Merito Dei Corvi

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Ed ecco comparire sempre la fame all'inizio di ogni capitolo. Be, che ci devo fare, ormai i due protagonisti la patiscono sempre.
Ma stavolta, gliela do buona.

Camminavano, camminavano e camminavano. Nella neve, col freddo, la fame e la fatica. Erano ormai ai limiti della sopportazione, stremati dal cammino. Erano in bilico sul filo che separa la vita dalla morte e se avessero perso l'equilibrio sarebbero morti. Un corvo gracchiò, lontano da loro. I due lupi non ci fecero caso, ma quello sarebbe stato l'essere che li avrebbe fatti sopravvivere. All'improvviso, Neve cadde a terra con un gemito, stremata. Vento si precipitò da lei, preso dall'ansia.
"Per tutte le lune, Neve!! Che cos'hai? Che ti succede? Rispondimi, ti prego!"
La pregava il giovane lupo, sempre più agitato.
"s... sto ma... male... sono stan...ca..."
"forza, siediti qui e riposa. Continuo io a camminare e vedo se trovo del cibo.
Neve stava davvero male. Il suo stomaco non era abituato a non mangiare per così tanto tempo. La vita col branco era facile, molti membri forti e sani e abbondanza di prede nel territorio. Si sdraiò, affannata. Vento non sapeva perché era così debole. Sapeva soltanto che doveva procurarle cibo il più presto possibile. Un altro corvo gracchiò e molti altri lo imitarono. Vento di illuminò:
'ma certo! I corvi! Come ho fatto a non pensarci! Dovrò solo seguire il loro verso per trovare forse la carcassa che vorrebbero farsi aprire...'
Così motivato, si incamminò verso i corvi.
Trovò un'enorme carcassa di alce, morto di fame probabilmente, e con un acuto ululato avvisò Neve del cibo.
Lei rispose da lontano, riposata e più in forze. Vento la sentì avvicinarsi correndo e insieme mangiarono fino a essere sazi.

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