"Perché cavolo non ti sei tolto questa roba prima di tuffarti?"
Harry non seppe cosa rispondere, mentre Ron faceva dondolare l'Horcrux davanti alla sua faccia."
"Sei stato tu...?" Chiese Harry posando la spada di Godric Grifondoro e ricominciando a vestirsi, fradicio e tremante.
"A tirarti fuori dal lago? Beh, si." Rispose Ron, confuso.
"No, parlavo del cane. Sembrava il tuo Jack Russel! Io l'ho seguito fino a qui ma non ero nemmeno sicuro fosse il tuo Patronus."
"Non so di che parli, Harry. Io ho visto un cervo. Il tuo cervo. Mi ha portato fin qua."
"Io non ho evocato nessun cervo, Ron. Hai visto altro?"
"... credo di aver visto qualcosa muoversi laggiù, ma stavo correndo verso la pozza, perché tu eri andato sotto e non tornavi su, quindi non potevo perdere tempo a ...ehi!"
Harry stava già correndo verso il punto indicato da Ron, ma non c'era anima viva, né impronte che indicassero la precedente presenza di qualcuno.
"Come c'è entrata quella spada nel laghetto?"
"Chiunque abbia invocato quei Patronus deve avercela messa dentro."
"Pensi che sia quella vera?!"
"C'è solo un modo per scoprirlo, no?"
Mentre Harry e Ron affrontavano la distruzione di quel terribile pezzo d'anima di Voldemort, qualcuno disilluso, nel buio, si allontanava a passi lunghi e ben distesi.
"Alla fine ha funzionato... te l'avevo detto che non dovevi preoccuparti, Sev."
"È stata una mossa rischiosa, azzardata e confusionaria, ma sì... ha funzionato."
"Non c'era alternativa, in ogni caso."
"No, di sicuro non potevamo usare i nostri Patronus. Ormai sono talmente famosi da essere riconoscibili da chiunque." Ovviamente il termine famosi era stato accompagnato da una smorfia di disgusto, nel ripensare a quel giorno imbarazzante in cui, per colpa dei Dissennatori, i loro sentimenti erano stati messi in piazza sotto forma di Patronus gemelli. Pipistrello e Sparviero dei Pipistrelli. Davvero troppo riconoscibili.
"Non se ne ricorderanno, vero Nana?"
"Che fai dubiti dei miei incantesimi di memoria?!"
"No... voglio solo scongiurare ogni genere di problema."
"Tranquillo Sev, fidati. Non ricorderanno di aver evocato loro stessi quei Patronus, a meno che non sia io a modificare nuovamente le loro memorie."
Per una volta, Severus Snape scelse di fidarsi e fu davvero grato di non essere costretto ad affrontare da solo anche quella prova. In fin dei conti ormai c'erano dentro fino al collo entrambi.
***
Il tempo intorpidiva il miraggio di un lieto fine, e i Carrow frantumavano speranze miste a ossa di studenti poco collaborativi.
Per Severus e Morgana non era semplice proteggere gli studenti senza far saltare la propria copertura, spesso riuscivano a mitigare le punizioni o a prendere il controllo della situazione con giochetti psicologici. Una volta Severus era riuscito a evitare una punizione corporale alla figlia di Arthur Weasley e a Neville Paciock, fingendo di essere perfino più infuriato di Amicus, e portando via con sé i due giovani. Alla fine li aveva spediti da Hagrid a fare non si sa bene cosa, ma aveva poca importanza: più il tempo passava, più i fratelli Carrow si sentivano sicuri nei loro ruoli e sempre più difficile diventava evitare che, per una punizione un po' troppo entusiasta, ci scappasse il morto. Inoltre, da un po' di giorni si stava verificando un'inquietante anomalia: gli studenti sparivano. Un minuto prima c'erano, e il minuto dopo erano come volatilizzati.
Ovviamente Severus e Morgana avevano ipotizzato quasi subito che i ragazzi fossero rintanati nella Stanza delle Necessità, ma come si rifocillassero e sopravvivessero rimaneva un mistero. "Sebbene siano delle teste di legno, sono abbastanza grandi da potersi procurare almeno una ciotola di porridge!" E Severus con questo aveva chiuso il discorso.
Il discorso degli studenti scomparsi però, non si sarebbe chiuso così facilmente.
"La prego professoressa..."
Era stato solo un debole pigolio, intercettato per sbaglio mentre Morgana si dirigeva in presidenza. Era stata quasi tentata di passare oltre, ma ciò che sentì dopo glielo rese impossibile.
"Crucio."
E quelle urla, Merlino. Quelle urla.
Non pensò mentre accelerava il passo. Non valutò mentre spalancava la porta dell'aula di Babbanologia. Non calcolò le conseguenze mentre disarmava Alecto.
"Tu?! Ma sei impazzita? Come osi..."
"Io e te, fuori di qui. Adesso, Alecto."
"Mi stai minacciando?! È una minaccia?!"
"Che c'è, il tuo coraggio finisce coi bambini del quarto anno? Perché non provi a lanciarla su di me una Imperdonabile?"
"Lo sapevo, l'ho anche detto a mio fratello: la tua lealtà risiede altrove. Quando lo saprà l'Oscuro Signore ci sbarazzeremo di te e Snape in un colpo solo!"
Le due donne si fronteggiavano coi denti di fuori come felini infuriati quando dalla porta provenne poco più di un basso ringhio "Di chi ti vorresti sbarazzare?"
Calò un silenzio innaturale, mentre Severus compariva come un fantasma, con alle spalle un poco convinto Amicus Carrow.
"Severus, io... non volevo... lei ha interferito mentre punivo giustamente uno studente!"
"Stai balbettando, Alecto." La smorfia repressa di disgusto sfuggì quasi a tutti, ma non a Morgana, che si concesse un mezzo sorriso, in una situazione che davvero non era divertente.
"Non... io... Amicus diglielo!"
"Ma... io sono arrivato adesso..."
"Sì, ma digli come la signora ci guarda, digli di come ci ignora, credendosi superiore!"
Snape si guardava intorno, c'erano davvero troppi studenti e quella conversazione non si sarebbe dovuta tenere lì, ma Alecto sembrava un fiume in piena.
"Io non credo, sorella. Dai, non è successo nulla. Sono sicuro che la professoressa Melancholia non intendeva..."
Fu in quel momento che Alecto si bloccò, e Severus poté ordinare agli studenti di lasciare l'aula e intimar loro di non fare un fiato mentre portavano il loro compagno, punito giustamente, in infermeria.
"Amicus, sei impazzito? Cosa?!"
Alecto si sarebbe aspettata supporto totale dal fratello, e vederlo con quel sorriso da ebete, mentre difendeva una donna che non solo lei non poteva soffrire, ma che aveva minato la sua autorità di fronte a degli studenti, la rendeva incredula e smarrita.
"Quindi, vediamo se ho capito bene," riprese Severus, afferrandosi la base del naso e strizzando leggermente gli occhi.
"Deve avere l'emicrania..." Pensò Morgana.
"Morgana ha interrotto una punizione e ti ha disarmata, corretto?"
"E-esatto." Esalò Alecto, confusa e leggermente impaurita. La verità è che lei, di Severus Snape aveva sempre avuto soggezione e timore. Una persona schiva, un mago potente, un uomo inavvicinabile. Oh, sì, perché Alecto aveva provato ad avvicinare Snape, molti anni prima. Ed era stata rifiutata senza nemmeno troppe cerimonie. Da allora, oltre al timore si era aggiunta una buona dose di risentimento verso quel mago freddo e apparentemente senza sentimenti.
Per questo la presenza di Morgana le era ancor più fastidiosa: era la prova vivente che quel gelido mago inavvicinabile, forse non era così impassibile e inscalfibile.
Certo che... se Morgana avesse avuto anche solo un sentore di quel pensiero, le avrebbe riso in faccia, considerando quanto aveva dovuto lavorare per fare breccia in quella crosta di ghiaccio...
"Alecto, sai che non sono solito scoraggiare le punizioni alle teste di legno, ma mi pareva avessimo già parlato delle Maledizioni Imperdonabili, non è vero?"
"S-sì, Severus..."
"Allora possiamo considerare chiusa la questione. Sebbene il Ministero sia ormai nelle mani del Signore Oscuro, non voglio che i genitori degli studenti si sentano nella posizione di poter muovere accuse contro Hogwarts. Inoltre, se smettessero di mandare i loro figli a scuola, sarebbe un danno non indifferente per noi, e il nostro Signore non ne sarebbe contento".
Mentre Alecto cercava di non inciampare nella sua coda fra le gambe, e Amicus la seguiva trotterellando, Severus si girò verso Morgana con un sopracciglio prepotentemente alto. Chiuse la porta dopo l'uscita dei fratelli Carrow e silenziò l'aula.
"Sei arrabbiato con me?"
"Sei stata molto imprudente, impulsiva e incauta. Come la peggiore dei Grifondoro."
"Non ho potuto farne a meno."
"Lo so. Ma la prossima volta io potrei essere dall'altra parte del castello e non arrivare in tempo."
"Non ho paura di Alecto Carrow."
"Non è Alecto che devi temere, ma le conseguenze: potrebbero arrivare delle voci all'Oscuro Signore che io potrei non riuscire a giustificare."
"Mi dispiace, Severus. L'ultima cosa che voglio è metterti in pericolo."
"D'accordo, non parliamone più." Snape si era voltato e stava per riaprire la porta, quando sentì una mano gentile stringergli il polso, e un braccio sottile avvolgerlo in un abbraccio, finendo per insinuarsi sotto la giacca dai mille bottoni.
Per un attimo l'uomo rimase disorientato, e si voltò con un'espressione indefinita sul volto. La verità è che erano mesi che Severus e Morgana non si toccavano. Dormivano stretti e sicuramente si abbracciavano, ma erano tocchi che sapevano di consolazione e vicinanza, nient'altro.
Severus, se possibile, era ancor più chiuso del solito, più cupo e pensieroso, mentre cercava di non restare vittima del suo stesso doppio gioco. Morgana dal canto suo, beh, come gli ultimi minuti avevano dimostrato, camminava su un filo sottile e a ogni passo rischiava di cadere.
Quindi il Potion Master rimase turbato dal lampo rosso che vide negli occhi della donna, ultimamente spenti e opachi.
La discussione con Alecto aveva sciolto qualcosa nelle vene di Morgana, che sentiva il cuore tamburellare nel petto e il respiro corto e affannato.
"Non andare."
Non era affatto una richiesta, e Severus Snape si sentì quasi intimidito dal quel fuoco che lo guardava e lo trapassava, mentre le mani abili della donna gli avevano già liberato le spalle e il petto dai vestiti.
Morgana gli slacciò la cintura e i pantaloni, mentre con una mano appellava una sedia su cui lo fece accomodare, sovrastandolo.
Quando infine si sciolse l'acconciatura, Snape, che sentiva la sua eccitazione risvegliarsi, si chiese distrattamente se non fosse eccessivo sciogliere i capelli, in fondo non avrebbero potuto usare quell'aula a lungo. Poi si accorse di un dettaglio e il suo cuore perse un battito: quello che teneva legato lo chignon della donna, non era un semplice elastico, ma un laccio di pelle di drago, di quelli che loro avevano sempre usato per certi giochi. Quando la donna se lo passò intorno alla gola, Severus si sentì tremare e morire d'eccitazione.
La strega lo fissava affamata, dondolando dolcemente su quell'uomo a cui mancava il respiro e che aveva rinunciato ad ogni genere di controllo sui suoi ansiti.
Quel laccio di pelle di drago al collo gli faceva venire in mente antiche meretrici dagli sguardi ingioiellati, mentre quella voce da sirena ripeteva, "Stringimi."
Dannata strega navigata in antiche malie al sapore di morte-distruzione-lacrime-sangue, al punto da sembrare esperta perfino in amore. "Stringimi."
E così Severus Snape strinse, e affondò in lei scollegando ogni pensiero e restituendo a sé stesso gli istinti sopiti. Fu dolce e doloroso, fu talmente doloroso da diventare dolce. Il sapore del sangue si mischiò al sapore d'amore e poi fu solo estasi.
Appena riuscirono a riprendere il controllo dei loro respiri e del loro tremori si alzarono e si ricomposero, guardandosi sottecchi, e sorridendosi a mezza bocca. Poteva esserci una guerra in corso, pericolo di morte ad ogni angolo, poteva cambiare il mondo, ma il loro modo di comunicare non sarebbe mai cambiato, e questo pensiero era rassicurante.
Severus porse il laccio a Morgana, che sorrise, ancora con le gote arrossate, e si ricompose l'acconciatura aiutandosi con la magia. Quando anche l'ultimo bottone della giacca fu allacciato, Snape si guardò intorno per controllare di non aver lasciato nulla, poi come se si fosse improvvisamente ricordato di qualcosa, si voltò verso Morgana che lo fissava di rimando con aria interrogativa.
"Adesso che ci penso... cos'hai fatto ad Amicus?! Gli hai lanciato un imperio o gli hai somministrato una qualche pozione condizionante?!"
Morgana, ancora rossa in volto, rise di cuore, non rispose e si limitò a sghignazzare mentre si lisciava la veste con le mani, soddisfatta.
STAI LEGGENDO
Questa oscura passione sul ciglio dell'inferno
FanfictionSeverusXNuovo Personaggio / Accenni DracoXHarry Questa è una storia per chi crede che Severus Snape avrebbe meritato un destino migliore e una vita più felice. La narrazione parte dal 6° anno - HP e il Principe Mezzosangue - ma andrà in parallelo...