Richiesta da parte di sb4106, spero ti piaccia
SAMUELA P.O.V.
Aprii gli occhi a causa del rumore incessante della sveglia che squillava.
7:09
E anche oggi un nuovo ritardo sarebbe stato segnato sul registro elettronico. D'altronde ero rimasta sveglia fino a tardi per studiare.
Mi cambiai velocemente, indossando una felpa presa a caso dall'armadio, i miei jeans preferiti e gli stivaletti neri che da sempre avevo. Per qualche miracolo divino, riuscii ad arrivare in tempo a scuola, nonostante avessi preso l'ultimo autobus della mattinata, e lì mi venne incontro Maya, la mia migliore amica nonchè compagna di classe e persino di banco. Frequentavo la terza liceo e fin dai primissimi giorni avevo stretto un bellissimo legame con lei. Non ci eravamo mai separate. Mi stava accanto anche nei momenti più difficili, quando magari il mio carattere diventava scontroso e la voglia di vivere scompariva.Arrivata davanti al portone della scuola, presi un respiro profondo ed entrai nel corridoio principale, sperando di non incontrare la persona che odiavo di più al mondo. Park Jimin. Proprio lui, il ragazzo più popolare dell'istituto e mio vecchio amico. Un tempo eravamo inseparabili, amici per la pelle, come lo eravamo io e Maya in quel momento, e ci divertivamo a vivere una vita spensierata e allegra, senza le preoccupazioni degli adulti e le paranoie degli adoloscenti. Ma purtroppo le cose belle non durano mai, no? Verso i 13 anni, qualcosa cambiò, e il nostro legame affettuoso divenne freddo e distaccato, al punto da non parlarci neanche. È sempre brutto quando un'amicizia si rompe, soprattutto se avviene per un cambiamento da parte di uno dei due. Jimin si trasformò in un'altra persona, una a cui di andare bene a scuola e di studiare non importava più nulla, e che era interessato solo al sesso. Alle superiori le cose erano andate di male in peggio. Essendo di bell'aspetto, da subito si era conquistato il titolo di ragazzo figo e quindi popolare, dimenticandosi completamente di me e di ciò che c'era stato tra noi anni prima. Ormai lo odiavo, ma era stato difficile, perchè, quando i nostri rapporti erano buoni,mi ero completamente innamorata di lui. E ora se ne andava in giro con quelle che definivo troie, sbattendomi in faccia la realtà e ogni tanto facendomi ricordare con malinconia i nostri momenti più belli passati assieme.
<< Ehi, ci sei? >> mi chiese Maya sventolandomi una mano davanti al viso. Mi ero imbambolata ad osservare il vuoto e non me ne ero neanche resa conto, troppo presa dai miei pensieri.
<< Oh si scusa, mi ero distratta un attimo >> lei scoppiò a ridere, non sapendo in realtà il vero motivo per cui avevo avuto quella distrazione. Tuttavia la sua risata si ammutolì subito, sostituita da un'improvvisa espressione seria, quasi schifata. Mi girai per vedere cosa stesse succedendo e capii tutto. Eccolo lì, il mio incubo, camminare tra la folla mentre quest'ultima lo lasciava passare. Capelli biondi, vestiario di alta moda e almeno dieci ragazze dietro, Jimin era sempre impeccabile e sempre con quel suo sorrisino fastidioso sul volto. A quanto pare Dio aveva ascoltato le mie preghiere sull'arrivare puntuale a scuola ma non quelle sul non incontrare Jimin. Quando mi passò davanti, si fermò un attimo, per poi baciare la sua ragazza Jennie, facendomi accrescere la rabbia. Dopodichè tornò alla sua sfilata quotidiana per i corridoi come se fosse un modello. Lo stavo odiando quanto più potevo proprio.
<< Sarà il caso di andare in classe >> mi disse la mia migliore amica e io assentii.Le ore volarono abbastanza in fretta, ma la giornata non era ancora finita. Non per colpa dei compiti assegnati, quello non era un problema, ma per il fatto che la sera sarei dovuta andare ad una festa a cui Maya mi aveva costretto a partecipare. Io volevo fare tutto tranne che quello, perche non sopportavo le feste e poi ci sarebbe stato anche quell'antipatico di Jimin con le altre. Ma come potevo dire di no alla mia amica? L'unico motivo per cui voleva andarci era per vedere Yoongi, il ragazzo per cui aveva una cotta da ben due anni e mezzo, e non potevo abbandonarla adesso che forse avrebbe avuto una possibilità. Magari anche io avrei trovato qualcuno di carino e simpatico, disposto a conoscermi, anche se ne dubitavo.
Verso le sette di sera iniziai a cambiarmi e a prepararmi psicologicamente ad una serata di tortura. Il giorno dopo per mia felicità era domenica, quindi niente scuola. Almeno una piccola gioia. Avrei dormito tutto il tempo probabilmente.
Comunque, tornando a noi, ci misi circa un'ora a decidere cosa indossare. Di mettermi vestiti attilati o gonne cortissime non se ne parlava nemmeno, ma non potevo neanche andare con felpe e jeans. Non volevo dare ragione alle persone che a scuola mi dicevano che mi vestivo troppo simile ad un maschio. Quindi, azzardai un pò. Presi dei pantaloncini corti rossi con una cintura di pelle nera, un top a maniche lunghe bianco con su scritto Gucci e delle calze a rete e abbinai il tutto.
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𝕆ℕ𝔼 𝕊ℍ𝕆𝕋【-】ⒷⓉⓈ
Short StoryIn questa storia scriverò one shot tra i vari membri dei BTS, ma anche tra loro e ragazze che chissà, potreste essere voi. Questa è la mia prima storia, spero vivamente che vi piaccia. PS : questa sarà una raccolta abbastanza disordinata, e forse ag...