7 - L'ombra

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Quando vide la morte in faccia, il primo pensiero di Aurora non furono i suoi genitori, i suoi amici, o chiunque altro. Il suo primo pensiero fu per se stessa. La sua più grande paura era la fobia più egoistica ed egocentrica di tutte. Aurora non voleva morire, ne aveva il terrore. Una paura primordiale che al solo pensiero le pervadeva il corpo di fuoco. Fu questo a darle quell'adrenalina che le avrebbe permesso di vedere la morte in faccia. Aprì gli occhi e finalmente riuscì a dare un volto a quell'ombra tanto oscura.

Era un angelo, almeno per come le avevano insegnato. Un essere che niente aveva a che fare con quelli delle sacre scritture. I suoi denti affilati come rasoi cercavano di penetrarle la carne, mentre lei per paura di morire tentava con tutte le sue forze di opporsi. Cercò di coprirgli la faccia con le mani stando attenta a non avvicinarsi alla sua bocca. L'essere però aveva una forza sovrumana e la stava lentamente trascinando all'angolo dell'obitorio. Aveva un braccio enorme e solo con quello la sollevava per la gola. Le faceva male e stava soffocando. Se non avesse fatto subito qualcosa ci sarebbe rimasta secca.

-Jürgen aiutami!

Gridò Aurora disperata. Lei tentò di ferirlo colpendolo agli occhi e ci riuscì. Schiacciò quei bulbi come fossero palloncini, infilò le sue unghie fin dentro la testa, ma non riusciva a fargli emettere un singolo grido di dolore, un breve tentennamento sufficiente per scappare. Niente, era tutto vano. Come poteva farcela da sola se altre due persone ne erano rimaste uccise? Perché se il responsabile degli omicidi era un angelo, allora doveva essere lui l'assassino.

Fu quando arrivò ai margini della stanza che si arrese. Non aveva più alcun senso opporre resistenza, sarebbe stato solo un inutile spreco di energie. Se doveva morire, voleva farlo nel modo più breve e meno faticoso possibile.

Jürgen rimase lì per interminabili secondi a guardare quella scena, avrebbe voluto aiutarla, ma non aveva idea di come fare. Almeno così pensò all'inizio. All'arrivo di una breve lucidità si rese conto che aveva studiato l'anatomia degli angeli, conosceva i loro punti deboli e il modo per far loro più male. Si guardò intorno e, accanto a un carrello mortuario, vide alcuni strumenti per l'autopsia. Prese un bisturi e si fermò di nuovo cercando di ricordarsi dove il colpo sarebbe stato più efficace. Fu in quel momento che Aurora si ritrovò all'angolo e sapendo che non c'era più tempo, si buttò.

-Aurora!

Si avventò su quel possente essere che già impegnato con Aurora non diede peso a lui. Jürgen scivolò al suo lato e con un colpo decisivo trafisse l'ascella che risultò in un rapido indietreggiamento dell'angelo. Isabelle che dai vetri aveva visto la scena, chiamò gli agenti di sicurezza che accorsero proprio in quel momento. Al suono dell'apertura della porta l'angelo si dileguò in silenzio. Per com'era arrivato, scomparve.

Gli unici presenti sulla scena dovettero firmare un contratto che sanciva la segretezza di quello che era successo quel giorno. Nessuno ne fece più menzione, ma qualcuno ne venne lo stesso a conoscenza. Aurora, ormai a casa da due giorni venne fatta chiamare dai piani alti che l'aspettavano per un incontro. Jürgen, visibilmente scosso, non riuscì a discutere con Aurora di quello che era successo e forse un po' preoccupata si domandava se stesse bene.

Quell'incontro tanto importante venne disposto in Francia in una delle sedi governative adibite alla presidenza.

-Quindi è lei l'incaricata del caso.

Rispose uno dei rappresentanti del presidente.

-Sì.

-Ed è convinta che l'assassino sia un angelo, giusto?

-Esatto.

-Il che spiegherebbe perché dopo tutto questo tempo non siate riusciti ad avanzare nelle indagini.

Il rappresentante fece una pausa. Sì mosse di alcuni passi verso le finestre e guardando il panorama si appoggiò alla scrivania.

-Quello che le sto per dire è confidenziale, quindi si adegui alla procedura.

Aurora lo guardò in trepidante attesa. Non sapeva cosa si nascondesse in quegli omicidi, adesso però, avrebbe forse, avuto una risposta.

-Come sa non esistono più angeli, né demoni, né anomalie.

-Non più a quanto pare.

-Sì, ma la realtà è che non sono mai scomparsi. Dopo l'apocalisse l'umanità aveva bisogno di pace, di familiarità e tranquillità. Cose che non avrebbero mai ottenuto se le informazioni riguardanti queste minacce fossero state ancora in circolo. Ecco perché si insegna ai bambini della loro estinzione.

Aurora non rimase sconvolta, anzi, forse un po' delusa. Non che se lo aspettasse, ma dopo quello che aveva vissuto, aveva già ipotizzato questa possibilità.

-Ma se esistono ancora, come ha fatto il mondo a non rendersene conto? Quelle cose continuano a girare per le strade.

-Questo perché li cacciamo, e come lo facciamo noi lo fanno anche gli altri paesi. E questo ci porta al momento in cui ha scoperto quei residui d'erba nel ventre del signor Barnaba.

-Quelli proveniente dalla Cina, giusto? Non vorrà farmi credere che la Cina stia usando quegli esseri?

-I tempi delle guerre economiche e informatiche sono passati. Adesso che abbiamo l'opportunità di utilizzare esseri potenti all'infuori dell'immaginario collettivo, è diventata una possibilità da non escludere.

-Se fosse così, io cosa ci faccio qui?

-Lei sta lavorando a questo caso da molto tempo, ne sa più di noi ed è oramai palese l'implicazione umana dietro questi omicidi. Le task force addette alla caccia sono state addestrate per questo, non si occupano di assassini né di spie. Il che rende difficile la loro localizzazione. Se le nostre supposizioni dovessero rivelarsi fondate...

-I cinesi avrebbero trovato un modo di controllare gli angeli.

-Corretto, questo avrebbe delle implicazioni inimmaginabili. Quello che potrebbe fare un angelo con il supporto logistico di un paese intero sarebbe straordinario. Per questo le chiediamo di mantenere il caso e, per aiutarla, le daremo tutto il supporto necessario. Partendo proprio da quel secondo enigma che lei ha citato nel suo rapporto.

-Intende il file audio? E come potrebbe aiutarmi? Se non si può tradurre, solo un angelo potrebbe capirlo.

-Di nuovo corretto, signorina Said.

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