1. I'm back!

869 35 3
                                    

Finalmente, dopo un fottuto anno stavo per tornare a Sydney.

Presi le mie valigie finalmente piene e le trasportai faticosamente di sotto.

“Volevi una mano?” mi chiese Ruby.

“Beh, penso che ormai non mi serva più.” Risi. “La mia camera è svuotata, possiamo andare.”

Il tempo qua era passato lentamente, ma ora, stavo tornando a casa. Dove avevo lasciato tutto e dove non vedevo l’ora di tornare.

‘Ciao ciao casetta, non mi mancherai per niente’ pensai. Uscimmo. Il taxi era già fuori ad aspettarci, così dopo aver caricato le valigie partimmo verso l’aeroporto.

**

Non ero riuscita nemmeno a dormire in aereo, mentre Ruby, che fino ad un anno fa pensavo fosse molto femminile, russò tutto il tempo.

Prendemmo le nostre valigie e camminammo in mezzo alla gente di Sydney. Presi un forte respiro, finalmente. La mia terra. L’aria era decisamente diversa, ma andava bene così.

Trovammo i genitori di Ruby, che l’abbracciarono calorosamente, dopo non averla vista per un anno.

“Salve, io sono Sarah.” Salutai entrambi, tendendogli la mano.

Ricambiarono il saluto.

“Allora ciao Sà, sono felice di averti conosciuto. Mi mancherai. Ti voglio bene!” mi abbracciò Ruby.

“Mi mancherai anche tu, sei stata un’ottima amica, teniamoci in contatto.”

Continuai a camminare in cerca di qualche viso famigliare.

“Sarah! Sarah Hemilton.” Una voce femminile mi chiamò. Così mi voltai, vedendo il volto di mia mamma sorridere.

“Mamma!” l’abbracciai.

“Non so nemmeno come ho fatto a riconoscerti, sei così diversa. Che hai fatto hai capelli?” mi guardò, tenendo le mani sulle mie spalle.

“Tinta, nera. Non vedi?” risi.

Lei annuii e vicino a lei riuscii a vedere Raoul.

“Ciao fratellone.” Lo abbracciai.

“Ti sei alzata.” Rise.

“E tu ti sei fatto i muscoli.”

“Yeah, così non potrai più picchiarmi.”

Scossi la testa.

“Andiamo a casa, hai tanto da raccontarci. E poi sarai stanca.” Mia mamma prese una delle mie valigie.

Ci dirigemmo verso la macchina. Mi appoggiai al sedile con la testa, sospirando. Finalmente.

Il viaggio fu corto.

Mi ritrovai a guardare casa mia, sempre uguale, ma così nuova per me. Ero felicissima di tornare a casa, di poter ritornare alla vita di un anno fa. O quasi.

Mi sedetti sul divano in pelle nel soggiorno. Il sorriso che avevo non voleva andarsene. Venni subito raggiunta da mia mamma e da Raoul, che si sedettero vicino a me.

“Allora racconta.” Questa era mia mamma, come al solito impaziente.

“Beh, ho partecipato a qualche evento importante, ho racimolato un po’ di soldi e poi sono passata anche al canto. È stata tipo un’altra esperienza, del tutto diversa. Come recitare, volevo provare tutto, è stato fantastico.”

“I ragazzi com’erano?”

Abbassai lo sguardo. “… Alcuni erano molto carini.”

Vide la mia espressione e per il disagio, cambiò discorso. “E come mai questo cambio di look?” cercò di sorridere.

Again. // Luke Hemmings.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora