Forza di volontà

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Le parole ti morirono in gola mentre la testa si annebbió completamente, impedendoti di ragionare lucidamente.
Hisoka piegò le gambe, appollaiandosi accanto a te, come un avvoltoio pronto a divorarti, ma qualcosa aveva colto la sua attenzione. Seguisti la direzione del suo sguardo e stringesti di più la targhetta.

«questa è mia, non provare a prenderla!»

Ti ritrovasti addosso gli occhi del prestigiatore e fu come incrociare lo sguardo del diavolo, minaccioso e allo stesso tempo, dannatamente suadente.

«me ne mancano solo due» disse picchiettando l'unghia sulla targhetta appesa al proprio petto.

Te ne accorgesti solo adesso, non l'aveva nascosta come tutti gli altri. Sicuramente, si aspettava  che qualcuno si facesse avanti per rubargliela, ma chi aveva il coraggio o la stupidità per farlo? Era chiaramente una trappola per giunta mortale.

«se non sarò io, arriverà sempre qualcun altro~».

Aveva ragione, chiunque  coglierebbe un'occasione così ghiotta.
Sospirasti, dopo quella corsa, le possibilità di superare quell'esame si erano abbassate drasticamente. Se non riuscivi a camminare, non avevi nemmeno la possibilità di nasconderti ed era ciò che dovevi fare.
Il destino ha un bel senso dell'umorismo: prima ti dá la speranza, ma poi ti colpisce alle gambe con un bel bastone, chiamato comunemente  sfortuna. Era ormai ovvio che non potevi farcela da sola e  Hisoka era l'unico in grado di aiutarti.
Afferrasti di colpo il suo crop top e lo stringesti più che potevi per non crollare a terra. Il braccio iniziò a tremare per lo sforzo, gli pareva di sorreggere un corpo che pesava quintali. 

«non ho nessuna intenzione di farmi derubare... » ringhiasti tra i denti mentre cercavi di rimetterti in piedi. «per cui ... »

Hisoka ti accompagnò nella risalita, sollevandosi insieme a te. Il calore delle sue mani sui tuoi fianchi fu come una carezza al cuore. Ti davano quel supporto di cui avevi assolutamente bisogno per continuare.
Una volta dritta sulle tue gambe incerte, lui non ti lasciò andare, anzi, strinse un po' di più la presa. Lo lasciasti fare, non avevi energie per ribellarti e quel calore era così confortante. Appoggiasti la testa sul suo petto ampio e chiudesti un attimo gli occhi. Forse era la stanchezza oppure eri semplicemente impazzita, ma sentivi di essere al sicuro tra le sue braccia possenti.
Senza dire nulla, Hisoka ti sollevò da terra, afferrandoti da sotto le cosce, e si mise in cammino.

«dove mi stai portando?»

Gli circondasti il collo con le braccia rimanendo appoggiata a lui. Era davvero bello non dover camminare o correre. Hisoka non ti rispose, così ti lasciasti andare al sonno.

Quando apristi gli occhi, ti ritrovasti distesa a terra in un piccolo rifugio naturale, nascosto dietro a dei cespugli. Ti mettesti subito seduta e controllasti che le targhette fossero al loro posto; le avevi entrambi.

"mi sono addormentata di nuovo... "

Invece Hisoka era sparito ancora, ma sentivi il suo calore addosso come se non ti avesse mai lasciata. Sorridesti tra te e te finché non ti sorse una domanda: per quanto avevi dormito?
Fuori si era fatto buio, quindi poteva essere passata qualche ora oppure uno o due giorni interi, non potevi saperlo. Portasti una mano tra i capelli colta da una fitta di dolore alla testa. Tutto quel pensare non ti faceva bene. Cosa dovevi fare? Aspettare che Hisoka tornasse a prenderti oppure lasciare il rifugio per raggiungere la barca per conto tuo?

Angolo autrice

Beh, dai, ci è andata bene anche questa volta.
ㄟ( ̄▽ ̄ㄟ)

All'inizio avevo immaginato che Hisoka ci portasse al rifugio di Illumi e obbligasse quest'ultimo ad accoglierci nella sua buca fino alla fine della prova 😂.
Provate solo a pensare di stare in un posto stretto e buio in compagnia di Illumi. Come minimo, ci ritroveremo piene di spilli.
-Decim6991

HisokaxReader |raccolta di One-shot|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora