witch // quattordici

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Il corso di magia che Jungkook stava affrontando era di ben quarantacinque ore a settimana, per un totale di novanta ore.

Il sabato e la domenica dalle otto del mattino alle sei del pomeriggio, mentre dal lunedì al venerdì dalle tre alle otto del pomeriggio.

E, diciamocelo, Jungkook amava il sabato e la domenica, perché poteva chiaramente passare dieci ore del giorno con la sua amata strega, e soprattutto, mangiava bene.

Ma nonostante ciò, il corso si rivelò un grande peso per il moro, che non riusciva letteralmente a fare nulla, e ciò lo faceva star male.

Tra le sue mani era aperto il grimorio di Taehyung, mostrando un incantesimo semplice, che Jungkook non riusciva comunque a svolgere.

-ce la puoi fare, Jungkook!- lo incitò Taehyung, ma il nominato dissentì ripetutamente.
-non preoccuparti, io non ti giudicherò- parlò con tono pacato, poggiandogli le mani sulle spalle.
-capisco quanto per te sia difficile, sei solo un ragazzo e hai in mano un libro con secoli di incantesimi scritti sopra e un enorme peso sulle spalle, ma tu puoi farcela, io credo in te- sorrise, guardandolo negli occhi e accarezzandogli una guancia, asciugandogli una lacrima.
-vado a prenderti qualcosa di buono da mangiare, mh?- propose poi con tono dolce, allontanandosi e rintanandosi in casa.

Jungkook si sedette su un tronco mozzato che fungeva da sgabello per un tavolino in legno nel bel giardino.

Ai suoi piedi un vaso pieno di terriccio con all'interno un seme di girasole, lì perché lui lo facesse crescere con l'incantesimo.

Si teneva il capo con la mano mentre lo fissava, maledicendosi perché non ci sarebbe mai riuscito.

-ragazzino- chiamò una voce che Jungkook riconobbe come quella di Jimin, trasformato in gatto.

Si voltò e vide tutta la banda: Jimin, Hoseok e Yoongi, i due gatti seduti sul tavolo e l'elfo sulla sedia di fronte a lui.

-mh?-

-non abbatterti- gli disse il demone, ma Jungkook si imbronciò.

-facile dirlo quando sei un demone immortale mutaforma-

-quello che Jimin vuole dirti è che non devi arrenderti, continua a provarci- disse invece Hoseok, e l'altro gatto annuì.

-ma sono un incapace- sbuffò ancora il ragazzo.

-perché impari ad usare la magia?- domandò Yoongi, partecipando alla conversazione.

-per combattere e uccidere la strega- rispose ovvio Jungkook.

-e per chi combatti?- chiese ancora, stavolta Jimin.

Jungkook ci pensò su qualche secondo, capendo finalmente dove volevano arrivare.
-per...per Taehyung-

-esatto!- esclamò l'elfo, alzandosi in piedi sul tavolo.

-devi pensare a lui quando fai un incantesimo, pensa che lo fai per lui, perché quando tutto ciò sarà finito tu potrai diventare uno stregone e rimanere con lui per sempre, per l'eternità- lo spronò Jimin, al ché Jungkook si alzò e si posizionò davanti al vaso in terracotta, per poi alzare lentamente il palmo della mano verso l'alto.

-ce la puoi fare, Jungkook! Senti la magia dentro di te-

E fu così che dal terreno spuntò un germoglio che, seguendo il movimento della mano del ragazzo, crebbe fino a diventare un girasole di qualcosa come tre metri.

Il moro lo guardò con un sorriso sul volto e la gioia nel cuore, mentre tutti dietro di lui esultavano.

In quell'esatto momento, Taehyung uscì di casa con un vassoio di biscotti in mano e mise su un'espressione stupefatta, per poi correre verso il tavolo, posare i biscotti e abbracciarlo forte.

-ce l'hai fatta!- esclamò con un sorriso smagliante, facendo arrossire lievemente Jungkook.
-sapevo che ce l'avresti fatta- ripeté, guardandolo negli occhi, offrendogli poi un biscotto, che il ragazzo accettò volentieri.

-ora ti faccio vedere una cosa-

Jungkook lo vide spostare la pianta più lontana da loro, in mezzo al prato, calandosi per terra e risalendo con le braccia spalancate, ripetendo più volte la medesima cosa.

Il girasole continuò a crescere e a crescere, diventando talmente alto che Jungkook non riuscì a vederne la fine.
-avanti, dobbiamo salire fino alla punta!- gridò facendogli segno di seguirlo, e il moro lo fece senza batter ciglio.

———

D

iversamente da quanto si aspettasse Jungkook, Taehyung li aveva teletrasportati sulla cima dell'enorme pianta, e non appena furono lì, la strega schioccò le dita.

Tra le sue mani comparì una scopa, e Jungkook, curioso come sempre, parlò.

-perché siamo qui?- chiese.

-perché ora ti insegno...- fece cadere la scopa, che si fermò in posizione orizzontale di fronte a loro, sotto lo sguardo sconcertato di Jungkook.
-come si guida una scopa-

Taehyung si sedette sul manico, facendo segno al suo nuovo apprendista di fare lo stesso.

Titubante, Jungkook ci si sedette su, tenendosi stretto all'asta di legno e cercando di non guardare giù.
-e-e ora che si fa?-

-salvami- rispose semplicemente, per poi lasciarsi cadere e facendo impanicare Jungkook.

-no! Avanti muoviti, stupida scopa!- gridò, colpendo più volte il magico utensile.

Fu solo in quel momento che decise di non farsi prendere dal panico e fece dei sospiri profondi.
-t-ti prego, vola- sussurrò.

E neanche un secondo dopo, la scopa cambiò direzione e volò verso il basso, al ché il ragazzo si liberò in un grido terrorizzato.

Aprì leggermente gli occhi e davanti a lui apparve il corpo di Taehyung che ancora stava precipitando, la sua mantella svolazzava attorno a lui, che, senza alcuna preoccupazione, rideva.

-d-dammi la mano!- gridò Jungkook, che ancora teneva saldamente una mano attorno al manico, con il costante terrore di cadere.

La strega gliela afferrò e lui fece appena in tempo a farlo salire che si ritrovarono ad appena dieci metri da terra.

Quando atterrarono, un po' bruscamente data l'incapacità del guidatore, Jungkook prese per le spalle Taehyung, gridandogli contro.
-non farlo mai più! Ho avuto paura!-

-se non l'avessi fatto, non saresti riuscito ad imparare- rispose semplicemente l'incriminato.
-e poi, non sarei mica morto così- rise.

Jungkook non fece altro se non abbracciarlo.

author's note
per farmi perdonare !

𝘄𝗶𝘁𝗰𝗵 ; kv ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora