Il barista.

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È ormai passata una settimana dall'aggressione.
Non faccio altro che pensare a quel ragazzo con gli occhi blu che mi ha salvato la vita.
Mi stupisce il coraggio che ha avuto nel salvarmi.
Credo che nessun'altra persona avrebbe rischiato la propria vita per uno sconosciuto.
Inoltre il tempismo che ha avuto nel sollevarmi dai binari è quasi inimmaginabile.
Perché è scomparso?
Sono queste le domande che mi faccio da una settimana.

Fortunatamente stasera potrò distrarmi:
Alex mi ha invitato in discoteca.
Spero che non porterà con sè il suo nuovo ragazzo,Erik,perché in tal caso mi toccherà fare da candela.

Ho deciso di indossare un vestito bianco,che risalta la mia abbronzatura,tacchi non troppo alti,viso acqua e sapone con solo un po' di mascara.
I capelli li ho lasciati sciolti,il loro colore nero intenso risalta il blu scuro dei miei occhi.

È la prima volta che esco in un luogo affollato dopo l'aggressione della settimana scorsa.
Anche io,come mia madre ora sono ansiosa e ho paura dei posti troppo affollati,ma anche troppo isolati.
Ho perso la fiducia nelle persone.

DOPO DIECI MINUTI
Alex ha appena suonato il citofono.
Scendo velocemente le scale per arrivare al piano terra.
Arrivata al portoncino prendo il giubbotto in pelle che avevo appoggiato sul divano sotto la scala,lo indosso,spengo la luce ed esco.

Come previsto Alex ha invitato anche il suo ragazzo.
Entro in macchina e,anche se nervosa,saluto e fingo di stare bene e di essere tranquillissima.

Alex:"Amoreee che bello questo vestito,sei una bambolina."
Lexi:"Grazie Ale,anche voi due state benissimo."

DOPO VENTI MINUTI
Finalmente siamo arrivati.
Mi sono pentita di aver accettato l'invito.
Non sono ancora scesa dalla macchina e già tremo a causa dell'ansia e della paura delle persone.
Scendiamo dalla macchina e insieme ci rechiamo verso l'entrata.
Intravedo una fila lunghissima.
Ci sono due buttafuori all'entrata che oltre a controllare il biglietto perquisiscono con grande attenzione tutte le persone che entrano.
Ciò mi tranquillizza parecchio

Il locale è stupendo.

Dopo venti minuti di attesa per la fila ci fanno entrare.
Ci sono tantissime persone.
Ho un ansia assurda,le gambe mi tremano.

Alex:"Lexi va tutto bene?
Tremi tantissimo."
Lexi:"Sisi,sto bene."

Come già previsto,Alex e il suo ragazzo si allontanano.

M'incammino verso il bar per chiedere un bicchiere d'acqua.
Mentre cammino sento una sensazione strana.
Come se quel posto in un certo senso mi appartenesse.
Non so spiegarlo.

Lexi:"Scusami,puoi darmi un bicchiere d'acqua?"
Chiedo al barista.

Il barista è girato verso il lato opposto,e non mi ha dato per niente retta.
Provo a richiederglielo,pensando che non mi abbia sentita.
Lexi:"Scusi?"
Questa volta sembra che mi abbia ascolta.
Si gira e in quell'istante riconosco i suoi occhi.
È lo stesso blu di quelli del ragazzo che mi ha salvata.
Lexi:"Scusami,ci conosciamo io e te?"
Barista:"Direi proprio di no."
Mi da il bicchiere d'acqua,bevo e mi allontano.

Mi siedo su un divano lontano da tutta quella gente,anche se la cosa mi mette ansia,ma non riesco più ad ascoltare quella musica.

Non ho più visto Alex e il suo ragazzo.

Ad un certo punto vedo il barista che mi si avvicina.
Barista:"Comunque io sono Alan."
Lexi :Oh,piacere io sono Lexi."
Mi da la mano mentre si presenta e in quel momento sento il palmo della mia mano diventare sempre più caldo,tanto da farmi saltare dal divano per il bruciore.
Lexi:"Ma...ecco...ti senti bene?"
Alan:"Lexi,ci sono molte cose che non sai."
Lexi:"Cosa vorresti dire?"
In quel momento sento un forte mal di testa,tanto forte da farmi chiudere gli occhi e stringerli.
Quando li riapro non c'è più.
Era lui.
Ora ne sono sicura.
Per quanto possa sembrare strano,il ragazzo che dice di chiamarsi Alan mi da la sensazione di qualcosa di oscuro.
Non so come descrivere la sensazione che ho provato quando ero con lui,ma non mi dava sollievo.

Innamorata della morte Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora