Inutile dire che quella notte la passai lì ferma impassibile sul divano, guardando la pioggia che cadeva.
Come mi sentivo? Vuota, distrutta.
Assurdo come una sola persona sia capace di portarsi via tutto, anche ciò che avevi lasciato solo per te. Lui si era portato un pezzo di me, quella ragazza che ancora stava scoprendo l'amore e di cui ne capiva ben poco. Mi lasciavo cullare, vivevo il momento, mi piaceva sorprendermi anche di me stessa per cose che per altri erano normali, ma per me non lo erano, infondo lui era stato il mio primo amore, il mio primo ragazzo e il mio primo bacio, come potevo dimentire. Rimproveravo me stessa per non essere in grado di gestire la situazione, come potevo saper gestire una squadra, ma non riuscire a gestire me? Una parte di me voleva scappare, iniziare a correre per non fermarsi più, ma non ne avrei avuto la forza, ero distrutta anche fisicamente.Il ticchettio dell'orologio cominciò a rimbombare nella mia testa, come se il tempo volesse impormi la sua presenza, era lì da quelle che mi parvero giorni e io non lo sentivo, tanto facevano chiasso i miei pensieri. C'era un silenzio quasi assordante in quella casa vuota colma delle mie urla strozzate in gola che avrei voluto avessero voce. Mi girai e guardai l'orologio, segnava le 7:30, ero rimasta lì 4 ore e 30 a fissare il vuoto, ma forse stavo guardando solo il riflesso di ciò che sentivo dentro. Mi piaceva la pioggia adoravo come rendesse tutto più magico, il suo saper cambiare umore alle persone e in quel momento mi faceva compagnia quel picchiettio della pioggia sui vetri.
In quel momento gli occhi cominciarono a cedere mi misi rannicchiata sul divano e il sonno pose fine all'infinito flusso di emozioni e pensieri che fino a quel momento non mi avevano dato un attimo di tregua.
5 ore dopo...
Trinn trinnn
Un forte rumore mi svegliò.
Cos'è sto rumore?
Cominciò a farsi più insistente.
È il campanello cazzo!
Chi è che rompe a quest'ora?Il cellulare iniziò a vibrare sul tavolino di fianco a me.
Afferrai il cellulare senza neanche guardarlo e mi alzai di scatto per andare alla porta.
Porca puttana che mal di testa.
Aprii la porta con la faccia ancora assonnata e di chi non sapeva neanche perché si trovasse in salotto e non in camera sua.
《Shay! Ci hai fatto preoccupare un sacco》 mi dissero Camilla e Lucy abbracciandomi.
《 Che fine avevi fatto? Sei scappata così senza avvisare!》 disse Camilla staccandosi dall'abbraccio.
Le guardai perplessa non essendo ancora del tutto lucida.
《Ma sei ancora vestita, hai dormito così?》chiese Lucy dandomi un seconda occhiata.
Mi diressi verso lo specchio e notai che ero ancora vestita, avevo tolto solo i tacchi.
Il mio aspetto era decisamente pessimo, avevo delle occhiaie da far paura.
Quanto avevo dormito?
Guardai l'orario sul cellulare: segnava le 12:30.
Avevo dormito 5 ore scarse, potevo mai pretendere di essere decente? credo di no...Mi guardai di nuovo il viso, il trucco era totalmente colato e i capelli erano umidi e scompigliati.
《Ieri devi averci dato proprio dentro con Alvaro...》 disse sghignazzando Camilla.
In quel momento un brivido percorse la mia schiena e tutto si fece più chiaro.
Alvaro...
solo sentendo quel nome ancora tremavo.
Tutto si fece più chiaro, le immagini della sera precedente mi passaro velocemente davanti, ma fermandosi a quel bacio.Quel fottuto bacio, il suo sguardo, i suoi occhi, lui voleva che io lo guardassi, perché voleva farmi soffrire? Io gli avevo dato accesso ad una parte di me che neanche io conoscevo perché mi fidavo di lui, ma a quanto pare mi sbagliavo.
Una lacrima rigò lungo la mia guacia.
Per un momento avevo sperato che fosse tutto un sogno, ma ero venuta a capo dei fatti e in quel momento realizzai davvero il tutto.《Hey Shay perché piangi?》chiese Camilla preoccupata.
Purtroppo quella lacrima non fu l'unica che rigò sul mio viso, ma ne seguirono molte altre e cominciai a singhiozzare.
《Su calmati, spiegaci che è successo》disse Camilla asciugando le mie lacrime e accarezzandomi la schiena per farmi calmare.
Lentamente mi prese la mano e mi fece accomodare sul divano ed entrambe si strinsero a me. Lucy mi mise il suo giubbotto sulle spalle, solo dopo mi accorsi che stavo tremando e non ne comprendevo neanche il motivo. Ero lì fissa a guardare il mio televisore spento, nero come il vuoto che sentivo.《Shay lo sai che puoi dirci tutto, ti prego non riesco a vederti in questo stato》mi supplicò Camilla.
Solo in quel momento mi resi conto che tenerlo per me sarebbe servito a poco, avrei solo tenuto un altro immenso dolore, come se già non ce ne fossero abbastanza. Così decisi di sfogarmi.
《Ragazze ieri Alvaro ha baciato un'altra》dissi mentre un'altra lacrima si perse sul pavimento.
《Per questo sono scappata, appena l'ho visto non sono riuscita a fare altro che scappare, sono una codarda》 continuai tra le lacrime e i singhiozzi.
《Shay non sei una codarda, tutti avrebbero reagito come te》disse Lucy prendendomi le mani.
《Lucy ha ragione, sei innamorata è normale》disse Camilla abbracciandomi.
《 Io non ero abbastanza ecco perché l'ha fatto》singhizzai.
《 Non dire mai più una cosa del genere, tu sei una ragazza d'oro ed è lui che non merita un' amore come il tuo》 disse Camilla.
Seguì solamente il silenzio oramai era fatta, ma almeno non ero sola, avevo qualcuno che mi avrebbe aiutato a superare la mia prima delusione amorosa.
Spazio autrice
Ma buongiornooo, allora, anche questo capitolo è incentrato su Shay che sta affrontando un brutto momento e sto approfondendo anche in rapporto con le ragazze.
Alvaro intanto a cosa sta pensando?Come reagiranno quando si rivedranno a scuola?
Lo scoprirete presto.
Lety❤
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His Tutor
RomanceShay è una nuova ragazza del liceo di New York, il primo giorno di scuola fa un incontro, ma non avrebbe mai immaginato che le avrebbe cambiato la vita e l'avrebbe trascinata in un vortice dal quale non sarebbe più uscita...