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"Odi et amò. Quare ìd
faciàm, fortàsse requìris.
Nèscio, sèd fierì sèntioet
èxcruciòr."

-Catullo

La casa dei Corbero si trova appena fuori città, in mezzo ad una campagna che sembra essere tenuta abbastanza bene. Immagino che con questa si guadagnino da vivere, o sarebbe pieno di erbacce.

Ci abbiamo messo un bel po' per trovarla ed Harris dopo la prima mezz'ora ha iniziato ad inveire contro il telefono che non riusciva a trovare la posizione esatta della casa. Devo ammettere che è stato alquanto divertente.

-Levati quel sorriso dalla faccia Wilson, non c'è nulla da ridere. -Mi ordina non appena arriviamo davanti la porta.

-Hai ragione. -Lo assecondo cercando di rimanere seria, ma proprio non ci riesco. Per fortuna i Corbero arrivano subito, risparmiandomi un rimprovero da parte di Harris. Ad aprire la porta è una donna dai capelli scuri, pelle parecchio abbronzata, probabilmente dovuta alle ore passate a lavorare la terra qui fuori, causa anche dell'evidente stanchezza che le si può leggere negli occhi.

-Signori Corbero, noi siamo l'agente Harris e Wilson.

-Avete trovato la nostra bambina? -Domanda la madre di Alba. Il suo sguardo è talmente pieno di fiducia che dirle di no mi fa sentire quasi in colpa. Si sarà domandata il perché della nostra presenza, in fin dei conti avremmo potuto chiamarla, non la biasimo per aver pensato che fossimo qui per dirle di aver trovato la sua bambina. -Allora volete dirmi che...

-No signora. -La interrompe immediatamente Harris prima che possa pensare al peggio. -Non abbiamo trovato ancora nulla. -La donna tira un respiro di sollievo. Mi chiedo se, in casi come questi, sia meglio avere o meno notizie. Voglio dire, attualmente non possiamo dire se la bambina sia ancora viva, ma nemmeno se sia morta. Questo non fa che dare speranza ai suoi genitori, il che è un bene, ma non fa che rendere la cosa ancora più dolorosa se e quando si dovesse trovare un cadavere.

-Allora come mai siete qui? Avete bisogno di qualcosa?

-In realtà sì, vorremmo parlare con lei e suo marito della sera della scomparsa. -Risponde Harris.

-Ne ho già parlato più di una volta con la polizia, non ho niente di nuovo o diverso da dire. -Dichiara con tono alquanto seccata. Di certo non le do torto, deve essere doloroso dover rivivere all'infinito una situazione del genere, ancor di più se non si riesce a capirne il motivo. -State solo perdendo tempo! Dovreste essere lì fuori a cercare la mia bambina! E invece siete qui a chiedermi per l'ennesima volta di raccontarvi cosa sia successo quella sera!

-Signora... -Esordisco impedendo ad Harris di parlare, ho una certa esperienza nel cercare di dialogare con gente arrabbiata. -So che per lei è doloroso parlare ancora di quella sera, so come ci si sente. È come un incubo da cui non ci si riesce a svegliare vero? -Lei annuisce debolmente. -Continua a rivivere quella situazione all'infinito, magari spera di riuscire a ricordare qualcosa di più, inizia a pensare a cosa avrebbe potuto fare per evitare che accadesse. La verità è che ciò he passato non si può cambiare, ma si può rimediare. Noi siamo qui per questo. Mi creda signora Corbero, vogliamo trovare sua figlia tanto quanto lei, siamo qui per questo, non per importunarla. Abbiamo solo bisogno di fare qualche domanda a lei e suo marito. Potrebbe anche essere decisivo per le indagini, questo non lo sappiamo e, non potremo mai saperlo se lei non ci lascia entrare. -La donna ci fissa per un attimo, poi si fa da parte.

-Va bene. Entrate. Mio marito non è ancora arrivato. È qui fuori nell'orto, ma dovrebbe tornare a momenti. -Non appena entro in casa, quello che mi colpisce è l'ordine e la pulizia. Nonostante sia composta solo da una cucina, un piccolo soggiorno e una camera da letto ed un solo bagno, la signora Corbero è riuscita a tenere tutto perfettamente in ordine e pulito nonostante la presenza di tre bambini.

Vietato MorireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora