11: Morte e cecità.

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«Jee-chan!» Guiyo è corso verso di me, mettendomi le mani sulle braccia per aiutarmi a rimettermi in piedi.

«Accidenti a te, non dovevi attaccarlo!» ha urlato Mizai, scuotendo il pugno violentemente «Andiamocene subito!»

«Non mi muovo da qui fino a quando non troverò mia madre e Sasuke.» ho risposto con decisione.

«Sciocca, Sasuke se ne è appena andato e non ne vuole sapere niente! È un traditore proprio come quell'assassino di suo fratello!» ha urlato Mizai, Guiyo le ha fatto segno di stare zitta. Aveva detto troppo, aveva esagerato. L'ho guardata male, lo Sharingan non smetteva di bruciare e sentivo che stava succedendo qualcosa ai miei occhi.

«Non dire mai più una cosa del genere su Itachi.» sono andata davanti a lei, guardandola negli occhi «Torna a Konoha con Guiyo se vuoi, io resto qui.» mi sono girata e con uno scatto me ne sono andata verso il cuore del covo. Non avevo tempo di aspettare la decisione dei miei compagni di squadra, inoltre Mizai mi aveva fatto innervosire con le sue osservazioni.

Stavo correndo lungo il corridoio pieno di stanze e trappole, ero sicura che Sasuke e mia madre si trovassero all'interno di una di quelle camere. Non riuscivo più a sostenere lo Sharingan, ma un sesto senso mi impediva di disattivarlo anche se mi faceva male.
Mentre passavo di porta in porta, ho sentito la voce della spia che stava parlando con Yamato sul ponte Tenchi, Kabuto, che cosa ci faceva lì? Mi sono nascosta dietro un muro e ho osservato la scena: c'era quel ragazzo con gli occhiali e...Sai. Ho sgranato gli occhi, una miriade di domande si stava formando nella mia testa e nessuna di queste aveva una risposta rassicurante. Sapevo che quel ragazzo nascondeva qualcosa.
Ho deciso di continuare per la mia strada, pensando ad occuparmi di Sai una volta trovata mia madre. Era lei la mia priorità, anche sopra Sasuke.

...

Tutte le stanze che avevo controllato mi sembravano vuote, ero nel panico e non capivo come fosse possibile, inoltre avevo girato in tondo. Mentre correvo verso un nuovo corridoio, ho avvistato Yamato, Naruto e Sakura che entravano nella stanza dove stava Sai. "Ma cosa ci fanno qui?" ho pensato, ignara di cosa potesse essere successo sul ponte Tenchi. Poi ho capito che se si trovavano tutti lì, allora doveva essere tornato nel covo anche Orochimaru. Ho aggrottato le sopracciglia e stretto i pugni, il bruciore agli occhi non si era calmato e mi stava iniziando anche a far male la testa.
Ho continuato a correre fino a quando non ho avvertito un chakra diverso, mi sono bloccata all'istante davanti ad una porta e con lentezza ho posato la mano sulla maniglia. Quando l'ho aperta, una donna era legata ad una sedia, la sua testa era bassa, aveva i capelli neri e un vestito a collo alto. Ho iniziato a tremare, non riuscivo ad avanzare e lo Sharingan stava esplodendo nelle mie orbite.
Una volta trovata la forza, sono andata verso la donna, slegandola e facendomela cadere tra le braccia, le ho spostato i capelli dal viso e alla vista della sua faccia ho sgranato gli occhi. Le lacrime sono scese a fiotti, mi tremavano le mani e gli occhi mi bruciavano, l'ho stretta a me mormorando "mamma" tra il silenzio opprimente di quella stanza:

«Jee-ch...» ha tossito, io mi sono staccata dall'abbraccio sentendo la sua voce, per farla respirare «...Jee-chan, sei proprio tu?» ha aperto gli occhi, erano opachi, non più neri brillanti come li ricordavo, ha allungato una mano sulla mia guancia, mi ha accarezzato, asciugandomi le lacrime, e mi ha sorriso.

«Mamma, finalmente ti ho ritrovato!» ci siamo strette in un abbraccio, io stavo singhiozzando e piangendo come non avevo mai fatto, il calore che sprigionava sia il mio petto che i miei occhi era sempre più forte. Provavo una gioia incommensurabile stando tra le braccia della persona a me più cara.

«Sono sicura che sei diventata ancora più bella...» l'ho aiutata a mettersi in piedi, sembrava non avesse nessuna ferita ma aveva lo sguardo perso «...Ma sento qualcosa di strano nei tuoi occhi...» solo in quel momento mi sono ricordata del bruciore che mi stava provocando lo Sharingan.

«Lo so, solo che bruciano un sacco.» le ho spiegato, portandomi una mano accanto all'occhio «Ma dimmi, come stai? Cosa ti ha fatto Orochimaru? E hai visto Sasuke?»

«Quante domande, con calma...» ha riso, sentire quel suono mi ha fatto sorridere dalla gioia e ho dovuto lottare contro me stessa per non saltare di nuovo tra le sue braccia «Non sto tanto male, ma...sono diventata cieca.» ho sgranato gli occhi «Orochimaru ha provato incessantemente a rubarmi lo Sharingan Ipnotico, io mi sono difesa ogni volta ma il continuo uso dell'abilità oculare mi ha tolto la vista...ma cosa c'entra Sasuke?» mi ha chiesto, ricordandosi delle mie domande.

«Io...» ero sconvolta da quello che mi aveva detto e non riuscivo più a formulare una frase di senso compiuto.

«Vedo che la piccola famiglia Uchiha si è riunita alla fine.» il sibilo della voce di Orochimaru ci ha messo in allerta, il Sannin stava davanti alla porta e ci osservava con divertimento «Tua madre è così ostinata da aver preferito la perdita della vista pur di non darmi i suoi occhi, che spreco.» ha sorriso, era disgustoso «Ma ci siete sempre tu...e Sasuke.»

Ho caricato il pugno, correndo verso di lui per attaccarlo, ma ha schivato con facilità il mio colpo. Mia madre si è messa in guardia, cercando di combattere nonostante non riuscisse a vedere nulla. Orochimaru aveva quel suo sorrisetto ancora stampato sulle labbra, io continuavo ad attaccarlo.
Era iniziato lo scontro, io e mia madre contro il Ninja Leggendario: mia madre mi copriva le spalle mentre io attaccavo, Orochimaru sembrava imbattibile anche contro una Uchiha con lo Sharingan. Inoltre i miei occhi mi stavano dando problemi e continuavo a sentire il bruciore.

«Devo dire che tua madre è davvero un osso duro.» ha iniziato a dire mentre schivava la Tecnica della Palla di Fuoco Suprema «Combatte bene anche senza la vista.»

«Non parlare di lei!» ho urlato, caricando il Chidori, il Sannin ha sorriso compiaciuto nel vedere la tecnica.

«Sai usare l'Arte del Fulmine.» ha commentato.

«Ricordati che è figlia di Uchiha Yashiro!» ha urlato mia madre, bloccando Orochimaru alle spalle, mio padre aveva sia il chakra del fuoco che quello del fulmine? Non lo sapevo.

«Hai ragione, Toku-san.» il ninja è volato via, evitando la mia tecnica, io ho sbuffato e ho preso un kunai, pronta per attaccarlo definitivamente alla gola.

«Ti avevo detto che questi occhi sarebbero stati l'ultima cosa che avresti visto prima di morire.» ho detto, mentre mi avvicinavo con velocità a Orochimaru, lo Sharingan mi stava aiutando ad evitare i suoi attacchi «E oggi è arrivata l'ora!» sono saltata contro di lui, ma improvvisamente ho sentito un serpente sibilare e davanti a me c'era mia madre con il kunai che impugnavo conficcato nella gola. Ho urlato.

Mia madre è caduta in ginocchio, io l'ho accompagnata a terra mentre le lacrime sgorgavano dai miei occhi, sembrava che si stessero squagliando e tutto ciò che vedevo era diventato rosso:

«M-mamma, ti prego re-resisti...» la stavo implorando tra i singhiozzi, lei stava cercando di dirmi qualcosa ma lo squarcio alla gola le impediva di parlare.

Uchiha Chronicles: Sharingan arc.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora