𝟏𝟒. 𝔸𝕝𝕕𝕣𝕚𝕔𝕙 𝕂𝕚𝕝𝕝𝕚𝕒𝕟 & 𝕥𝕙𝕖 𝕡𝕝𝕒𝕟

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𝐂𝐚𝐧𝐳𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨: 𝐃𝐞𝐦𝐨𝐧𝐬 - 𝐈𝐦𝐚𝐠𝐢𝐧𝐞 𝐃𝐫𝐚𝐠𝐨𝐧𝐬

Leggete lo spazio autrice sotto e lasciate un commento per farmi sapere se l'idea vi piace! È importantissimo!! Detto questo vi lascio al capitolo. Buona lettura⚡️☺️.

GRACE

Apro gli occhi di scatto e inizio a tossire, rendendomi conto che non sono affogata anche se sto sputando acqua salata. Il buio totale della stanza invade il mio campo visivo e inizio a sentire un forte attacco di panico.

Mi alzo da terra e faccio per raggiungere le barre della cella finché non mi ritrovo con i gomiti a terra, dolorante. Abbasso lo sguardo verso i miei piedi rendendomi conto che attorno alla mia caviglia destra c'è una spessa catena di ferro ustionante che, a contatto con la mia pelle, ha provocato una ferita che adesso sta sanguinando.

L'unica fonte di luce, oltre ad una piccolissima finestrella da cui si intravede uno spicchio di luna, è una candela che fa una fioca luce in un angolo della stanza. Oltre a questo, non c'è nulla. Dove diavolo sono?

«Ti sei svegliata finalmente!» esclama all'improvviso una voce, accompagnata dal rumore di passi che si avvicinano. Sussulto dallo spavento e mi guardo attorno finché una figura maschile si ferma davanti a me.

Non rispondo, mi limito solamente a osservare la sagoma dello sconosciuto il quale fa un passo in avanti, in modo che la piccola luce della candela possa illuminargli il viso: l'uomo è Aldrich Killian.

«Immagino che sarai affamata...» mormora, passandomi un pezzo di pane e una confezione di tonno in scatola. Prendo il pane e ne do un morso, presa dalla fame nervosa.

«Chi sei? Che cosa vuoi da me?» domando, con la bocca piena, scrutando con la coda dell'occhio i movimenti dell'uomo.

«Oh sì, che maleducato! Non mi sono neanche presentato. Io sono Aldrich Killian, e vorrei solo una cosa da te, biondina, e se mi aiuterai a prenderla, sarai libera di tornare a casa.» spiega con un finto sorriso sulle labbra.
Finisco di mangiare il pane e il tonno in scatola per poi guardarlo dritto negli occhi.

«E che cosa ti fa pensare che ti aiuterò?» chiedo, serrando i pugni dietro la schiena, non facendomi vedere da Aldrich Killian.

L'uomo ridacchia malignamente. «Oh, credimi, conosco davvero bene Tony Stark e so per certo che se rapisco una persona a cui tiene poi scenderà a compromessi, e lo stesso vale per tutti gli altri. Tu sei una nuova recluta del gruppo, è chiaro che sei sotto il mirino di tutti, sopratutto di Stark e dello stregone. Per non parlare dei due asgardiani e del ragazzo ragno. È ovvio che vogliono proteggerti dal pericolo, credi che non vengano in tuo soccorso?» risponde, gesticolando animatamente, con l'intento di distrarmi dalle sue parole ma sta sottovalutando una cosa molto importante di me: la mia intelligenza.
Sarò pure testarda e sentimentale come mio padre, ma l'intelligenza l'ho ereditata da mia madre.

Un particolare mi colpisce dal suo piccolo monologo: come diavolo fa a sapere così tanti particolari su di me? È chiaro che qualcuno abbia spifferato qualcosa, ma chi?

«Probabilmente ti starai chiedendo come faccia a conoscere certi particolari che una persona esterna al gruppo degli Avengers non nota. Beh, io ho un fedele compagno...» aggiunge, facendo un gesto a qualcuno alla sua destra di avvicinarsi. Quando la seconda figura fa qualche passo in avanti verso la luce fioca della candela, mi viene un tuffo al cuore.

𝐓𝐇𝐄 𝐍𝐄𝐖 𝐀𝐑𝐑𝐈𝐕𝐄𝐃 » 𝐀𝐕𝐄𝐍𝐆𝐄𝐑𝐒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora