𝟓. 𝔸𝕗𝕣𝕒𝕚𝕕 𝕠𝕗 𝕞𝕪𝕤𝕖𝕝𝕗

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𝐂𝐚𝐧𝐳𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨: 𝐌𝐞 𝐚𝐧𝐝 𝐦𝐲 𝐛𝐫𝐨𝐤𝐞𝐧 𝐡𝐞𝐚𝐫𝐭 -𝐑𝐢𝐱𝐭𝐨𝐧

Dopo aver ucciso l'alieno, Captain America mi rivolge un sorriso cordiale. «Ciao,» mi saluta, aiutandomi poi a rialzarmi. «Tutto bene?».

«Sì, grazie mille.» mormoro al soldato della Seconda Guerra mondiale il quale sorride di nuovo.

«Ma figurati, aiutare il prossimo è la prima cosa che deve fare chi vuole diventare un eroe e per me c'è ancora un po' di strada.» spiega Steve Rogers. Mi prende il polso, indicando una via che conduce alla torre del signor Stark.

«Ora seguimi che ti porto al sicuro.» afferma l'uomo, facendomi poi strada tra le macerie di negozi e vetri rotti. Osservo per un attimo Captain America e mi scappa un sorriso perché è esattamente la persona che pensavo fosse, non solo nelle vesti di eroe, ma anche per la vera persona che è, anche se non lo conosco ancora.

Steve Rogers coglie il mio sguardo addosso ma fa finta di niente. «Comunque, io sono Steve Rogers, tu invece come ti chiami?» domanda, tirando poi lo scudo addosso ad un altro alieno, colpendolo a morte.

«G-Grace, io mi chiamo Grace.» balbetto, in preda all'ansia, perché ho paura che la versione giovane di mio padre possa vedermi.

Captain America annuisce e mi indica due figure in lontananza, le quali sono intente a combattere contro una decina di alieni. «Piacere di conoscerti, Grace. Adesso seguirai questi due miei compagni di squadra che ti porteranno in un posto sicuro, va bene?» dice e io annuisco, correndo verso le due figure che si rivelano essere Natasha Romanoff e Thor.

Mi immobilizzo sul posto quando riconosco le due figure: non so se essere contenta di conoscere la Vedova Nera o terrorizzata per quello che può dire mio padre.

Natasha si gira verso di me, per poi guardare Steve combattere contro una coppia di alieni.

«Ciao, è stato Steve a portarci da noi?» domanda la donna, guardandomi attentamente.

Annuisco. «Sì, mi ha salvato la vita e io gli sarò sempre debitrice.» spiego e Natasha sorride, annuendo poi.

«La lista è lunga per chi gli è debitore. Comunque io sono Natasha e lui è Thor, siamo nella stessa squadra e dalla stessa parte.» si presenta, indicando poi Thor il quale si volta verso di noi. Quando mi nota, sorride.

«Come? Oh, ciao, io sono Thor, piacere di conoscerti!» dice, cordiale, attirando poi un fulmine verso il suo martello per poi colpire un gruppo di alieni alle sue spalle.

Sgrano gli occhi, spaventata. «Io sono Grace, e il piacere è mio.» dico, sforzando un sorriso.

Ansiosa, inizio a percepire un groppo in gola.

Thor mi osserva per un attimo, pensieroso. «Hai un'aria stranamente familiare.Sei sicura che non ti ho visto da qualche parte?» domanda il Dio del tuono, sfregandosi una mano sul mento, dubbioso.

Scuoto immediatamente la testa, decisa. «Sono nuova qui, quindi è impossibile che ci siamo già visti.» invento, ridacchiando nervosamente.

Nat nel frattempo sta combattendo assieme a Cap contro degli alieni.

La versione più giovane di mio padre annuisce, sorridendomi successivamente. «Sì, hai ragione. Scusa, è che assomigli tanto ad una persona che ho conosciuto» dice, attirando poi il suo martello. «Stai giù!» aggiunge e io mi butto a terra mentre Thor colpisce un alieno alle mie spalle che stava per lanciarmi una lancia addosso.

Dopo averlo ucciso, mi aiuta a rialzarmi e mi regala un altro sorriso. Specchiandomi nei suoi occhi azzurri riesco a percepire la presenza di mia madre, anche se nel 2012 io ero solo nei suoi lontani pensieri.

Sorrido di conseguenza senza neanche rendermene conto. Thor sgrana leggermente gli occhi ma poi scuote la testa, facendosi triste.

«Thor, avremmo bisogno del tuo aiuto, se non ti dispiace. Mica sei il Dio del tuono?»
Una voce alle nostre spalle mi fa tornare alla realtà e quando mi volto, noto Iron Man atterrare vicino a noi. Si toglie il casco dell'armatura e lancia un'occhiata a Thor il quale annuisce e raggiunge la squadra.

Resto in disparte a guardare affascinata il momento clou del momento in cui gli Avengers sono nati. Vorrei tanto stare qui un po' di più e godermi l'attimo, ma questa non è la mia missione: devo aiutare gli Avengers a trovare la gemma del potere.

Captain America mi nota e si avvicina. «Grace, sei sicura di stare bene? Sembri pensierosa.» domanda, mentendomi le mani sulle spalle.

«Stavo pensando... Tu sai per caso dove si trova una potente gemma viola? Mi hanno detto che è stata ritrovata da poco e io non so dove trovarla.» dico, alzando poi le spalle.

Steve Rogers resta un attimo in silenzio prima di rispondere.
«Sì, so dov'è. Stasera inaugureranno la nuova mostra del museo archeologico di New York, ci sarà una serata di gala ma l'ingresso non è libero, c'è bisogno di un biglietto. All'interno della mostra verrà esposta al pubblico la gemma del potere, così mi sembra che l'abbiano denominata.» mi spiega il soldato.

Annuisco e lo abbraccio, contenta. «Grazie mille, Steve.» mormoro tra le sue braccia che mi stringono leggermente a sé. Ci sciogliamo dall'abbraccio dopo qualche secondo e lui sorride.

«Non c'è di che. È stato un piacere conoscerti, Grace. Spero di vederti stasera all'inaugurazione.» e dopo avermi regalato un altro sorriso, ritorna dagli altri per combattere un altro esercito di alieni.

Faccio retro fronte e ritorno nella strada dove sono caduta e ho incontrato Captain America.

Mi osservo attorno, cercando la mia squadra, ma non vedo nessuno, finché un portale non si apre davanti a me e Nigel mi corre incontro abbracciandomi forte.

«Grace!!» esclama il ragazzo, stringendomi così tanto che mi sento quasi soffocare.

«Nig, mi stai soffocando...» mormoro e lui si stacca da me, tastandomi il viso.

«Sei tutta intera?» domanda il mio migliore amico, preoccupato.

Doctor Strange, Iron Man e Peter Parker ci raggiungono subito dopo.

Quest'ultimo si avvicina di qualche passo, titubante. Resto immobile, arrabbiata per il fatto che mi hanno lasciato da sola, ma contenta perché li ho ritrovati e stanno bene.

«Dove diavolo eri finita, Saettina?» domanda Tony Stark, incrociando le braccia al petto.

«Sono inciampata sulla strada poi è arrivato un alieno, stava per uccidermi ma Captain America mi ha salvato. Mi ha portato dagli altri, ho conosciuto Natasha e la versione più giovane di mio padre, poi Cap mi ha detto che la gemma del potere la esporranno nell'inaugurazione di una nuova sala del museo archeologico di New York.» spiego, gesticolando.

Doctor Strange mi osserva fiero. «Sapevo che avresti trovato la gemma, Grace.» dice il mago, annuendo poi.

Spiderman è ancora più confuso di prima. «C'è un'inaugurazione, stasera, nel museo archeologico? Abbiamo bisogno di un invito per entrare! E dobbiamo vestirci eleganti!!» quasi esclama il ragazzo, ma Iron Man riesce a tappargli la bocca.

«Ragazzo, devi imparare a tenere a bada gli ormoni adolescenziali.» lo sgrida il miliardario e Peter annuisce, scusandosi poi.

Doctor Strange guarda me e poi Peter, infine sorride. «Bene, andrete voi due.» dice l'ex chirurgo, indicando me e Spiderman.

Arrossisco all'istante dall'imbarazzo prima di guardare Peter Parker, scioccata ma col cuore che batte a mille.
«Cosa?!»

❄️⚡️HEYA⚡️❄️
Eccomi qui con un nuovo capitolo. Dunque, Grace ha incontrato Cap, Nat e la versione più giovane di suo padre, il quale l'ha messa un po' in difficoltà. Sappiamo dove si trova la gemma ma c'è un piccolo problemino: non hanno i biglietti, né abito elegante e soprattutto Grace dovrà affrontare questa piccola missione con Peter Parker, la sua cotta fin dai tempi delle medie!
Cosa succederà? Qual è ora la missione? Riuscirà Grace a non perdere se stessa e neanche la concentrazione?
Romance e commedia dal prossimo capitolo a quello dopo!
A presto!
— addictedtomyheart (and to Tom Holland)

𝐓𝐇𝐄 𝐍𝐄𝐖 𝐀𝐑𝐑𝐈𝐕𝐄𝐃 » 𝐀𝐕𝐄𝐍𝐆𝐄𝐑𝐒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora