𝐂𝐚𝐧𝐳𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨: 𝐒𝐮𝐩𝐞𝐫𝐡𝐞𝐫𝐨𝐞𝐬 - 𝐓𝐡𝐞 𝐒𝐜𝐫𝐢𝐩𝐭
Ritorniamo nella dimora del signor Stark poco più tardi, in assoluto silenzio.
Peter e Nigel si sono seduti sul divano mentre Tony Stark sta parlando al telefono con qualcuno. Quando entriamo in soggiorno, i due ragazzi si voltano verso di noi e si alzano in piedi. Sembrano preoccupati.
«Grace, stai bene?» chiede Peter, avvicinandosi di un passo a me. Annuisco in risposta, lanciando un'occhiata al miliardario playboy filantropo il quale ha appena finito la conversazione al telefono.
«Perfetto!» afferma, sarcastico, girandosi verso di noi. «Torneremo nel futuro dopodomani perché l'uomo insetto mignon e il suo gruppo hanno dimenticato le fiale nel futuro e lui sta andando a riprenderle proprio adesso alle — controlla l'orologio al polso — 22:57!» esclama, esasperato, buttandosi poi con nonchalance sulla poltrona.
«Cosa?!» grida in risposta Doctor Strange, incrociando le braccia al petto.
Tony Stark scuote la testa, completamente sconvolto. «Non riesco a crederci nemmeno io, Strange! Non è colpa mia se al posto di salvare il mondo lo stiamo solo peggiorando.» dice, prendendosi poi la testa tra le mani, sospirando.
Nigel alza un sopracciglio, confuso. «In teoria non lo stiamo peggiorando, ma...» fa in tempo a dire prima di essere bruscamente interrotto dal miliardario, che gli punta un dito contro.
«È meglio che stai zitto, Fanboy, non è il momento giusto per scherzare.» lo rimprovera l'uomo.
Cala di nuovo il silenzio. Mi siedo sul divano, affianco a Peter Parker il quale sta fissando le sue mani, completamente immerso nei suoi pensieri. Nigel, al suo fianco, si è ammutolito e sta guardando il suo supereroe preferito massaggiarsi le tempie. Doctor Strange, invece, è il più tranquillo di tutti: è in piedi, con le braccia conserte, a guardare il pavimento.
«Siamo proprio messi bene...» mormoro, scherzosamente, roteando poi gli occhi. Passano pochi istanti prima che tutti scoppiano a ridere alla mia affermazione. Tutti, compreso Doctor Strange, il quale non ride quasi mai.
«Saettina, se non ci fossi, bisognerebbe inventarti!» esclama l'uomo, passandosi poi una mano sulla faccia, sorridendo divertito.
Nigel sbadiglia rumorosamente, facendo alzare gli occhi al cielo al Doctor Strange.
«Credo che sia ora di andare a dormire...» commenta Tony Stark, alzandosi in piedi.
«Di sotto ci sono tre camere degli ospiti, potete gestirvele voi ragazzi.» continua, indicando me, Peter e Nigel.Poi si gira verso Doctor Strange. «Strange, di sopra c'è la camera di Morgan, se vuoi puoi dormire lì...» dice e fa per dire altro quando viene interrotto dal Doctor Strange.
«Non preoccuparti, Anthony, dormo sul divano.» risponde scuotendo la testa.
Tony Stark annuisce, dirigendosi verso le scale. «Forza ragazzi, vi mostro le vostre stanze.» dice e così Io e i due ragazzi lo seguiamo al piano di sotto. Quando entro nella camera da letto, mi butto sul letto e mi addormento quasi subito.
⚡️❄️⚡️❄️
Il mattino seguente mi sveglio di buon ora, sentendo le voci dei ragazzi al piano di sopra.
«Peter, sai per caso dove tiene il caffè il signor Stark?» chiede Nigel.
«Perché dovrei saperlo?» chiede in risposta Peter, un pizzico di ansia si sente nella sua voce.
«Mica sei il suo alunno?» domanda il mio migliore amico.
Mi metto in piedi e raggiungo i ragazzi in cucina giusto in tempo per sentire la risposta di Peter: «Io sono solo un'amichevole Spiderman di quartiere!» afferma, alzando le mani in segno di resa.«Buongiorno, ragazzi...» mormoro, stropicciandomi gli occhi, ancora assonnata.
I due ragazzi si voltano verso di me e sorridono. «Buongiorno, Grace!» esclama Nigel, passandomi una tazza fumante di tè.
«Grazie, Nig.» sorrido, sedendomi su uno sgabello nella penisola.
Peter finisce di preparare la moka del caffè e la mette sul fuoco. Nigel prende un biscotto dalla mensola sopra ai fornelli, mentre Spiderman si siede al mio fianco, accennando un sorriso timido nella mia direzione.
«Come stai?» domanda, con un filo di voce, forse per non farsi sentire da Nigel, che è a pochi passi di distanza.
«Bene, grazie, sono solo un po' scossa, tutto qui. Tu stai bene?» dico, sorseggiando il tè. Il ragazzo al mio fianco annuisce, sforzando un sorriso.
«Ma Doctor Strange e il signor Stark non si sono ancora svegliati?» domanda ad un tratto Nigel, facendo un gesto che abbraccia tutta la stanza.
Osservo l'orologio appeso in cucina e noto che sono già le nove e mezza. Alzo le spalle in risposta. «Scommetto che Tony Stark si sveglierà tra mezz'ora dopo la nottataccia di ieri...» mormoro, mettendo in bocca un biscotto.
Peter annuisce, concordando con le mie parole mentre Nigel mi lancia un'occhiata di sfida. Allunga una mano verso di me. «Scommettiamo? Secondo me si sveglia Fra pochi minuti.» dice e io stringo la sua mano, con un sorrisetto divertito stampato in faccia.
«Scommettiamo.» rispondo. Peter deglutisce rumorosamente, schiaffandosi una mano sulla fronte, esasperato.
Passano dieci, quindici e poi venti minuti finché all'alba delle dieci e cinque i due supereroi fanno il loro ingresso in cucina, visibilmente provati.
Balzo in piedi e faccio un balletto vittorioso. «Sì!! Lo sapevo!» esulto, facendo la linguaccia al mio migliore amico, il quale alza gli occhi al cielo.
Tony Stark mi fissa, pensieroso. «Che cosa ti prende, Saettina?» domanda, confuso, lanciando poi un'occhiata a Peter Parker il quale alza le mani, come a voler dire che non sa niente.
«Niente, Tony, solo una questione tra me e Nigel, tutto qui. Cosa volete per colazione?» rispondo, mettendomi ai fornelli.
Doctor Strange si siede vicino a Peter, il quale gli sorride cordialmente, gesto che ovviamente, lo stregone non ricambia.
«Un tè, grazie.» risponde l'ex chirurgo, accennando un sorriso nella mia direzione.
«Io un caffè americano e i biscotti integrali che sono nella mensola sopra ai fornelli.» dice il miliardario, sparendo poi fuori dalla stanza per andare a rispondere al telefono.
Mentre preparo le loro colazioni, sento borbottare qualcosa da Nigel, il quale non riesce ad accettare la sconfitta, mentre Peter Parker guarda il telefono.
«Ci sono notizie su Scott e gli altri?» chiedo, curiosa, una volta che Tony Stark ritorna in cucina.
«Non ancora, l'attesa mi sta uccidendo.» risponde, sbuffando. Passiamo la mattinata così, a chiacchierare mentre io cerco di trovare la pace che ho perso da quando mia madre è morta.
⚡️❄️ HEYA ⚡️❄️
Ciao ragazzi, finalmente sono riuscita ad aggiornare...
purtroppo non è un bel periodo per me perché lunedì mia nonna è morta e sono davvero molto triste...
spero che il capitolo vi piaccia!
Buona serata,
- addictedtomichael
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𝐓𝐇𝐄 𝐍𝐄𝐖 𝐀𝐑𝐑𝐈𝐕𝐄𝐃 » 𝐀𝐕𝐄𝐍𝐆𝐄𝐑𝐒
Fanfiction[✓] ❝Un segreto nascosto fin dalla nascita. Un padre che non ha mai conosciuto. Una giovane ragazza in viaggio per trovare se stessa e conoscere le sue origini. «Grace, tu se la figlia di Thor, il Dio del tuono.» Una frase che cambiò la vita di una...