Il guaio

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3 dicembre 1983

Lily e Liam-Joker rimangono letteralmente abbagliati, tanto che lui si dimentica di stringerle il polso e lei non ne approfitta per liberarsi dalla sua presa.

James Potter è comparso dal nulla e pare che l'intero locale se ne sia accorto.

«Ehi» dice Liam, lentamente. Lily vede la realizzazione farsi strada nel suo sguardo incerto. «Io ti conosco! Non sei quello del...»

«Tutto bene, Lily?» James non degna Liam di uno sguardo.

Il cervello di Lily si rifiuta di dare una risposta. Il suo primo pensiero è Grazie a Dio e il secondo è Oh, Dio perché per quale motivo James Potter è lì e perché Remus non glielo ha detto e per quale dannatissima ragione lui deve sempre trovarla in situazioni imbarazzanti?

«Io... sì, sto bene» Non sa come, ma trova la forza di rispondere e, nel contempo, di liberarsi dalla presa ormai allentata del suo aguzzino.

C'è un momento di incredibile imbarazzo, con Lily che fissa James come se fosse un miraggio, James che fissa Lily con apprensione e Liam-Joker che non sembra credere ai propri occhi.

Poi, finalmente, il cervello di Lily decide di riaccendersi e la coglie un'idea fulminea. Dopotutto, lei si vanta sempre di avere una mente veloce e di saper sfruttare le occasioni che le si presentano, perciò perché non approfittare di James per liberarsi di Liam?

«Tesoro, finalmente» cinguetta, allegra, scansando con destrezza il braccio che le blocca il passaggio e lanciando un sorriso radioso a James. Gli prende la mano e imbastisce un'aria corrucciata. «Ti stavo aspettando da una vita»

Per un attimo – un brevissimo, fuggevolissimo attimo – James la guarda, disorientato, ma poi pare afferrare e le rivolge un sorriso da servizio fotografico. «Scusami, amore, sono stato bloccato a Madrid fino ad adesso e ho perso la Passaporta...»

Liam li guarda increduli e Lily si sente orgogliosa di sé, e in parte anche di James.

James, lui sì che non è un seccatore. E nemmeno stupido. Lily non può negare di aver avuto un'immensa, imbarazzante, interminabile cotta per lui durante l'ultimo anno ad Hogwarts, quando lui era ancora un ragazzino con un'insana passione per le Caccabombe e gli scherzi e lei non aveva il coraggio di ammettere che, sotto al disprezzo che ostentava nei suoi confronti, si nascondeva un interesse che pochi altri erano riusciti a suscitare in lei nel corso della sua breve e ingenua vita. Ora sono cresciuti, il tempo è passato e la cotta è – se non terminata – felicemente assopita in Lily.

D'altronde, ora James è il ragazzo d'oro della Gran Bretagna, il principe azzurro con un paio d'occhiali e una capigliatura da far spavento, l'eroe nazionale e l'idolo di ogni giovane mago in tutta Europa. Lily non ha potuto far altro che guardarlo da lontano, mentre riceveva premi su premi, batteva ogni tipo di record, regalava al paese le migliori vittorie di sempre e si presentava di tanto in tanto alle rimpatriate con gli amici, sempre in procinto di ripartire per una trasferta, o per un ritiro o per qualsiasi altro impegno che lo facesse apparire terribilmente attraente e interessante.

«Tu sei il suo ragazzo?» domanda Liam, interrompendo il loro siparietto.

Ha evidentemente riconosciuto James – e chi non lo riconoscerebbe? – e sembra parecchio confuso.

«Ti sembro forse suo padre?» James si acciglia e Lily può immaginare quanto si stia divertendo ad imbastire quella scenetta. «Tieni le zampe al loro posto, per favore»

«Scusami, amico» Liam-Joker alza le mani in segno di resa. «Niente di personale, sia chiaro, non lo sapevo»

«Bene, ora lo sai» Lily gli sorride. «Adesso evapora»

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