Una lunga notte

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Tutto sembrava acquietarsi al sopraggiungere del buio, ma era una mera illusione. Gli altri partecipanti all'esame non si sarebbero di certo fermati per così poco.
Stringesti di più le targhette al petto rimanendo accovacciata vicino al fuoco. Il rischio di essere scoperti era alto, tuttavia avevi assoluto bisogno di calore e di un po' di conforto.
Il frusciare dei rami catturò la tua attenzione: qualcuno si stava facendo largo tra i cespugli dell'ingresso. Non aspettasti di scorgere l'intruso, ti alzasti e arretrasti di qualche passo verso il fondo della caverna.

L'uomo che riemerse da quel groviglio di rami e foglie aveva un viso allungato e l'espressione corrucciata. Avanzó tenendo in pugno un coltello da caccia, lanciò una rapida occhiata al fuoco e poi i suoi occhi si puntarono subito su di te, semi-nascosta dall'oscurità.

«non ho intenzione di farti del male, ho bisogno della tua targhetta e poi me ne andrò»

L'uomo non aveva alzato la voce, ma le sue parole ti giunsero chiare e decise. Guardasti le targhette che tenevi in mano, poi di nuovo lui. La via più facile per uscire da quella situazione sarebbe quella di consegnargli ciò che voleva, ma era difficile rinunciarci, soprattutto dopo ciò che avevi dovuto affrontare.

«hai capito? dammi immediatamente ciò che tieni in mano!»

La fronte dello sconosciuto si contrasse maggiormente e la sua voce si fece più alta rimbombando contro le pareti rocciose.

«vieni a prendertele!»

Le notti insonni avevano sicuramente compromesso la tua capacità di ragionare, oppure, eri semplicemente impazzita.
Lo sconosciuto ridusse in poco tempo la breve distanza che vi separava, afferrandoti per la gola. Il respiro venne subito a mancare quando iniziò a stringere. Ti strappò le targhette con forza prima di spingerti via, facendoti scontrare con la parete alle tue spalle.
Boccheggiante guardasti il ladro fuggire attraverso i cespugli.

"non può averla vinta così..."

Lo inseguisti fuori dal rifugio, fregandotene di come le tue mani venissero graffiate o punte dai rami, e lottando contro le vertigini e la mancanza di fiato.
Raggiungesti il ladro e gli saltassi sull'ampia schiena facendolo sporgere in avanti. Un tuo braccio andò a circondare il suo collo e lo tirasti verso di te con tutta la forza che avevi.
La tua mente era focalizzata su un solo obbiettivo, a tal punto, che non ti rendesti conto di quanto fosse ferrea la tua stretta.
L'uomo ti diede una forte gomitata alla bocca dello stomaco, prendendoti così di sorpresa e togliendoti nuovamente il respiro; cadesti sul prato mentre lui, ancora una volta, corse via sparendo tra la vegetazione.
Chiudesti gli occhi fattosi lucidi per il male fisico e mentale. Intorno a te il mondo non esisteva più, c'eri solo tu e il tuo dolore.

All'improvviso, un' urlo squarciò il silenzio e uno stormo di uccelli, disturbati dal rumore, spiccò il volo. Non avevi nulla per cui valeva la pena farti fuori per cui rimanesti sdraiata sul prato ad osservare il cielo stellato; era uno spettacolo magnifico rispetto a quello che avevi visto fino a quel momento.

Era tutto finito? Avevi rischiato la tua vita per perdere proprio a un passo dalla vittoria?

Il giorno dopo si sarebbe conclusa la prova, saresti tornata sul dirigibile fiera di avercela fatta, ma un ladro ti aveva rubato la vittoria da sotto il naso. Eri troppo presa a piangerti su te stessa per accorgerti che qualcuno ti si era avvicinato e ti stava prendendo in braccio.
Se non fossi mezza morta, lo avresti preso a pugni, invece, sollevasti stancamente lo sguardo sullo sconosciuto.

"Hisoka!"

«(il tuo nome), non è pericoloso stare ad ammirare le stelle tutta sola?~»

«ormai non ho più nulla da perdere...»

Appoggiasti la testa sul suo petto e socchiudesti gli occhi ancora lucidi. Il cuore del prestigiatore batteva ritmicamente sotto al tuo orecchio e fu come ascoltare una dolce ninna nanna, di cui non avresti fatto mai a meno.
La mano andò a sfiorare il suo pettorale sinistro, che si contrasse leggermente al tuo tocco.

«la tua targhetta?» sussurrasti guardandolo in viso.

«oh, me l'hanno presa» disse con leggerezza, come se la cosa non gli importasse più di tanto.

«mh...»

Invece tu, non potevi vantare una sicurezza del genere e ti rabbuiasti in volto. Lui non fece domande, si limitò a portarti di nuovo al sicuro nel rifugio.
Una volta sdraiata a terra, vicino al fuoco, qualcosa cadde accanto alla tua testa.

"le mie targhette!"

Le prendesti di scatto e fu come ricevere una bastonata dritta sulle costole, ma subito dopo le stringesti al petto ridendo e piangendo dal sollievo.
Il prestigiatore, vedendoti così felice, si fece una promessa: avrebbe protetto te e il tuo sorriso ad ogni costo.

Angolo autrice

Difficile da credere, ma ho aggiornato anche questa storia. 😱

Nel prossimo capitolo si concluderà l'esame hunter, perciò tornerò a postare one shot ambientate nel nostro universo.

Inoltre, vorrei sapere cose ne pensate di questo piccolo arco trascorso nel mondo di HxH.
Mi rendo conto che negli ultimi capitoli non è apparso molto Hisoka, ma spero che vi sia piaciuto lo stesso. ♡(◡‿◡✿)

Concludo ringraziando tutti i miei lettori 💕
~Decim6991

HisokaxReader |raccolta di One-shot|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora