ℍ𝕆𝕊𝔼𝕆𝕂

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ᴘʀᴏᴛᴀɢᴏɴɪꜱᴛᴀ = Joy
ʟᴜᴏɢᴏ = Londra
ᴘᴇʀɪᴏᴅᴏ = 1600

Jung Hoseok camminava per le trafficate stradine di Londra, affollate per via delle numerose carrozze presenti che vi passavano. L'Europa era un continente piacevole in cui scoprire nuove culture, ed era quasi un peccato di dio non visitare la Gran Bretagna. Era arrivato per il giovane ragazzo il momento di viaggiare per la capitale dell'Inghilterra, dopo essere andato in Galles, Scozia e Irlanda. Hobi, così lo chiamavano gli amici e i familiari, era veramente curioso. Quella occidentale era una cultura così lontana da quella coreana, con più invenzioni e tolleranze rispetto alla sua. E soprattutto molta più ricchezza. L'Impero Britannico era famoso per le sue conquiste e per le sue colonie. La Corea del Sud invece per la sua povertà. Le donne di alta borghesia e aristocrazia indossavano abiti di tessuti pregiati, abbastanza ingombranti ma al tempo stesso attraenti dal punto di vista estetico. Da come Hoseok poteva vedere, generalmente erano costituiti da un'ampia gonna che arrivava fino a terra e un cinturone di pelle scuro che circondava la vita. Spesso non mancavano pizzo e fiocchetti per abbellire il tutto. Anche gli uomini, con le loro giacche raffinate e i pesanti calzoni, non passavano inosservati. Wilson, la guida che lo stava accompagnando in quel viaggio, lo affiancò
<< Quindi...le piace Londra signor Jung? >>
<< Certamente. È così diversa da Seoul e proprio per questo mi intriga. Quali altri posti ci sono che probabilmente non troverei nella mia città natale? >>
<< Sarebbe un pò sconveniente parlargliene, ma se proprio desidera provare nuove esperienze, una cosa che con molta probabilità non troverà facilmente sono le case chiuse >>
<< Ed esattamente sarebbero...? >>
Wilson gli si avvicinò e sussurrò
<< Sono delle case pubbliche a cui si accede tramite un piccolo pagamento. All'interno vi si possono trovare molte donne....se capite cosa intendo >>
Il signor Jung non ci mise molto a capire. Nonostante fosse una delle persone più pure che qualcuno potesse conoscere, anche lui sapeva qualche cosa
<< Si penso di aver capito. Quello che però non comprendo è il perchè la gente sia tanto entusiasta di certe
cose >>
<< Lei non lo ha mai provato, quindi non può sapere. Può anche sembrare poco dignitoso e rivoltante, ma si fidi, spesso è una consolazione per chi una donna nella propria casa non la vede da anni >> terminò la frase sogghignando
<< Anche gli aristocratici frequentano posti del genere. Non dico che lei lo dovrebbe provare. Il mio però è un consiglio. Ora, se mi vuole scusare, purtroppo ho un problema familiare urgente che devo risolvere. Penso di dover andare >>
<< Oh, non si preoccupi. Non la tratterrò oltre >>
Fu così che Wilson Church se ne andò, lasciando un Hoseok abbastanza confuso e dubbioso.

SKIP TIME
La mattina seguente Hobi si svegliò con ancora una questione irrisolta in mente : andare o no in queste case chiuse?
I suoi parenti probabilmente si sarebbero vergognati di lui sapendolo a fare simili cose, ma la curiosità riusciva sempre a prevalere sul senso di colpa. Incredibile a dirsi, ma il tanto timido e puro Hoseok adesso era convinto di voler provare quella che, secondo molti, era un'esperienza difficile da ripetersi.
Forse se ne sarebbe pentito, forse no, ma non avrebbe potuto certo dirlo se non avesse fatto nulla.
Fu così che, verso le dieci di mattina, si ritrovò a cercare Wilson per chiedergli di accompagnarlo
<< Signor Jung, come mai qui? >>
<< Cercavo lei, a dir la verità. Ho deciso di fare questa esperienza di cui ieri mi avete parlato >>
<< Oh davvero? Ne sono entusiasta. Si fidi quando le dico che è una cosa memorabile. Se per lei va bene ci possiamo rincontrare qui questa sera alle nove >>
<< Mi va più che bene. La ringrazio >>
<< Ma si figuri. Non c'è di che >>
Il tempo passò in fretta e in men che non si dica si fece l'orario prestabilito per l'incontro. Hoseok era nervoso e sentiva tutto il corpo tremare per l'ansia e per l'eccitazione al tempo stesso. Finalmente avrebbe provato una cosa che forse mai si sarebbe scordato nella sua vita. Qualcosa che avrebbe lasciato un vivido ricordo impresso nella sua mente. Non si sarebbe annoiato, questo era assicurato.
In lontananza vide Wilson venirgli incontro con un gran sorriso stampato in volto
<< Oh è venuto. Temevo che non ce la facesse. Comunque, vogliamo
andare? >>
<< Come potevo darle buca? Sarebbe stato poco virile da parte mia >>
<< Non così tanto. Sa quanti uomini fanno così? Però non si deve preoccupare e non deve certo temere nulla >>

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