17. Preda e predatore

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"Expecto Patronum!"

Inconsapevolmente lo evocarono in contemporanea.

Da una parte la piena consapevolezza, e la nostalgia per qualcosa che a lungo non aveva più voluto vedere, perché troppo doloroso.

Morgana guardò il suo Patronus volare oltre il vetro, sperando che almeno Severus fosse abbastanza lontano da non poterlo vedere.

"Professoressa... ma quello è..."

"Silenzio!!! Weasley, ricordi? Non. Una. Parola." I tre ragazzi fissarono con occhi sgranati la donna, che ricambiò lo sguardo nel modo più Snappesco che riuscì ad emulare, facendo venire i brividi ai tre giovani, che si zittirono e guardarono altrove.

Dall'altra parte, disorientamento e incredulità.

Severus d'istinto fissò la sua mano che reggeva quella che senza dubbio era ancora la sua bacchetta, e guardava volare via qualcosa che non gli era familiare e che certamente non stava saltellando su lunghe e sottili zampe, come avrebbe dovuto fare.

Spostò poi lo sguardo più in basso e vide che un terzo Patronus si era unito a quelli di Weasley e Potter. Era... incredibile.

Morgana da dentro la capanna si sporse verso una delle finestrelle, e notò altri due Patronus che prima non c'erano. Una sembrava... una marmotta...?

"La lontra di Hermione! Evviva, arrivano i soccorsi!"

Ah, ecco... una lontra. E quell'altro?!

Severus era turbato, Morgana si sentiva esposta, Draco si stava maledicendo silenziosamente per essere stato dietro a quell'idiota della Umbridge invece di imparare un incanto evidentemente fondamentale, Harry era sinceramente stanco così come Hermione e Ron.

Ad un tratto il rumore di una materializzazione riscosse tutti, poi una luce abbagliante illuminò il cielo per un attimo, prima di mostrarsi in tutto il suo splendore: un'enorme fenice planò sulla capanna e con tutta la potenza del suo proprietario scagliò lontano i Dissennatori.

Qualche momento dopo, i due gruppi si stavano riunendo davanti alla capanna degli attrezzi, dove un accigliato Albus Silente guardava il cielo scuotendo la testa.

"State tutti bene? Avete corso un bel rischio."

Sopra le voci che confermavano che tutti stavano bene, si levò quella grave di Snape, "Albus! Dissennatori ad Hogwarts, com'è possibile?"

Ma fu Morgana la prima a rispondere, "Signor Preside, credo che abbiano trovato riparo qui accanto, nella grotta. Essendo così vicini ai confini forse nessuno se ne è accorto."

"È così, cara. I Dissennatori hanno lasciato definitivamente Azkaban, e sostare accanto a una scuola piena di ragazzi felici, era per loro un'occasione troppo ghiotta da lasciarsi scappare. Fortunatamente nessuno di voi è ferito, se fosse capitato a un gruppo di studenti meno esperti non avrebbero avuto scampo."

"Ma signore, come ha fatto? Non ci si può materializzare dentro Hogwarts..." Harry guardava il suo mentore con ammirazione e curiosità.

"Essere me ha i suoi privilegi, Harry." L'anziano mago gli sorrise, ammiccando da sopra gli occhiali a mezzaluna.

Dalle fronde degli alberi più vicini si sentì una voce allarmata e profonda a cui seguì il suo padrone enorme e scarmigliato.

"Signor Preside! Signore! Ho sentito delle urla e sono corso più veloce che ho potuto!"

"Oh Hagrid, sei arrivato al momento giusto, abbiamo proprio bisogno del tuo aiuto..."

***

Successivamente, sotto le direttive di Silente, i Dissennatori vennero incarcerati nella grotta con un lancio del Patronus dell'anziano mago e la chiusura con un enorme masso circolare da parte di Hagrid.

Questa oscura passione sul ciglio dell'infernoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora