una delusione, ma si fece forza e le rispose.

-No, non siamo ancora riusciti a decifrarlo. Anche perché ci vorrebbero degli angeli vivi, e... beh, dopo l'apocalisse non se ne sono più visti.

Marco e Aurora che fino a quel momento si erano illusi di poter avere una spiegazione, un qualcosa su cui appigliarsi pur di avere una pista, finirono per demoralizzarsi. Fu così che Aurora se ne andò, con l'amaro in bocca, accompagnata da Jürgen.

L'area della scientifica era in subbuglio. I mass media avevano appena coperto in tutte le TV la notizia della morte di Pierre Moreau e dall'alto arrivarono pressioni per trovare qualcosa. La stessa Aurora dovette confermare ai suoi superiori che fin'ora non erano in grado di poter presentare alcun resoconto. Sia l'assassino che la vittima sembravano essere apparsi dal nulla all'interno dell'appartamento, subito dopo l'assassino avrebbe ucciso Pierre Moreau dentro casa per poi scomparire per com'era apparso. Proprio quel giorno Aurora si trovava in sala conferenza per discutere dei possibili approcci da prendere.

-Non è possibile.

Aurora era arrabbiata per la totale negligenza di tutto l'apparato scientifico e investigativo, non che lei fosse da meno, ma si era assunta la totale responsabilità nella risoluzione del caso. Ne valeva della sua reputazione. In più soffriva di perfezionismo, non riusciva ad accettare l'impossibilità di quel caso.

-Ma signorina Said, abbiamo seguito ogni possibile indizio e niente ha dato un risvolto al caso. La carta usata per scrivere i messaggi lasciati sopra il corpo della vittima è risultata datata mille e duecento circa. L'unica cosa che stona è l'inchiostro. Usa una miscela che si può trovare solo in quest'epoca, eppure risulta vecchia come la carta. Le telecamere e i sospettati non hanno visto nulla e tutti hanno un alibi valido abbastanza da essere rilasciati subito. Nessuno ha sentito nulla all'interno dell'appartamento e nessun residuo, impronta o materiale è stato lasciato dall'assassino. Pure con le tecniche e i macchinari di ultima generazione non siamo stati in grado di ricavarne alcunché.

Basta, pensò Aurora, non riusciva più a sopportare che le venisse detto che non avevano niente. Come avrebbe potuto lavorare al caso se a livello pratico sembrava non esserci alcun caso.

-Quindi volete dirmi che secondo voi, Pierre Moreau è apparso dal nulla senza farsi vedere da nessuno, sia entrato a casa, l'abbia distrutta, si sia squarciato da solo per poi lasciarsi sopra al corpo delle lettere datate nel mille e duecento? Davvero questa è l'unica cosa che vi viene in mente?

Tutti all'interno della conferenza si meravigliarono della sfuriata di Aurora. Sapevano che stesse esagerando, ma d'altronde era così che suonava alle orecchie delle persone all'interno della sala.

-Con tutto il rispetto, capisco lo stress di questo caso, ma lei non è l'unica a lavorarci sopra e non trovo rispettoso da parte sua descrivere il tutto con una reductio ad absurdum. Sappiamo tutti che c'è stato un omicidio e che l'assassino è là fuori, ma nessuno fin'ora si è mai trovato un caso simile davanti. Abbiamo anche chiesto una consulenza agli americani e ai cinesi, ma anche loro non sanno cosa dirci.

-Bene, allora vedo che siete in grado di assumervi le vostre responsabilità e di andare a parlare direttamente voi con il capo, giusto?

Aurora fece zittire tutti. Nessuno aveva voglia di incontrarlo, il suo carattere irrascibile e irrequieto lo rendevano a pelle detestabile. Aurora sapeva apprezzare il suo capo, tranne quando aveva motivo di prendersela anche con lei.

-Bene, se nessuno ha altro da dire penso che sia il caso di riaggiornarci alla prossima settimana, sempre che nel frattempo l'assassino non avrà ucciso qualcun'altro.

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