𝟐𝟐. 𝕋𝕙𝕖 𝕓𝕣𝕠𝕜𝕖𝕟 𝕙𝕖𝕒𝕣𝕥 𝕚𝕟𝕤𝕚𝕕𝕖 𝕦𝕤

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𝐂𝐚𝐧𝐳𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨: 𝐓𝐚𝐤𝐞 𝐘𝐨𝐮𝐫 𝐓𝐢𝐦𝐞 - 𝐒𝐚𝐦 𝐇𝐮𝐧𝐭

Dopo aver visto un film, la zia di Peter ci richiama in sala da pranzo per la cena. Mi siedo di fronte a Peter mentre May fa il suo ingresso nella stanza con una teglia di pasta al forno fumante.

«Ecco qua! Buon appetito!» esclama la donna, dedicandoci un sorriso. Dopo averci spartito le porzioni, iniziamo a mangiare in silenzio che viene presto spezzato dalla zia di Spiderman.

«Allora, Grace... Da quanto tempo conosci Peter?» chiede, facendo arrossire per l'imbarazzo il nipote che gli rivolge uno sguardo di fuoco.

«Ci siamo conosciuti quattro anni fa, quando sono iniziate le superiori.» rispondo, per poi portarmi in bocca un pezzo di pasta al forno.

«Oh, ho capito. Frequentate tanti corsi insieme?» domanda di nuovo la donna, ancora più curiosa.

Questa volta è Peter a rispondere. «Tre corsi, zia May, solo tre corsi. Ora possiamo parlare d'altro per favore?»

Trattengo una risata quando noto l'espressione esasperata stampata sul volto del ragazzo. Scorge il mio sguardo addosso e le sue guance assumono un colorito vivace.

Zia May nota l'imbarazzo del nipote e decide di ascoltarlo. «Hai deciso che università frequentare l'anno prossimo, Pete? Oppure andrai al college?» chiede la donna dopo alcuni istanti, versando un po' di acqua naturale nel suo bicchiere.

Peter Parker lascia cadere la forchetta sul piatto e si alza di scatto da tavola facendo cadere la sedia dietro di lui, creando così un rumore assordante. «Basta, per la miseria! Sono stufo di sentirmi dire: "Che università farai?" "Hai già scelto?". Fatemi prendere le mie decisioni con calma e in pace!» sbraita il ragazzo, per poi lasciare la stanza quasi correndo.

Resto spiazzata dalla sua reazione: non l'ho mai visto così arrabbiato fino ad adesso.

«È ancora molto scosso per la perdita dei suoi genitori nonostante siano passati ormai dieci anni. Certe ferite non si rimargineranno mai.» mormora la donna, sospirando.

Dopo aver finito di mangiare silenziosamente, aiuto la zia di Peter a sparecchiare.

«Grazie per l'aiuto, tesoro. Ora puoi andare pure da Peter, credo che abbia bisogno più di te che di me in questo momento. Lo trovi nel seminterrato, probabilmente è nell'ufficio di suo padre. Io non sono molto brava a badare emotivamente a lui, perché io per per prima sono distrutta e nel cuore porto pesi insopportabilmente pesanti.» dice, lavando i piatti sporchi nel lavandino.

Poso una mano sulla sua spalla, in segno di conforto e presenza. «Non è assolutamente vero. Ha badato a Peter per questi dieci anni, gli ha sempre cucinato tre pasti al giorno, gli ha dato un tetto in cui vivere, le ha dato tutta la formazione scolastica migliore per le vostre disponibilità economiche... Zia May, ha fatto davvero tanto per lui e sono sicura che tuo nipote ti è davvero riconoscente. Quindi, quello che sta emotivamente passando Peter non è dovuto al fatto che sia arrabbiato con lei per quello che non ha potuto avere economicamente da te, tutt'altro! Piuttosto è arrabbiato con se stesso per non averti dato quelle attenzioni che anche tu meritavi.» le spiego, cercando di immedesimarmi nei panni di Peter e di quelli di sua zia.

Il volto della donna si illumina per un istante e mi regala un sorriso tra le lacrime. «Grazie, davvero. Sei proprio un angelo, ora capisco perché piaci tanto a Peter.» sussurra, accarezzandomi il volto.

Le mie guance si tingono di rosso ma lei fa finta di niente. La lascio in cucina a finire di lavare i piatti mentre io scendo in seminterrato a cercare Peter.

𝐓𝐇𝐄 𝐍𝐄𝐖 𝐀𝐑𝐑𝐈𝐕𝐄𝐃 » 𝐀𝐕𝐄𝐍𝐆𝐄𝐑𝐒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora