Il Duello Finale

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Un bel pomeriggio assolato, i quattro lupi stavano consumando gli ultimi resti dell'alce cacciato la notte. Neve rosicchiava intenta un osso, Renn giocava con uno zoccolo e Roy leccava via la carne rimasta sulla pelle. Solo Vento non si univa al pasto. Si era sdraiato con la testa sulle zampe anteriori e rifletteva. Rifletteva così intensamente che quando Neve lo chiamò non la udì neppure. Solo la seconda volta si svegliò dal torpore.
"Vento, che hai? Mi sembri assente" chiese la lupa.
"mmm... Niente... pensavo."
"a cosa?"
"mah, niente di che".
avrebbe voluto dire 'al tuo maledetto incubo, ecco a cosa!' perché quell'incubo lo turbava parecchio, ma si trattenne, anche perché altrimenti avrebbe fatto venire ansia ai suoi compagni. Onestamente non ci credeva del tutto, ma restava comunque vigile, in caso fosse davvero un sogno premonitore.

Si allontanò trottando con il suo passo elastico e leggero, tipico dei lupi. Camminava, camminava, camminava instancabilmente, osservava non visto Wapiti, bisonti, alci, scoiattoli, perfino un grosso orso maschio che pescava indisturbato i salmoni. Ma ad un certo punto sentì di nuovo quella presenza che aveva avvertito settimane prima. Era una presenza sgradevole, come un'ombra che gravava su di lui, lo osservava, lo seguiva, non gli dava pace. Un brivido gli percorse la schiena. Si mise a ringhiare spontaneamente.
Ebbe un dejavù.
Un'ombra grigia spiccò un salto dai cespugli in cui era nascosta.
"te l'avevo detto che non era finita" disse il lupo.
Era Ghiaccio.
"che cosa ci fai ancora qui?!" lo aggredì Vento.
"ricordi quel giorno che ci siamo scontrati? Ti avevo detto che sarei ritornato... Che mi sarei vendicato... Ebbene, mi sono vendicato, ma nessuno di voi è morto, che peccato" rise con un ghigno terribile sul muso.
"ma... che intendi?... Noi... Io non ti ho più visto, come hai fatto a provare a ucciderci?" chiese sbalordito Vento.
Ghiaccio scoppiò in una risata fragorosa.
"si può uccidere senza nemmeno farsi vedere. Quando ho agito solo la neve mi ha visto... Tanta neve..." disse divertito Ghiaccio.
"Neve ti ha visto? Aspetta un attimo... la valanga! Sei stato tu a scatenarla!!" Ululò di rabbia Vento.
"ci sei arrivato! Caspita, ci hai messo tantissimo!" sghigazzò il fratello.
"ma ti rendi conto del danno che hai compiuto!? Potevamo morire! Tutti! Ma era questo il tuo intento... uccidere senza macchiarti i denti..." Vento non riusciva a soffocare l'ira.

Neve, Roy e Renn correvano a rotta di collo.
"non dovevamo lasciarlo andare! È sempre a rischio di morte!" si rimproverava Neve.
"forza, ci siamo quasi... ASPETTA! c'è un lupo con lui!!" ululò Roy, con il fiato corto.
"l'incubo si sta avverando!!" constatò Renn.
Giunsero da Vento e Ghiaccio che già si giravano attorno.
"troppo tardi" mormorò Roy.
"Vento! Ricorda il sogno! Non combattere, morirai!" latrò Neve in preda all'ansia.
"non so di che sogno stai parlando ma almeno una cosa che hai detto è vera: morirà!" rise malvagio Ghiaccio.
"Neve, ascolta, se il mio destino è morire, allora morirò adesso, è inutile continuare a vivere con l'ansia di morire da un momento all'altro. Lasciami combattere da vero lupo, anche se dovessi perdere".
Vento saltò addosso a suo fratello.

Lo scontro era iniziato.
Combattevano con rabbia cieca, mordendosi, graffiandosi, azzannandosi, senza un limite.
Neve, Renn e Roy li guardavano impotenti. Non potevano fare nulla, era il Duello che avrebbe determinato molte cose.
Neve osservava e piano piano sentiva un vuoto allargarsi dentro di sé, tremava tutta. Era davvero la fine per Vento. Si rese conto che ci teneva davvero a quel lupo, che in un giorno remoto aveva incontrato e che era rimasto con lei per intere lune. Si rese conto di provare davvero qualcosa per lui. Ma ora era finita e lei non avrebbe mai più potuto dirgli quanto lo amava.
Una lacrima amara rigò il suo muso disperato, ma in un attimo la situazione si ribaltò: Vento stava mordendo alla gola Ghiaccio con tutte le forze che aveva. Il lupo si dibatteva, emettendo flebili lamenti, che via via si assottigliavano.
Poi, Ghiaccio smise di agitarsi.
Si abbandonò sull'erba.
Le forze si affievolirono.
La vista gli si offuscò.
E in pochi attimi di agonia, morì.
Vento si allontanò dal suo corpo rigido, con il muso intriso di sangue, con il sapore amaro in bocca del sangue che era appartenuto a suo fratello.
Il suo nemico. Ormai sconfitto per sempre.
Guardò con un misto di incredulità e stupore e confusione i suoi compagni, che si lanciarono commossi verso di lui.
Aveva vinto. Ora, non c'era più nessuno a ostacolarlo nella vita.

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