Capitolo 20

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Victoria De Angelis.
Non mi piace stare qui, mi sento come chiusa in una gabbia e la chiave per aprirla non so dove sia.
Siamo solo io e Dam nella stanza, completamente soli.
Lo sento piangere da molto, mi fa male vederlo così. In questi 3 giorni non mi ha lasciato la mano nemmeno per un attimo. È un ragazzo d'oro.
<Amore ora ti faccio una promessa>

Sentiamo.

<Da oggi in poi, non ti lascerò mai sola, solo se i dottori mi cacceranno, ti racconterò tutto, ti canterò delle canzoni e dai, qualche bacio te lo rubo.>

Amore mio.

Sento che ha riso un po', quanto amo la sua risata.

<Cominciamo da ieri. Sono stato in camera con te per 6 ore senza mai uscire e i dottori pensavano che qui ci fosse tuo padre, non che ci fossi io. Quando sono venuti a controllarti e mi hanno visto mi hanno rimproverato e cacciato, mi faccio riconoscere anche qui>

Che stupido che sei.

Dopo poco sento delle voci familiari, penso di sapere chi siano.

<Ei piccolina...>

È Thomas, è triste, lo sento.

<Cucciola, ti prego non ci lasciare>

Oh ma che dici Tho', mo ritorno.

Mi prende la mano anche lui, quanto vorrei stringergliela anch'io.
Sento accarezzarmi una guancia da delle mani fredde e grandi, è Ethan.
Quanto li amo. Mi stanno sempre vicina e non mi hanno mai lasciata sola, in qualsiasi situazione. Arriva un momento in cui apro gli occhi per un attimo, ma li richiudo all'istante. Non riesco più a sentire niente, né il contatto fisico né tutto ciò che mi circonda in questa stanza d'inferno.
Damiano David.
Il cuore di Victoria smette di battere e anche il mio. Dopo l'euforia di vederla sbattere le palpebre, di sentirla viva, arriva questo. Cerco la forza e chiamo un dottore.
<La prego la faccia ritornare qui con noi>
Sto piangendo davanti a tutti come un bambino, cosa che non avrei mai fatto, ma quando si tratta di questa ragazzina che mi ha cambiato la vita perdo la testa.
<Ragazzi per favore spostatevi, dobbiamo portarla via e operarla d'urgenza>
Mi sento morire. Esco dalla stanza e seguo Vic in barella. Apre nuovamente gli occhi. Sussurra il mio nome, quando mi viene chiusa davanti la porta della sala operatoria. Fermo l'ultimo dottore che sta per entrare.
<Sopravviverà?>
<Mi dispiace, ma all' 85% no. Ora devo andare perdonatemi.> ed lui entra di fretta nella sala.
Perdo la forza nelle gambe e cado a terra sulle ginocchia, sto singhiozzando, non ce la faccio a sopportare tutto questo. Vado dai ragazzi e mi stendo sul letto di Vic, ha ancora il suo stupendo profumo.
<Che ti hanno detto?>
<C'è il 15% di probabilità che sopravviva.>
Alla fine finiamo tutti e tre a piangere.
Mi tocco la nostra collanina, il suo "regalo ar più bono de Monteverde", o così diceva. L'estate del 2015 me la regalò e dentro al ciondolo c'era scritto "Ci sarò, sempre.". Ne ha anche lei una uguale, che non ha mai tolto, ora gliel'avranno tolta, ma è come se toccandola fossi un po' più vicino a lei.
<Quindi Marlena torna a casa, che il freddo qua si fa sentire.
Quindi Marlena torna a casa, che ho paura di sparire.>

𝑈𝑛 𝑐𝑢𝑜𝑟𝑒 𝑖𝑛 𝑑𝑢𝑒 // 𝐷𝑎𝑚𝑖𝑎𝑛𝑜 𝑥 𝑉𝑖𝑐𝑡𝑜𝑟𝑖𝑎 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora