Cuori spezzati

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6 dicembre 1983

«Santo cielo, temevo che non finisse più»

«Io a dire il vero mi stavo divertendo»

«Ti assicuro che sarebbero diventate più cattive, se fossimo rimasti ancora»

James ride e Lily oscilla sulla scale di casa.

Anche stasera è vergognosamente più brilla di quanto sia necessario.

«Allora?» chiede poi James. Lily riesce a malapena a vedergli il viso nell'oscurità della strada. «Le chiavi?»

«Non le trovo» Lily cerca di staccare gli occhi dal suo affascinante accompagnatore. Deve concentrarsi sulla ricerca delle chiavi. Non possono restare sulla strada per tutto il tempo e sembra anche che stia cominciando a nevicare.

«Vuoi che ti faccia luce?» domanda lui.

Lily continua a frugare nella borsetta. «Assolutamente no» replica, alzando le sopracciglia. «In questa via abitano molti Babbani, sai?»

James sospira. Non può sapere che Lily non vuole che le sia fatta luce per il semplice motivo che non è certa di ciò che sia contenuto all'interno della borsetta. L'ultima volta che l'ha svuotata risale più o meno ad un decennio fa e lei ha l'incresciosa tendenza ad accumulare fazzoletti sporchi, scontrini e cartacce sul fondo delle proprie borse.

Certamente uno spettacolo che non vorrebbe far trovare al proprio falso-fidanzato. Per quanto lui sia bellissimo e apparentemente perfetto. E per quanto lui sembri divertito – e non spaventato – dalle stranezze che la circondano.

«Devo averle lasciate in casa» conclude Lily, dopo un po'. Mentre parla, delle nuvolette di vapore condensato escono dalle sue labbra. Fa decisamente freddo.

«Ottimo» commenta James, e vorrebbe sembrare ironico, ma sta sorridendo ancora.

«Ci Materializzeremo dentro» risolve Lily, piccata, richiudendo la borsetta. «Cosa che avremmo dovuto fare subito, invece che girare per Londra per tutta la notte, rischiando di ammalarci sul serio»

«Avevo bisogno di una passeggiata» ribatte lui. «E tu pure. Non reggi molto bene l'alcol, è così?»

«Parla colui che non beve altro che acqua e integratori» replica Lily.

«Non bevo integratori» dice James, offeso. «Però ho una dieta da seguire e ci sono regole serie riguardo...»

«... al fatto che l'alcol è veleno e blablabla» Lily gli lancia uno sguardo irritato. «Abbiamo camminato fino a casa per trovarci chiusi fuori. È ridicolo»

«Sei tu che hai dimenticato le chiavi»

«Sei tu che mi hai costretta a fare mezzo paese a piedi, e per giunta con le scarpe che mi ritrovo»

James la guarda con severità e lei alza il mento, una perfetta fotocopia dei loro frequenti scambi ai tempi di Hogwarts.

Hanno battibeccato allegramente per tutta la via del ritorno. James infatti ha insistito per tornare a casa a piedi e Lily, all'uscita dal ristorante, era effettivamente troppo instabile per poter ricorrere alla Materializzazione Congiunta per portare entrambi nel proprio salotto. Così hanno camminato. Lily non abita troppo distante dal Paiolo Magico – il suo appartamento è giusto al di là del Tamigi, in una viuzza tranquilla di Southwark – ma James a quanto pare è un fanatico del Tower Bridge ed insiste così tanto per allungare la strada di soli cinque minuti che Lily finisce per cedere. La sua pazienza è totalmente ripagata dallo sguardo rapito con cui James osserva il ponte illuminato, mentre lo attraversano mano nella mano. Se non fosse quasi brilla, Lily potrebbe rendersi conto che le dimostrazioni d'affetto non sono più richieste, ora che sono sfuggiti dalle grinfie delle cugine Prewett, ma l'alcol – e il mostro residente nel suo petto – decidono al posto suo e decretano che se James ha voglia di tenerla per mano non sarà certo lei a rifiutarlo.

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