21: Illusione.

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Improvvisamente, su una maceria poco lontana da dove stavo io con i corpi di Itachi e Sasuke, sono spuntati due ninja con i mantelli dell'Organizzazione Alba. Erano Tobi e una specie di pianta carnivora metà nera e metà bianca, mi sono alzata asciugandomi le lacrime e saltando in avanti, mi trovavo a metà strada tra i fratelli Uchiha e i due ninja dell'Alba:

«Fatti da parte.» ha detto Tobi «Zetsu, prendi il corpo di Itachi, io mi occupo di Sasuke.»

«Voi non toccherete nessuno dei due!» ho urlato, stringendo i pugni e attivando lo Sharingan Ipnotico, Tobi è rimasto a guardare senza dare segno di alcuna emozione.

«Cosa devo fare con lei, Tobi-san?» ha chiesto l'essere che doveva chiamarsi Zetsu, la sua voce era strana e mi disgustava.

«Ci penso io a lei.» ha concluso il ninja con lo Sharingan, saltando dalla pietra su cui sedeva per mettersi davanti a me.

Non dovevano azzardarsi a toccare nessuno dei miei due amici, Itachi meritava di essere sepolto a Konoha e Sasuke doveva tornare a casa. Tobi ha iniziato a correre contro di me con l'intento di superarmi e andare da Sasuke, ma io ho urlato e ho allargato gli occhi, ho avvertito le vene delle orbite pulsare e fare male.
Una gigantesca massa di chakra blu notte si stava condensando intorno a me fino a formare uno scheletro, ho caricato ancora di più il chakra nel mio Sharingan tanto da trasformare il semplice scheletro in una guerriera munita di katana:

«Il Susanoo...» ha mormorato Tobi, bloccandosi all'istante davanti alla colossale figura che mi faceva da scudo, sapeva benissimo che era una difesa impenetrabile «Ma dove sei stata tutto questo tempo?»

«A combattere contro di te.» gli ho detto con rabbia, avvicinandomi a lui «Per riportare Itachi e Sasuke a casa. Ma a quanto pare non sono riuscita a fare nulla.» ho stretto gli occhi, volevo ucciderlo, un odio che mai avevo provato prima mi stava corrodendo da dentro.

«È la maledizione dell'odio quella che senti.» ha asserito il ninja davanti a me «È la condanna degli Uchiha.»

«Cosa ne sai tu degli Uchiha!» ho urlato, facendo crescere ancora di più il mio Susanoo, Tobi è indietreggiato e ha iniziato a sparire in un vortice, mentre Zetsu non si vedeva da nessuna parte.

Mi sono girata di scatto, capendo già la situazione, ma era troppo tardi. Il Susanoo aveva caricato il colpo con la katana proprio quando Tobi stava sparendo con Sasuke e Zetsu con Itachi:

«Hisujee!» la voce di Kakashi mi ha costretto a girare la testa verso di lui, stavano tutti lì, ho sentito un rivolo di sangue scendere dall'occhio per poi vedere il Susanoo scomparire intorno a me «Quello era il Susanoo...» sono svenuta a terra, rivedendo davanti a me gli occhi con lo Sharingan Ipnotico di Itachi.

...

Itachi mi stava baciando, stavamo allungati sul letto di una casa che non riconoscevo:

«Ti amo, Jee-chan.» ha sussurrato contro le mie labbra, fiondandosi sul mio collo, io ho messo le mani intorno al suo. Lui stava allungato sopra di me e mi baciava con foga.

Stavo giocando con due bambini, la femmina somigliava a Itachi e il maschio a me, Sasuke stava correndo incontro a noi seguito da Mikoto e Fugaku:

«Niisan, Jee-chan!» ha esclamato Sasuke, prendendo in braccio la bambina e abbracciandola, Mikoto invece ha preso il bambino.

«Shisui-kun, sei diventato proprio come tua madre!» ha detto la signora Mikoto, stringendo a sé il bambino.

«Anche tu sei cresciuta, Izumi-chan!» ha invece aggiunto Sasuke, sorridendo verso la bambina.

La scena era cambiata di nuovo, stavamo mangiando tutti insieme a tavola, c'erano Mikoto, Fugaku, Sasuke, Sakura, Naruto, Mizai, Guiyo, Tomoshi e...i miei genitori. Ho sgranato gli occhi nel vederli così felici e sorridenti mentre parlavano con i genitori di Itachi:

«Cosa c'è che non va, Jee-chan?» mi ha chiesto il ragazzo accanto a me, era bellissimo.

«Sono...felice.» ho risposto, sorridendo, lui si è abbassato verso di me e mi ha baciato.

«Dai, papà, ma che fai?!» ha urlato Shisui imbarazzato.

Avevamo dato i nomi dei nostri più cari amici ai nostri figli. Ho dato un ultimo sguardo a quella scena, tutti stavano ridendo e finalmente erano felici delle loro vite. Era il clan Uchiha che ricordavo.

"Grazie, Itachi-kun." ho pensato "Grazie per avermi lasciato quest'ultimo genjutsu." sapevo che mi aveva impresso l'illusione quando mi aveva baciato, nel momento in cui avevo visto il suo Sharingan Ipnotico. Era stato il suo ultimo regalo.

...

Ho aperto gli occhi di scatto nel momento esatto in cui il genjutsu era finito. Mi sono trovata Guiyo e Mizai accanto, stavo allungata sul letto dell'ospedale. Nel guardare i miei amici sorridermi, sono scoppiata a piangere.
Mi hanno avvolto in un abbraccio, stringendomi e piangendo con me:

«Jee-chan, sappiamo tutto.» ha iniziato a dire Mizai, cercando di soffocare i singhiozzi «Kakashi ci ha raccontato cosa è successo.»

«Ci dispiace così tanto, Jee-chan...» Guiyo stava piangendo sulla mia spalla e mi stava accarezzando la schiena con premura.

Le mie lacrime non davano segno di smettere di scorrere, sentivo solo la voce di Itachi che mi parlava attraverso i residui della sua illusione. Mi aveva raccontato tutta la verità: non aveva mai voluto massacrare il nostro clan, era stato un ordine di Danzo e degli altri anziani, lui voleva solo la pace per Konoha e l'unico modo era bloccare il colpo di stato degli Uchiha prima che scoppiasse. Aveva risparmiato Sasuke perché lo amava troppo e si era promesso che lo avrebbe protetto sempre, per questo teneva d'occhio Danzo e l'Organizzazione Alba. Doveva salvaguardare sia il suo fratellino, sia il Villaggio della Foglia.
Itachi era stato un eroe, uno sfortunato e incredibile eroe che ha sacrificato la sua vita per il bene della Foglia. Ho chiuso gli occhi mentre Mizai e Guiyo ancora mi abbracciavano: "Itachi, porterò avanti i tuoi obiettivi. Distruggerò l'Akatsuki con le mie stesse mani, salverò Sasuke e il Villaggio della Foglia", ho promesso a me stessa che il sacrificio di Uchiha Itachi non sarebbe rimasto invano. Il clan Uchiha non era maledetto dall'odio. Dovevo assolutamente recuperare Sasuke, era l'unico membro del mio clan rimasto, inoltre era l'unico che mi teneva ancorata ai ricordi del passato. A Itachi.

Ho riaperto lentamente gli occhi, lo sguardo mi è caduto sulla porta della stanza. Lì, con mia grande sorpresa, c'era Nara Tomoshi, appoggiato allo stipite, con le lacrime agli occhi e le braccia conserte intento ad osservarmi. Era venuto a trovarmi e aveva aspettato che mi svegliassi, ero davvero così importante per lui?
Mentre cercavo di riprendere conoscenza, Guiyo e Mizai si sono staccati, asciugandosi le guance e sorridendomi forzatamente. Io ho riflettuto sul fatto che c'erano ancora tante domande rimaste senza risposta e ormai non avevo più nessuno a cui chiederle, perché le uniche persone a cui ponevo i miei dubbi e che riuscivano a rispondere erano mia madre, Shisui e Itachi.
Ed erano morti tutti e tre.
Ho abbassato gli occhi, sentendo le lacrime calde non smettere di scorrere imperturbabili sulle mie guance. "Perché mi avete abbandonato?" ho stretto i denti, soffocando un singhiozzo "Perché, Itachi?"
Quando ho rialzato lo sguardo, Tomoshi stava ancora appoggiato allo stipite della porta, si stava strofinando gli occhi con forza e, tra le lacrime, gli ho sorriso con debolezza.
Era lui l'unico rimasto a cui potevo chiedere le cose che non conoscevo.

Uchiha Chronicles: Sharingan arc.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora