lucke

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La guardai quasi impietrita, "no, no non può essere, dimmi che non stai scherzando per favore non può essere", mi tolsi le lenzuola che in quel momento mi coprivano i piedi, provai ad alzare una gamba ma niente, perciò provai a darmi un pugno su esse, ma non sentivo dolore, non sentivo niente.
Mi rigiri verso Gaia che intanto mi guardava con due pupille di color marrone piene di tristezze e piene Di lacrime, poi mi si avvicinò e mi abbracciò con molta amorevolità, ad un certo punto però sentimmo bussare alla porta, mi ricomposi e come me fece anche lei.
Gaia si alzò dalla sedia e andò verso la porta, la aprí e la sua faccia fece un'espressione contenta 😄, poi lo fece accomodare, era un ragazzo, quel ragazzo, era Lucke, aveva in mano un mazzolino di rose, mi si avvicinò e disse "ciao piacere di conoscerti, mi chiamo Lucke, come stai ora?" Mi chiese con un fare gentile il ragazzo moro, "un po' meglio grazie, quasi dimenticavo io mi chiamo Emily."
Intanto Gaia era in un angolo della stanza, intenta a guardarci, poi però disse "mhh io vado a prendermi un caffè in tanto voi provate a socializzare" disse con un fare come da mamma 😄😏,poi ci lasciò soli.
Lui si sedette accanto al mio letto e poi disse "mi dispiace che ci siamo dovuti incontrare cosí, avrei preferito conoscerti magari per strada salutarti e dirti *hei ciao mi chiamo Lucke*, o quasi dimenticavo tieni queste sono delle rose per te, spero che ti rimetterai."

Una coda per Guarire (Finita )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora