Uchiha Itachi, otto anni: Sharingan a tre tomoe.
«Niisan, guarda!» Sasuke stava seduto accanto a me, sul gradino del portico di casa, e stava indicando a destra una figura che si avvicinava a noi. Era felice e spensierato, il suo sorriso faceva stare bene anche me.
«Ciao!» Hisujee era arrivata, stava sorridendo e scuotendo la mano a mezz'aria, era sempre così carina. Le mie guance si sono riscaldate e io ho abbassato la testa, Sasuke è corso da lei per abbracciarla.
«Jee-chan, non pensavo che venissi a quest'ora...» ho detto, considerando che stava già tramontando il sole.
«Hai ragione, è un po' tardi.» ha risposto lei, visibilmente imbarazzata. Io mi sono maledetto internamente.
«Siediti con noi, stavo giocando un po' con Sasuke.» ho detto, facendole capire che la sua presenza non era affatto sgradita, passare del tempo con lei mi faceva stare bene. I momenti passati con persone a me care mi facevano venire in mente vecchi ricordi.
...
Stavo andando con mio padre, Uchiha Fugaku, a mangiare un po' di dango, dato che erano i miei dolci preferiti, ma il locale aveva già finito tutto:
«Mi dispiace, Itachi.» ha detto mio padre, mettendomi una mano sulla spalla «Torneremo domani mattina, che ne dici?» in quell'esatto momento, Izumi è apparsa sorridente davanti a noi.
«Itachi-kun!» ha esclamato «Ho comprato gli ultimi dango, vuoi venire al lago con me?» ho dato uno sguardo a mio padre, lui ha annuito in assenso e io ho cominciato a camminare dietro a lei.
Al lago, Izumi mi stava parlando di come migliorava gradualmente in Accademia e cercava in tutti i modi di superare Hisujee:
«Hisujee continua ad allenarsi per arrivare al tuo livello, io sto facendo lo stesso con lei.» ha detto, prendendo un dango «Per questo abbiamo deciso di stare sempre insieme!» sapevo che lei e Hisujee avevano costruito un legame molto forte e, nel profondo, ne ero invidioso. Soprattutto perché ero stato promosso prima e non avevo potuto continuare ad andare a scuola insieme a loro.
«È un peccato che mi abbiano già promosso...» ho detto, osservando con aria famelica la bambina che addentava un dango. Il mio stomaco stava brontolando e io ho sgranato gli occhi, girandomi dall'altra parte per la vergogna quando Izumi mi ha guardato.
«Che sbadata, non ti ho regalato niente per la promozione!» ha esclamato, allargando gli occhi neri mentre vedeva la mia reazione per i dango «Ne vuoi uno?»
«No, non preoccuparti...» le ho risposto, guardando con l'acquolina in bocca i dango che aveva in mano.
«Certo, a uno come te non potrebbero mai piacere certi dolcetti così...» ha sorriso nel vedere la mia reazione, ha allungato la mano per porgermi uno spiedino di dolcetti, io ho abbassato lo sguardo, afferrandolo «Allora ti piacciono, Itachi-kun.» mi ha sorriso, io sono rimasto a fissare il suo piccolo neo sotto l'occhio destro.
«Itachi!» mi sono voltato di scatto, Tenma, il mio compagno di squadra nel team 2, era appena arrivato sul pontile del lago «Sbrigati, abbiamo una missione!»
«Grazie per i dango, Izumi-chan, ci vediamo in giro!» ho detto, alzandomi e correndo verso il mio compagno.
Io, Tenma, Shinko e il maestro Yūki siamo andati dalla vecchia Nekobaa, ci aveva dato il compito di ritrovare uno dei suoi gatti ninja:
«Devo trovare subito quel gatto!» ha detto Tenma, stringendo il pugno davanti a lui «I suoi baffi sono fondamentali per preparare la medicina di mio padre.» ha spiegato, mi sono concentrato su di lui, era davvero un bravo ragazzo. Ho sorriso, Shinko lo ha notato ed ha sorriso insieme a me.
La missione si era dimostrata più difficile del previsto, inoltre Tenma continuava a mettermi i bastoni tra le ruote dicendo che ero più piccolo di loro e quindi non in grado di stare in una squadra, dato che era impossibile diventare Genin a sette anni. Shinko lo rimproverava sempre per questo, dicendo che ero più bravo di lui in qualunque cosa e scatenando l'ira del nostro compagno. In fondo, era divertente stare con loro e si era già formato un legame.
Alla fine, sono riuscito a prendere il gatto ninja e a salvare Tenma da una faccia graffiata. Mentre tornavamo, dopo la missione, Tenma si stava congratulando con se stesso per il suo operato:«Ma stai zitto, Tenma-kun!» lo ha rimproverato Shinko, sorridendo nella mia direzione «Anzi, dovresti ringraziare Itachi dato che ti ha salvato!»
«Cosa dici, Shinko-chan?!» lui mi ha guardato male, anche se sembrava stesse per scoppiare a ridere, io ho sorriso debolmente per la scena «Forse hai ragione...grazie, Itachi.»
«Ho fatto solo il mio dovere.» ho risposto, abbassando la testa e continuando a camminare, mi sentivo osservato dai miei due compagni.
«Itachi-kun, non devi considerare solo la missione e noi solo come compagni di squadra.» ha iniziato Shinko, mettendomi una mano sulla spalla e sorridendo dolcemente come se fosse una sorella maggiore «Ricordati che siamo amici.» l'ho guardata intensamente. Eravamo amici.
...
Il ricordo di un'altra missione mi era tornato in mente. Sasuke e Hisujee stavano giocando seduti accanto a me, io ho sorriso nella loro direzione e Hisujee ha ricambiato, facendomi quasi diventare rosso:
«A cosa pensi, Itachi-kun?» mi ha chiesto, Sasuke si è fermato a guardarmi, aspettando anche lui una risposta.
«Ad una vecchia missione con il team 2.» ho risposto, mettendo un braccio intorno alle spalle del mio fratellino, lui si è accoccolato addosso a me.
«Ti va di raccontarmela?» mi ha chiesto la bambina, attirando la mia attenzione. Ho sorriso e ho continuato a parlare.
«Dopo molte missioni terminate con successo, il team 2 aveva ottenuto una certa fama, grazie anche a me.» non volevo suonare troppo arrogante, ma dall'espressione di Hisujee sembrava andare tutto bene «Così il Terzo Hokage ci ha dato l'onore di scortare la cabina del Capo di stato del Paese del Fuoco durante la sua visita annuale al Villaggio della Foglia.»
«E cosa è successo?» mi ha chiesto Hisujee, il suo sguardo si è rabbuiato, forse aveva capito che non era niente di buono.
«Nel mentre della missione, un uomo mascherato ha attaccato la cabina che trasportava il Capo di stato.» io ho abbassato la testa, ho chiuso gli occhi mentre ricordavo quel giorno «Io e Tenma siamo caduti in un genjutsu del ninja, Tenma ha cercato subito di attaccarlo ma il ninja mascherato...» ho riaperto gli occhi, le lacrime mi bagnavano le guance «...lo ha ucciso. Davanti a me e Shinko.»
«Niisan, i tuoi occhi...» Sasuke ha alzato la testa verso di me, abbracciandomi con forza, io ho portato una mano intorno a uno dei miei occhi, sentivo il chakra fluire e per un istante avevo visto tutto rosso.
«Hai attivato lo Sharingan, Itachi-kun...» ha sussurrato Hisujee, vedendomi piangere per il ricordo della morte di Tenma, lei lo aveva già risvegliato nel giorno della morte di suo padre «Mi dispiace per Tenma, so cosa si prova quando una persona cara muore davanti ai propri occhi.» si è avvicinata a me e Sasuke, abbracciandoci con dolcezza.
Li ho stretti entrambi a me, accarezzando con delicatezza una guancia di Sasuke, lui si è strusciato come un gatto che fa le fusa. Ho sorriso tra le lacrime, mi chiedevo se un giorno Sasuke avrebbe risvegliato anche lui il suo Sharingan.
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Uchiha Chronicles: Sharingan arc.
Fanfiction" Grazie di tutto, Itachi. Ti ho sempre amato. " 2º volume (1º volume: "Uchiha Chronicles: Akatsuki arc.") Sasuke aveva tradito il Villaggio della Foglia per seguire gli insegnamenti di Orochimaru, Naruto continuava ad allenarsi con Jiraiya per dive...