Capitolo 12

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Era pomeriggio, era passata qualche settimana e i ragazzi si presero una pausa dalla sala visto che nessuno più sembrava aver idee.
Victoria era nella sua camera con il basso in mano ceracndo di comporre qualche melodia, senza grandi risultati.
Damiano era in giardino e fumando cercava di scrivere qualche verso.
Thomas rimaneva nella sua camera a suonare.
Ethan era in sala da solo.
Ognuno chiuso in una propria dimensione e forse un po' lo erano anche Damiano e Victoria.
La ragazza posò il basso e iniziò a guardare i suoi direct, intasati da tutti i suoi fan. In una mezz'oretta trovo tantissime dediche e frasi dolci, le faceva davvero piacere riceverle.
Trovò però anche tanti insulti, alla fine si era abituata. Però quella volta erano diversi, erano più forti, da rimanere col fiato sospeso. Per indenterci: <Muori> <Sei una merda> <Potresti anche non esistere>
Di solito se ne era sempre fregata, ma stavolta era veramente ferita. Un piccola lacrima le scese.
Proprio in quel momento, il destino volle che a varcare la soglia l'entrata e la camera di Victoria fosse proprio Damiano. Si mise accanto a lei e si accorse subito di quella piccola lacrima che rigava il volto di Victoria; gliela asciugò col pollice.
<Ehi, che succede?>
<Niente>
Quella frase le rimbombava in testa.
Si meritava tutto quello?
<So che non è così.>
Nessuna risposta.
<Oi dai>
<Ti ho detto di stare bene.>
Si alzò.
<Va bene ma non ti incazzare>
<Non sono incazzata.>
<Seh certo>
<Vattene a fanculo Damiano.>
<Oh madonna Victo' sto cercando di aiutarti!>
<Non mi sembra guarda>
<Senti vaffanculo ora te lo dico io.>
<Ah perfetto, grazie> Fece un sorrisino finto.
<Mi dici che ti prende?>
<Perché dovrei dirtelo se sei uno stronzo?>
Damiano sentì come una lancia trafiggere il suo petto.
<Vogliamo continuare a buttarci merda addosso come due bambini o puoi dirmi che succede?>
<Scegli te>
Victoria era quasi in lacrime.
<Vic hai bisogno di qualcuno. Non puoi restare così>
<Io non ho bisogno di nessuno.>
Lo fece uscire, si chiuse la porta alle spalle e si appoggiò ad essa. Per quanto volesse rimanere fredda davanti alla situazione, ci rimase male e si, piangeva tanto. Tanto da non riuscire a respirare, non riusciva a parlare, il silenzio della stanza veniva spezzato dai suoi singhiozzi. Avrebbe voluto alzarsi, uscire da quella maledetta stanza e andare da lui, ma non ci riusciva, ma soprattutto non poteva. Sarebbe stata un incoerente, una stupida che cade ai piedi della gente, anche se con Damiano era così, non poteva negarlo. Lo amava troppo e forse proprio quello la fotteva sempre.

𝑈𝑛 𝑐𝑢𝑜𝑟𝑒 𝑖𝑛 𝑑𝑢𝑒 // 𝐷𝑎𝑚𝑖𝑎𝑛𝑜 𝑥 𝑉𝑖𝑐𝑡𝑜𝑟𝑖𝑎 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora