Capitolo 14

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Damiano aveva ancora Vic tra le sue braccia e lei non voleva più staccarsi.
La prese per un braccio e la portò in camera sua. La stese sul letto e si mise seduto accanto a lei.
<Vic...cosa ti fa stare male?> chiese Damiano impaurito.
<Il fatto che tutti mi vorrebbero morta.>
Il ragazzo a quelle parole sgrana gli occhi.
<Vic che vuol dire...?>
<Ho migliaia di insulti nei direct del tipo "muori" ecc., chi ai concerti mi chiama "zoccola" "troia"... non so più che dire.>
Non era mai stata così fragile, soprattutto davanti a lui. Il fatto è che se tieni tutto dentro, alla fine prima o poi esplodi.
Damiano le prese il viso tra le mani.
<Vic sono solo persone che non ti meritano, perché te sei troppo speciale per nullità come loro che passano il loro tempo ad insultarti.>
<Ma io non sono così speciale. Non mi merito tutto quello che ho intorno.>
Cosa le prendeva? Quella non era Victoria De Angelis, la ragazza sfrontata e senza paura. Era diversa.
<Invece si Vic, ti meriti anche di più! Fidati, sei unica e nessuno potrà mai sostituirti; nessuno sarà mai come te.>
Accennò un sorriso.
<...E nessuno potrà avere un sorriso come il tuo.>
<Davvero?>
<Non ti mentirei mai.>
<Ti...>
Non riusciva a parlare per il pianto.
<Ti?> chiese confuso Damiano
<...amo.> disse Vic.
Sorrisero entrambi.
E poi si baciarono.
Poi si guardarono di nuovo.
Dopo si abbracciarono ancora una volta.
<Non dare retta a quelle persone.
Amati sempre piccola.>
Chiuse gli occhi tra le sue braccia.
<Oggi ti porto in un posto. Alle 15 sii pronta.>
<Okay...> disse confusa.
Damiano si alzò e si avvicinò alla porta.
<Dove vai?>
<Te vai prima a mangiare, poi magari vieni in camera mia>
<Okay> alzò gli occhi al cielo.
Si alzò anche lei dal letto e prima di uscire mise la mano sulla sua e gli rubò un bacio.
Damiano accennò un sorriso e si avviò verso la sua camera. Si accese una sigaretta e inizio a scrivere e a scrivere.
Beh, quando finì un testo aveva già finito 4 sigarette.
Guardò l'ora. 14:30. Doveva prepararsi. Iniziò a prendere qualche vestito a caso da indossare e qualche asciugamano.
Vic entrò nella camera. Sempre stupenda lei. Indossava una maglia degli Iron Maiden, un jeans nero e la pelliccia di Damiano sopra.
<Sei stupenda.>
Sorrise imbarazzata.
<Andiamo dai>
Le prese la mano e uscirono dalla stanza.
<Dove andate?> disse Thom.
<Usciamo. A dopo> rispose di fretta Dam per poi uscire.
Entrarono in macchina e iniziarono il loro viaggio.
<Mi dici dove andiamo?>
<È una sorpresa.>
<Daiii sono curiosa!>
<Mi dispiace queen!>
<Uffa> incrociò le braccia scherzando.
<Daje Vi' ce mancano na cosa come 6 ore>
<Ammazza, arrivamo domani>
<Forse hahaha>
Le ore passavano e Damiano e Victoria cantavano tutte le canzoni che passavano per radio a squarciagola.
<Dam ho fame>
<Okay. Mc?>
<Siii>
<Sei proprio una bimba>
<Gne gne>
<Che vuoi?>
<Un crispy mc bacon e le patatine grandi ti amo>
<Io non ti amo>
Ordinarono e mangiarono in macchina, per poi ripartire.
Vic si addormentò con la testa appoggiata sul finestrino. Damiano le accarezzava la mano.
.
.
<Ei Vic svegliati, siamo arrivati>
Victoria aprì gli occhi e lo guardò sorridendo. Guardò dal finestrino e non capiva dov'era, aveva gli occhi annebbiati dal sonno.
<Dove siamo?>
<Vieni e vedrai> le prese la mano e la fece scendere.
Il sole era già calato e le stelle illuminavano quella sera. Vic riconobbe il posto. Era una spiaggia fuori Roma, lontano da tutto, quando avevano quindicianni, ancora prima della fama e dei Måneskin, prendevano un pullman e venivano qui ogni sabato. Era un po' il loro posto magico. Lì non erano più Damiano e Victoria, diventavano qualcosa di magico.
Un brividino percorse la schiena di Victoria.
<Amore mio, quanti ricordi che abbiamo qui>
La fece sedere sulla sabbia in braccio a lui, come i vecchi tempi.
<Ti ricordi quando guardavamo sempre quelle due stelle? Una ero io e l'altra tu, una accanto all'altra. Ancora oggi sono lì, sempre vicine, nonostante sia passato tanto tempo. Ora anche noi siamo così, sono passati anni, perché siamo ancora qui, insieme.>
Le scese una lacrima.
<Ti amo>
<Anche io piccola>
Si baciarono ancora una volta e poi ancora, ancora e ancora.
Lui prese il telefono e mise un po' di musica, le porse la mano per invitarla ad alzarsi. Iniziarono a ballare scatenati, mentre la spiaggia era completamente deserta. All'improvviso iniziò a piovere.
<Beh dovevamo aspettarcelo> disse la ragazza accennando una risata.
<Fa niente, è perfetto anche così>
La ragazza sorrise divertita e mise le braccia attorno al collo di Damiano. La prese in braccio e iniziarono a baciarsi, mentre le gocce d'acqua scorrevano sui loro corpi. Victoria si stringeva a lui e ed entrambi continuavano a sorridere. Si sentivano come bambini, per una volta erano davvero soli, senza fan, senza nessuno. Si era fatta notte, il cielo era completamente buio e le stelle brillavano ancora di più. Esausti, aveva smesso di piovere, si misero seduti sulla sabbia, avvolti da un asciugamano. Victoria si addormentò tra le braccia di Damiano, con un sorriso ancora stampato sul volto. Il ragazzo le lasciò un bacio tra i capelli bagnati, mentre la notte scendeva su quella piccola spiaggia deserta.
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Ragazzi volevo ringraziarvi per il traguardo che abbiamo raggiunto con questa storia, siamo in cima alla classifica Damoria. Grazie mille, davvero❤

𝑈𝑛 𝑐𝑢𝑜𝑟𝑒 𝑖𝑛 𝑑𝑢𝑒 // 𝐷𝑎𝑚𝑖𝑎𝑛𝑜 𝑥 𝑉𝑖𝑐𝑡𝑜𝑟𝑖𝑎 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora