𝟏𝟎. "𝕀'𝕞 𝕟𝕠𝕥 𝕒 𝕙𝕖𝕣𝕠!"

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𝐂𝐚𝐧𝐳𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨: 𝐏𝐚𝐲𝐩𝐡𝐨𝐧𝐞 - 𝐌𝐚𝐫𝐨𝐨𝐧 𝟓, 𝐖𝐢𝐳 𝐊𝐡𝐚𝐥𝐢𝐟𝐚

Thor resta a fissarmi per un po', con un sorriso raggiante stampato in viso.
Loki osserva il suo fratellastro con un sopracciglio alzato mentre Wong entra nella stanza totalmente indifferente.

«Mi dispiace dirlo ma... io dovrei tornare dagli altri.» spezzo il silenzio imbarazzante creatosi, grattandomi la nuca, in imbarazzo.

Wong annuisce, gira il polso e fa comparire un portale dove si intravede il tetto della dimora del signor Stark.

«Grazie, Wong.» sorrido al responsabile della biblioteca, che in tutta risposta mi fa un cenno con il capo.

«Allora, buona serata.» dico, entrando nel portale, lasciandomi alle spalle le voci di Thor e Loki che dicono contemporaneamente: «Ciao!».

L'aria frizzante di fine ottobre mi pizzica la pelle così mi affretto per tornare dagli altri. Quando rientro in casa, trovo il delirio: Doctor Strange e Tony Stark stanno discutendo animatamente in mezzo al salotto mentre Peter e Nigel li stanno guardando sbalorditi.

«Che cosa succede?» domando, avvicinandomi ai due ragazzi che si voltano verso di me, quasi spaventati.

«Oh, ciao, Grace.» mi saluta con nonchalance Nigel, circondandomi le spalle con un suo braccio. «Tutto bene?» domanda, fingendosi interessato.

Lo spingo via da me e lo guardo male. «Qualcuno mi può dire che cosa diavolo sta succedendo?» domando di nuovo, indicando i due supereroi intenti a discutere.

Peter Parker si gratta la nuca, imbarazzato. «Stanno discutendo su dove mettere la gemma del potere.» ammette il ragazzo, portando le labbra in una linea sottilissima.

Alzo un sopracciglio, osservando i due uomini. «Io non voglio una stupida gemma nel mio bagno!!» sbraita Tony Stark, gesticolando.

Stephen Strange scuote la testa. «Questo lo capisco, ma non accetto di metterla in uno scantinato ubicato nel sotterraneo. Mi dispiace, ma non lo accetto.» ribatte lo stregone, con un tono di voce piuttosto calmo.

Il titolare della Stark Tower lo fissa, sbigottito. «E dove vorrebbe riporre la gemma, sua eccellenza?» lo prende in giro l'uomo, incrociando le braccia al petto.

«In un posto dove è al sicuro! Ma fai quello che vuoi, io ci rinuncio.» mormora, lasciando scivolare le braccia lungo i fianchi, esasperato. In quel momento si voltano entrambi nella nostra direzione.

Tony Stark sgrana gli occhi e si avvicina a me, stringendomi in un abbraccio. «Oh, eccola qui la supereroina del momento!» esclama, ridacchiando. Ricambio l'abbraccio con un tuffo al cuore. Ho preso la gemma del potere ma non sono stata sola e poi non mi sento ancora un'eroina.

Quando ci stacchiamo dall'abbraccio, io lo guardo confusa. «Io non sono un'eroina!» affermo, con le lacrime agli occhi. Tutte le emozioni che sono riuscita a trattenere vengono a galla in una cascata di lacrime.

Sento la forza dei fulmini e del ghiaccio percorrere le mie mani e, prima che possa fare qualsiasi cosa, mi precipito fuori dalla casa del miliardario e inizio a correre verso una meta a me sconosciuta.

Mentre corro, non mi accorgo che ha iniziato a piovere fortemente. Le lacrime scivolano lungo le mie guance mentre accelero il passo verso una meta sconosciuta, accompagnata dalla forza dei fulmini che sta invadendo ogni centimetro della mia pelle. Sento i tuoni in lontananza accompagnati da dei fulmini nel cielo. Questo temporale improvviso l'hanno provocato le mie emozioni così instabili e fragili.

𝐓𝐇𝐄 𝐍𝐄𝐖 𝐀𝐑𝐑𝐈𝐕𝐄𝐃 » 𝐀𝐕𝐄𝐍𝐆𝐄𝐑𝐒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora