13. The Cube

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"Potter dove diavolo siamo?!"

"Eppure dovresti conoscerlo bene questo posto..." ironizzò Harry, fissando per un attimo il suo braccio, chiedendosi perché Malfoy lo stesse ancora tenendo stretto.

Draco si accorse di quello sguardo, così come si rese improvvisamente conto di non aver ancora lasciato la presa, e si scansò di colpo, come se si fosse scottato.

"Nocturne Alley?" chiese sbirciando fuori dal vicolo in cui Harry li aveva smaterializzati.

"Si, è qui che si vedranno la professoressa e... tuo padre." Disse con una punta di acidità sulla lingua.

"Proprio qui, ma perché?" Draco improvvisamente ebbe paura: e se suo padre avesse avuto qualche affare losco in ballo e Potter l'avesse visto? Avrebbe spifferato tutto a Silente e si sarebbero trovati in un mare di guai. Però ormai...

"No, non proprio qui. Dobbiamo trovare il posto preciso, adesso che ci penso."

"Vuoi dire che non sai dove dobbiamo andare?! Oh Potter sei..."

"Smettila!" Lo interruppe Harry prima che il biondo potesse dilettarsi in una sequela di insulti inutili e fastidiosi. "Piuttosto... hai mai sentito parlare di un locale, il Cube?"

"Oh beh... si... in effetti..." Draco assunse una strana espressione. Sospettosa e incredula. Aveva sentito dei Serpeverde più grandi parlare di una cosa del genere... Era un posto assurdo, a suo parere.

"Ci sei mai stato?"

"Potter per chi mi hai preso?! Certo che no!"

Harry quasi gli rise in faccia.

Ah, Draco, che bella sorpresa ti aspetta!

"Beh dai, è lì che dobbiamo andare. Muoviamoci!"

"Scherzi?! Non esiste."

"Malfoy, non dico che dobbiamo entrare, ma mi devi portare lì davanti. Adesso!"

"Non so se ci so arrivare... beh dai tira fuori quel tuo mantello, proviamo." Poi si ricordò che lui era pur sempre Draco Malfoy, "...E non darmi ordini!"

"Sì... sì... Dai, vieni sotto."

Camminarono per qualche minuto, Draco non era sicuro di ricordare con precisione ciò che aveva origliato un paio di volte nel dormitorio.

Per fortuna Nocturne Alley non era grande, nonostante i tortuosi vicoletti.

Poco dopo, forse più per un colpo di fortuna che altro, sbucarono su una perpendicolare un po' più larga delle altre.

Davanti c'era una porta di metallo, e due lampade ai lati. Nessuna insegna, ma le lanterne erano cubiche ed emanavano una strana luce magenta.

Entrambi lo presero come un segno.

"Io... credo sia questo il posto. Non ne sono sicuro, però."

"Non mi pare ci sia un viavai incoraggiante, sai Malfoy?" In effetti era deserto.

"Che ore sono? Ho sentito dire che apre dopo mezzanotte."

"Le undici... Dobbiamo aspettare."

E così si sedettero in un punto appartato del vicoletto da cui erano sbucati.

Draco era visibilmente schifato: Harry aveva scelto un punto ottimo per tenere d'occhio tutto ma era esattamente di fianco a un bidone dell'immondizia, e il giovane Malfoy non era certo tipo da sedere accanto a del pattume.

"Malfoy piantala di lamentarti, sta arrivando gente."

"Potter solo tu potevi..."
"Shhhht!!!"

Questa oscura passione sul ciglio dell'infernoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora