12 ore di aereo, che seccatura, era la parte peggiore.
arrivammo all' aereoporto di Gatwik, uno dei cinque aereoporti di Londra. Un' oretta di macchina per arrivare a Londra centro, e un pò di più per la nostra casetta nei dintorni di Portobello Road.
è un piccolo quartiere di Londra, tranquillo e molto poco caotico rispetto alla città, c'è solo molti turisti che passano e allagano il mercato di Portobello. Amiamo la campagna, i dintorni delle città, in questo caso non è campagna, ma le case ricordano quasi il mare, con i loro colori rosa, azzurri, verdolini... un pò distante dalla caotica città, ma così stiamo in tranquillità, con la comodità della grande città vicina.
finalmente arrivate a casa andai nella mia camera e mi distesi sul letto dove dormii fino all' indomani.
ore 10.00
mi svegliai abbastanza tardi, ma così avevo recuperato sonno della mattina scolastica e fusi orari tra Tokyo e Londra.
volevo andare a cercare un piccolo lavoretto part-time in città, che occupasse alcuni giorni della settimana, per raccimulare qualche soldo e per non starmene tutti i giorni con le mani in mano. oppure andare in un qualche centro di corsi di teatro, o di musica, oppure di disegno e artigianato, o magari qualche bottega di fotografia. mi piace ogni anno abizzarrirmi con le arti, le amo tutte, amo ogni forma d' arte, e Londra ne è piena.
presi il bus ed arrivai a Camden town, quanto amavo quel quartiere pieno di.. di verità, di pazzia, egocentrismo, anche se oramai non era più quello di una volta, pieno di gente come me, pieno di pazzia, di vita, ora come tanti quartieri vive di turismo.
mantiene ancora comunque il suo fascino. qui conosco un ragazzo, di origini Italiane, che nel mercato in fondo alla strada vende poster, stampe, tavolozze di legno in stampa, tutto di gruppi di vera musica, oppure di film, e cose "passate", definite "vecchie" ma che non moriranno mai, non sono una moda, sono una scelta di vita, un pensiero che non morirà mai, a differenza di quasi qualsiasi cosa moderna. Ogni anno passo a trovarlo e quest' anno non sarò da meno.
Arrivai dietro alla casetta dove lui ha il negozietto e mi feci vedere piano piano...
SHANTI: Hey Leo!
LEONARDO: Hey sei tornata!
-piombandomi a dosso ad abbracciarmi- Che bello rivederti, sei sempre più bella.
SHANTI: si e resterò quattro o cinque mesi.
LEONARDO: ah bene allora ogni tanto ci troviamo e usciamo... Che ne dici?
SHANTI: si ci sto Leo!
Conosci qualche posto, anche qui a Camden, di artigiani che abbiano bisogno di aiuto, o centri di teatro o musica...
LEONARDO: non saprei, forse un certo mio amico ha bisogno di aiuto in bottega!
SHANTI: uh bene! Che tipo di bottega?
LEONARDO: crea orecchini e gioielli artigianali e vende pircing, e soprattutto è il miglior tatuatore di Camden.
SHANTI: che bello. Bene allora se puoi avvertirlo io per questi mesi sono disponibile, amo i tatuaggi, sono brava con le manualità e ho esperienza nella vendita. Torno da te oggi pomeriggio e mi dici tutto. Dammi il tuo numero di telefono che ancora non ce lo siamo mai scambiato.
Leonardo: va bene torna stasera, e tieni il mio numero è su questo bigliettino.
SHANTI: benissimo, a stasera allora.
Andai via, dopo aver rivisto il mio carissimo amico, contenta di tutto tornai a casa per tornare più tardi e sentire del lavoro.