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BakuDeku | Una famiglia particolare 💗 (Parte 4)

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BakuDeku | Una famiglia particolare
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A V V E R T E N Z E :

•No quirk AU
•Fluff
•Light Smut

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Era sera e Midoriya era davanti alla scuola elementare, mentre stava aspettando che Mahoro terminasse i suoi allenamenti di baseball, era al cellulare e stava chattando con un certo biondo.

Kacchan🧡: Scusa Deku ma tornerò molto tardi da lavoro, è un problema per te?

Il verde emise un debole sospiro, erano passati due mesi da quando si era praticamente trasferito da Katsuki ed era spesso capitato che il biondo facesse tardi e tornasse a casa nel cuore della notte.

Deku💚: Tranquillo Kacchan, non devi preoccuparti per me, posso aspettarti se vuoi.

Kacchan🧡: No no, farò più tardi del solito quindi non osare rimanere sveglio, o non ti farò dormire per il resto della notte ;)

Izuku arrossì come un pomodoro e quasi non gli scivolò il telefono dalle mani per la sorpresa.

Deku💚: Aaaaah no no no no no! Scusa ma ora Mahoro sta uscendo ciao!

Kacchan🧡: Hehe, a dopo ;)

Midoriya cercò di calmarsi mentre vedeva i piccoli uscire in fila indiana e dirigersi dai rispettivi genitori, appena scorse una piccola chioma color nocciola sorrise debolmente e si chinò per poter abbracciare il bambino.

"Ciao Mahoro, come è andata all'allenamento?"

Il castano sorrise radiosamente e questo sorprese Izuku dato che il piccolo era sempre stato molto timido.

"Il coach ha detto che sto facendo grandi progressi! Se continuerò così in futuro potrei diventare uno dei migliori giocatori del mondo!"

"Davvero? Ma è fantastico! Sappi che io e Kacchan ti supporteremo sempre"

Il piccolo sorrise e i due si incamminarono verso casa, tenendosi per mano.

"Maestro...."

"Sì?"

"Posso chiamarti papà?"

Il verde si sorprese a quella domanda e sentì un piacevole calore propagarsi sulle sue guance.

"Ma certo che puoi, e anche Katsumi"

Mahoro sorrise e poi tornò ad essere silenzioso, mentre camminavano però Izuku si sentiva strano, come osservato, girò di poco il capo e notò nell'ombra una figura molto alta camminare nella loro stessa direzione e velocità.

Un senso di inquietudine si propagò in lui, farlo capirlo però a Mahoro non gli sembrava una buona idea, perciò continuò a camminare tenendo d'occhio lo sconosciuto. Appena intravide la casa accelerò il passo e si fermò davanti al cancello d'ingresso, si chinò al livello del piccolo e tirò fuori le chiavi di casa.