18: La panchina, il mantello nero, le nuvole rosse.

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Il ragazzo mi ha circondato con le sue braccia, sollevandomi e permettendomi di stare in piedi. Il suo gesto mi ha sorpreso, era stranamente premuroso, così tanto che ci ho messo un po' per rispondere:

«No, sto bene.» l'ho guardato dall'alto in basso, mettendo le mani sulle sue spalle «Tu invece mi sembri caduto a pezzi...» l'ho abbracciato, lui è rimasto per un istante pietrificato, emettendo un verso di dolore per le ferite, ma poi ha posato una mano sulla mia schiena.

«COSA STA SUCCEDENDO QUI?!» la voce urlante mi ha fatto sobbalzare, io e Sasuke ci siamo staccati immediatamente. Davanti a noi, oltre che al ninja con la spada, erano spuntati un uomo molto muscoloso con i capelli arancioni e una ragazza con i capelli rossi e un paio di occhiali «Come ti permetti di toccare il mio Sasuke?!»

«Il mio Sasuke...?» ho lanciato un'occhiata al ragazzo accanto a me, lui ha scosso la testa per l'imbarazzo.

«Lasciala stare, è una stupida.» mi ha informato, ignorando la ragazza dai capelli rossi che stava sbraitando contro di noi.

«Sasuke-kun...» gli ho preso le mani, stringendole con le mie e guardandolo negli occhi, lui è rimasto sorpreso dal gesto improvviso «Adesso che non c'è più Orochimaru, perché non torni con me a Konoha? Ti stiamo tutti aspettando...per favore.»

«Non posso, ho una vendetta da portare a termine.» ha lasciato le mie mani con uno scatto violento «Inoltre Orochimaru è stato sigillato nel mio corpo, permettendomi di uccidere Itachi.» l'ho guardato male, possibile che era così stupido?

«Idiota, quando Orochimaru prenderà il sopravvento, per te sarà la fine!» gli ho urlato in faccia, lui mi ha ignorato.

«Ma stai zitta, cosa ne vuoi sapere tu di Sasuke?» mi ha invece risposto il ninja con la spada, facendomi saltare i nervi.

«Cerchi la morte, per caso?» gli ho chiesto con sarcasmo, prendendo un kunai e saltandogli contro.

Ho attivato lo Sharingan, prendendo alla sprovvista il mio avversario, lui ha sfoderato la sua lama. Era molto bravo a maneggiarla, così tanto da farmi volare via il kunai, ho lanciato alcuni shuriken che però è riuscito a deviare con un colpo di spada. Grazie allo Sharingan ho schivato tutti i suoi fendenti, stavo per usare la Tecnica della Palla di Fuoco Suprema quando sono stata improvvisamente circondata da un serpente bianco:

«Dovete stare fermi.» ha detto con calma Sasuke, anche il ninja davanti a me era circondato da un serpente bianco. Doveva essere colpa dell'influenza di Orochimaru che Sasuke era in grado di evocare serpenti «Suigetsu, devi aiutarmi a cercare un posto per riprendermi. Hisujee, tu vattene.» mi sono liberata del serpente con un salto, furiosa per le parole di Sasuke, ho osservato lui e la sua squadra correre via nell'ombra.

...

Ero riuscita a tornare al cratere lasciato dall'esplosione di Deidara, lì già erano arrivati gli altri ninja di Konoha, tra cui Tomoshi:

«Hisujee, ma che ti è successo?!» ha esclamato con preoccupazione vedendo le mie ferite.

«Niente di grave, mi serve solo un po' di riposo.» lui mi ha guardato male, facendo venire Hinata per curarmi le ferite.

«Kiba e Akamaru sono riusciti a rintracciare Sasuke.» mi ha informato Tomoshi «Inoltre, Kakashi, Naruto e Hinata hanno incontrato Kabuto e lui ha consegnato loro un libro in cui sono scritti tutti i nomi e le caratteristiche dei membri dell'Alba.» ho sgranato gli occhi, Hinata aveva appena finito di curare le ferite più superficiali.

«Cosa?!» mi sono avvicinata a lui, guardandolo con attenzione «E dov'è questo libro?» volevo leggere cosa aveva scritto Kabuto su Itachi.

«Lo ha in custodia Kakashi, dobbiamo tornare subito al Villaggio della Foglia.» mi ha detto lui, chiamando Kakashi per farsi consegnare il libro.

Siamo subito ripartiti per il villaggio, mentre Naruto e tutti gli altri stavano continuando a seguire le tracce di Sasuke. Speravo con tutto il cuore che sarebbero riusciti a ritrovarlo, ma nel profondo sapevo che non sarebbe mai successo. Sasuke non voleva essere trovato a nessun costo, neanche quello di rivedere Naruto, Sakura e Kakashi.
Una volta arrivati a Konoha, io e Tomoshi siamo subito andati all'ufficio dell'Hokage per informare Tsunade del libro di Kabuto:

«Tsunade-sama, siamo qui per il rapporto della missione di rango B che ci ha affidato.» ha iniziato Tomoshi, inchinandosi insieme a me davanti al Quinto Hokage.

«Avete già trovato Kabuto?» ha chiesto la donna, congiungendo le mani davanti al suo viso mentre i gomiti erano poggiati sulla scrivania.

«Kakashi, Naruto e Hinata sono stati avvicinati da Kabuto stesso.» ha continuato Tomoshi «Lui ha consegnato loro questo libro...» il ninja si è avvicinato alla scrivania, posando il libro con i nomi dell'Organizzazione Alba davanti alla signorina Tsunade, lei ha aggrottato le sopracciglia mentre lo prendeva tra le mani.

«Interessante...» ha commentato, sfogliando velocemente le pagine del libro «Bene, potete andare. Tomoshi, occupati del rapporto.»

...

Stavo camminando per le vie del villaggio, diretta al clan Uchiha, mentre percorrevo le strade, il vento si è alzato e alcune foglie mi sono volate davanti al viso, distraendomi: "Sasuke è diventato molto forte..." stavo pensando, continuando a camminare e a osservare le foglie allontanarsi verso l'alto "...sarà all'altezza di Itachi?". Non sapevo se essere felice per le possibilità di vittoria di Sasuke o essere triste per il pericolo che eventualmente stava correndo il mio migliore amico. Appena sono entrata nel clan, ho cacciato via quei pensieri, forse dovevo andare davanti alla casa di Itachi e Sasuke per schiarirmi le idee prima di andare a riposare.
Poco prima di arrivare a destinazione, sono passata davanti alla panchina dove Itachi mi aveva lasciato quel famoso bacio sulla guancia, quando eravamo ancora bambini. Mi sono bloccata davanti alla panchina, osservandola intensamente e cercando di ricordare quella memoria che, mio malgrado, con il passare del tempo stava svanendo:

«Jee-chan.»

Ho sgranato gli occhi, alzando la testa e congelandomi all'istante nel sentire quella voce. Mi sono voltata lentamente, ancora scossa per l'improvvisa apparizione di Itachi.
Davanti a me c'era il ragazzo che avevo sempre amato, il mantello nero con le nuvole rosse contrastava con la luce del tramonto, sotto gli occhi aveva delle occhiaie pronunciate e il viso era pallido. Anche le iridi stranamente nere sembravano essere quasi opache. Stava davvero male:

«Itachi-kun...» ho stretto gli occhi per impedire alle lacrime di uscire, sono corsa incontro a lui, immergendomi nelle sue braccia. Lui mi ha stretto a sé e mi ha lasciato un bacio delicato sulla testa «Perché non mi hai detto della tua malattia?»

«Come fai a saperlo?» il suo tono di voce era piatto, ma dalla contrazione dei muscoli mi ero accorta che ne era rimasto sorpreso.

«Non è importante.» mi sono allontanata per guardarlo negli occhi, erano tristi e sofferenti, mi faceva male vederlo così, mi sono morsa il labbro inferiore.

«Non è importante neanche che io sia malato, stai tranquilla.» mi ha sorriso dolcemente, accarezzandomi la guancia, la sua voce era calma e rassicurante, calda come il tramonto che ci stava assistendo.

«Perché sei venuto a Konoha?» gli ho chiesto, la luce che lo colpiva lo faceva sembrare più bello di quello che era.

«Jee-chan, questa sarà l'ultima volta in cui potremo vederci, starò molto tempo via.» ha iniziato a dire «Ma ci tenevo a dirti che sei la ragazza più bella e forte che abbia mai incontrato.» le lacrime stavano ormai uscendo, ho chiuso gli occhi e ho abbassato la testa.

«Grazie di tutto, Itachi. Ti ho sempre amato.»

Uchiha Chronicles: Sharingan arc.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora