Ero troppo felice di tutto questo,ma il problema era dirlo a mio padre.
È molto esigente e non accetta il fatto che io debba stare per conto mio.
Ero straiata sul letto a leggere,più che altro fissavo il mio soffitto bianco tappezzato da poster di tutti i tipi.Okay,non riuscivo a leggere.
Ero troppo preoccupata per la reazione di mio padre e per il viaggio.Cosa avrei fatto?Come avrei badato a me?Sarei riuscita a parlare con i miei idoli?
Erano tutte domande alle quali non potevo nè sapevo rispondere.Avevo molta paura.
Tutte le valigie erano sistemate con abiti e oggetti importanti,l'unica persona che non era pronta ero io.Avevo tanta paura,troppa.
Giro la mia testa poggiata sul soffice cuscino verso il comodino in legno,prendo il cellulare cercando di non urtare contro qualcosa e dò un'occhiata all'orario.Le 20:58.
Tra poco sarebbe arrivato mio padre,avevo paura di dirglielo.Beh,più che altro avevo paura della sua reazione.
"Fra!Fra!"dice urlando mia madre.
"Che c'è?"urlo io,sarà in cucina.
"Vieni a tavola!"mi urla di rimando.
Oh cazzo.
Devo essermi addormentata.
Mio padre è sicuramente tornato,ho paura.
Prima di dirigermj in cucina mi siedo sul letto,dandomi una stropicciata agli occhi sporchi e mi faccio una coda di cavallo.
Poi a passi pigri e lenti mi dirigo verso il lungo corridoio.Sospiro prima di entrare.
Chiudo gli occhi per poi aprirli immediatamente.È strano,mio padre non c'è.
"Ma',dov'è papà?"chiedo sorpresa.
"Stanotte fa un turno,non tornerà per oggi"dice mia madre mentre poggia il mio piatto sulla tavola.
Dato che mio padre è a fare un turno in ospedale,mi toccherà chiamarlo,bene.
Mi siedo sulla sedia e l'avvicino al tavolo,prendo forchetta e coltello.
Mia madre ha preparato purè di patate,piselli e due salsicce.
Prendo il coltello e inizio a tagliare le salsicce,dopo comincio a masticarle insieme al purè e ai piselli.
Dopo prendo il cellulare,lo sblocco,metto la tastiera e digiro il numero di mio padre,spero risponda.
"Pronto?"dice.
"Prontò papà,sono io"dico balbettando.
"Ah,sì,dimmi tutto."risponde.
"Ehm,senti...io ho partecipato ad un concorso ed ho vinto,dopo domani dovrei andare in Puglia con..."dico ansiosa,mio padre non mi fa finire la frase.
"Beh,no.Non ci puoi andare,è troppo pericoloso per te,non sai neanche chi sono."dice arrabbiato.
"Pa' sono gli attori di braccialetti rossi,dovrei vivere in una villetta con loro da giugno fino ad agosto,ti prego,per me è fondamen..."dico io.
"No,quando dico no è no,chiaro?"dice infuriato.
Sono troppo scazzata,gli attacco il telefono in faccia.Mi dirigo verso il bagno,mi lavo e stanca morta vado a "dormire".
Piango,sì,perchè non vedrò mai la ragione della mia vita,forse può sembrare esagerato ma...davvero lo sono per me.
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Don't let me go||Mirko Trovato
Fanfiction«Me lo prometti?» «Cosa?» «Che non mi lasci andare» «Sì,te lo giuro»