Innamorata della morte

Il rapimento.

Alan mi ha appena accompagnata a casa.
Stasera abbiamo appuntamento,ma anche questa volta non conosco la meta.

Sto per citofonare perché ho dimenticato le chiavi di casa,quando mi accorgo che il vetro della finestra è rotto.
Nella mia mente i brutti pensieri prendono il sopravvento.
Sto pensando al peggio.
Non ho idea di cosa fare.

A causa della paura di quello che posso trovare dentro casa rimango paralizzata.
Faccio un gran respiro e decido di entrare.
Mi avvicino alla finestra rotta e con attenzione la scavalco,senza tagliarmi.
Appena entro trovo la casa soqquadro.
Ci sono piatti rotti in mille pezzi,le posate sul pavimento,la tenda tanto amata da mia madre è strappata in diversi punti e delle orme di sangue percorrono tutta la scala che porta al piano superiore.
Salgo la scala con la speranza di trovare i miei genitori.
Inizio ad urlare il loro nome senza nessuna risposta.
Al piano superiore trovo sangue ovunque e quando arrivo nella mia camera da letto trovo un bigliettino:
"Sappiamo che sai dove si trova Alan,se rivuoi i tuoi genitori dicci dov'è."
La prima cosa che mi viene in mente e provare a chiamare mamma,poi papà.
Non ricevo risposta da nessuno dei due.

Sto per chiamare Alan per raccontargli di ciò che ho appena visto,ma poi non lo faccio,per evitare che qualcuno ascolti la conversazione.

Decido di non andare a casa Liam per la paura di essere seguita e condurre i demoni da Alan.

La cosa più logica che mi viene in mente è andare al Vintage Bar,far finta di niente e parlarne con Liam.

Cerco le chiavi della macchina di mia madre da per tutto.
Scendo al piano terra e inizio cercare tra i piatti rotti,il vetro e il sangue.

Le trovo sul pavimento,tra le posate e il tessuto strappato dalla tenda sporco di sangue.
Provo ad immaginare come siano potute andare le cose.
Forse papà ha provato a prendere le chiavi e a scappare con mamma,ma poi è stato rapito e le chiavi saranno cadute lì.

Mi sento in colpa,la mia famiglia sta soffrendo a causa mia.

Per un momento ho pensato di arrendermi e abbandonare tutto,forse se quel giorno fossi morta ora tutti starebbero meglio.

Faccio un sospiro e cerco di allontanare i brutti pensieri.
Con le forze che mi rimangono apro la porta,corro verso la macchina di mamma,entro metto in moto,e parto a tutta velocità.

DIECI MINUTI DOPO
In meno di dieci sono al Vintage Bar,non so se quella che ho avuto è la migliore delle idee ma ormai sono qui e devo parlare con Liam.

Sento un forte mal di testa,il cuore mi batte all'impazzata e le lacrime scendono automatiche dai mio occhi arrossati per il dolore causato dalla scena che ho visto.

Rapidamente vado verso l'entrata e senza dare retta al buttafuori entro nel locale.
Una volta dentro cerco con lo sguardo Liam.
È vicino al bancone,sta bevendo e fumando,spero sia sobrio.
Mi avvicino a lui in modo veloce e appena mi vede mi viene incontro.
Sembra abbastanza sobrio,fortunatamente.
Liam:"Lexi sei pallidissima,cosa è successo?"
Lexi:"Vieni in macchina,dobbiamo andare da Alan,durante il tragitto ti spiegherò tutto."
Liam:"Va bene."

Usciamo di corsa dal locale.
Lexi:"Liam prendiamo la tua macchina."
Liam:"Ok...ma perché sei così agitata?"
Lexi:"Su sbrigati."
Noto che vicino la mia macchina ci sono degli uomini con dei guanti neri.
Credo che siano dei demoni che mi hanno seguita.
È per questo che ho detto a Liam di andare con la sua macchina.
Lexi:"Guarda,vicino la mia macchina ci sono dei demoni."
Liam:"Cazzo è vero,su andiamo!"
Liam ed io entriamo velocemente in macchina e in modo estremamente veloce Liam la mette in moto.
Liam:"Credo che non c'abbiano visti."
Lexi:"Liam hanno rapito i miei genitori,vogliano Alan.
Sono venuta al Vintage Bar perché temevo mi stessero spiando o seguendo,e a quanto pare non mi sbagliavo."
Alan:"Cazzo,come hanno fatto a capire dove abiti."
Lexi:"Non ne ho idea."
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