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"Tae..?" l'alpha bussò alla porta della loro camera in modo delicato, quasi quella lastra di legno fosse l'ingresso per il cuore del maggiore. Voleva parlare da solo con il biondo luna, voleva e doveva capire quale fosse la sua decisione dopo l'accaduto.

Comprendeva che l'idea di un possibile rifiuto avrebbe potuto portare a grossi danni, se non alla fine della sua vita, ma avrebbe rischiato pure quella per volere del compagno. Jungkook era un ragazzo con principi imposti dai suoi stessi organi vitali, come fossero dei grandi saggi, vissuti nel più alto capo di una collina, ed il suo istinto rare volte sbagliava.

Senza consenso dell'altro decise di aprire la porta di qualche millimetro, scorgendo poi la figura femminea rannicchiata a terra. Udiva nessun'altro rumore se non il respiro pesante del ragazzo "Devi esserti addormentato allora". Con passo indeciso si avvicinò, reprimendo un'imprecazione ogni qualvolta le assi in legno scricchiolassero sotto ai suoi piedi.

S'inginocchiò dietro di lui percorrendo con due dita le curve dei fianchi; non si era mai accorto che suo fratello avesse un corpo così perfettamente strutturato ma al contempo stesso delicato e puro. Si distese, ricopiando l'omega, poggiando poi il viso sulla sua spalla per riuscir a vedere il volto dell'altro.

Lo accolsero tracce di lacrime ed un'espressione infelice. Jungkook si fece scappare un guaito di dolore: il legame aveva un'ennesima crepa a causa di quell'immagine. Le dita si mossero da sole, andando a sfiorare la gota incriminata con il tentativo di rimuovere la tristezza che precedentemente aveva espresso.

Erano trascorsi circa trenta minuti da quando Taehyung era fuggito, nascondendosi nella vecchia stanza con le pareti ossidate di ricordi ed i cuscini fetidi di storie fantasiose che si raccontavano da bambini.

Il rosso avvolse la vita del più grande con cautela: non voleva svegliarlo di colpo o lo avrebbe spaventato. Poggiò la fronte sulla schiena del platino facendo respiri profondi, come se stesse per esibirsi sul più grande palco mai esistito al mondo.

"Sai hyung," la rifrazione del suono gli divaricò le labbra, uscendo uguale ad un sibilio rauco "io non ho mai avuto intenzione di farti del male, ne di sottometterti a mia volontà. Posso immaginare quanto dia fastidio subire ordini, lo abbiamo fatto per tutta la vita." si bloccò pochi secondi, elaborando le frasi "Io in realtà ero felice. Volevo solo capire se la tua reazione fosse stata positiva prima di abbracciarti e promettere di mantenere il segreto." per istinto strinse a sè quel corpo nelle mani di Morfeo "Poi ho letto la paura ed il terrore nei tuoi occhi, quando sei fuggito via dal mio palmo, scivolato in un buco nero senza fine. Dimmi Taehyungie, non mi vuoi vero?" il ragazzo sospirò prima di continuare "Ho sempre pensato che la Luna fosse saggia, che scegliesse legami di questo tipo con cura e scopo preciso nel futuro delle persone. Ho sempre creduto che gli alpha dovessero proteggere i propri compagni a costo della pelle, sputando sangue ed accettando qualunque condizione pur di tenerli in salvo. Infatti è stata la prima cosa che ho pensato dopo aver visto la scintilla blu nei tuoi occhi: devo proteggerti.".

"E se devo spiegarti la verità, ho sempre avuto questo istinto verso di te, non so per quale assurdo motivo. Avevo l'impulso di attaccare qualsiasi cosa ti volesse ferire o far del male, come da bambini quando schiacciai un'ape che voleva pungerti" una risatina gli fece scrollare il capo "Non so quale sia il tuo verdetto, non so se tu voglia accettarmi o meno o se l'avessi sempre voluto come lo volevo io. Perchè si, è vero, molte volte c'avevo sperato" gli vibrò per un secondo il labbro a quella rivelazione "Quando ti giocavo quei brutti scherzi per farti innervosire, erano solo impulsi; sentivo attrazione nei tuoi confronti e non credo nemmeno tu abbia rifiutato i baci che ci siamo dati di nascosto. Poi ho avuto paura, paura che il mio pensiero potesse realizzarsi quindi ti sono stato lontano nell'ultima settimana. Nei giorni precedenti al mio compleanno l'ansia mi assaliva ogni volta vedessi la tua testolina argentea viaggiare per il corridoio." come conferma alle sue parole, intrufolò le dita tra le ciocche del più basso "Cosa mi stai facendo hyung" sorrise malinconico, inspirando il suo odore.

"Quindi non ero l'unico ad avere dubbi" Jungkook ritrasse le mani e si staccò di scatto dal maggiore, impaurito dalla sua improvvisa uscita. Taehyung mosse la testa nella direzione dell'alpha "Mettiti come prima, stavo comodo.." fece le labbra a paperella ed il tono usato intenerì il rosso.

"D-Da quant'è che sei sveglio?" chiese in un mormorio il più alto, riposizionandosi vicino al compagno "Non ero dormiente Kook, stavo cercando di rimettere a posto i pensieri. Ti ho ascoltato" l'alpha sentì una morsa d'imbarazzo accrescere dentro di lui e le guance scaldarsi.

Il platino prese la mano dell'altro nella sua, accarezzandone il dorso con il pollice per poi portarla al cuore "Non avevo nessuna intenzione di rifiutarti, ne avevo mai dubitato su quest'opzione. Ero solo impaurito dalla stranezza dentro di me." non potè vederlo ma giurò di aver immaginato un sorriso radioso sulle labbra soffici del ragazzo.

"Anche io c'avevo sperato, era questo che mi turbava. Era come se desiderassi l'uomo d'altri no? Volere per sè il proprio fratello, oltre ad un possibile legame d'amicizia era un tantino stupido." soffiò su un paio di capelli, comodamente adagiati sui suoi occhi "Erano mesi che non riuscivo a staccarti gli occhi di dosso, non riuscivo a trattenermi dal sfiorarti facendo apparire la cosa come involontaria. Era difficile sopportarlo, spesso mi portava all'esasperazione finchè non sono scoppiato, prima." Jungkook intrecciò le loro falangi aspettando finisse di spiegare con un buon presentimento ad allegerirgli il groviglio di farfalle nello stomaco.

"La mia fobia era quella di aver sbagliato tutto, che la Luna avesse errato dopo millenni e che passato un secondo sarebbe tornato tutto come prima. Io soffrendo e tu non accorgendotene, perchè mi nascondo nella mia bolla." l'alpha voltò la figura femminea verso di sè, potendolo guardare negli occhi, premuroso nel poter ascoltare il suo monologo.

"Perchè non me ne hai parlato, hyung?" domandò preso dal discorso "E cosa avrei dovuto dirti" sviò il suo sguardo l'omega "Jungkook ho paura di essere attratto da te e ti desidero come mio compagno, cosa devo fare? Mi sembra un po' idiota sai?" Taehyung sospirò contrariato all'idea, perdendosi nei suoi stessi dilemmi mentali.

"Non volevo tu soffrissi così per me. Non mangi un pasto intero da giorni e quando ti pongo una domanda a riguardo dici di dover rafforzare la musculatura. Non sai inventare scuse" ridacchiò all'argomento senza distogliere le pupille da quei cristalli oceanici quali erano gli occhi del biondo luna.

Ricevette una leggera pacca sul petto alla futile affermazione, seguita da un insulto poco carino. Ritornarono seri alla velocità della luce e Taehyung si accorgeva benissimo degli sguardi speranzosi che gli scoccava il fratello. L'omega avvicinò la fronte a quella del più giovane, posandola infine sulla sua "Devi promettermi una cosa però" bisbigliò quasi attaccato alle labbra del rosso che annuì in risposta "Se dovesse passarti per la testa qualsiasi pensiero perverso in presenza di nostro padre, almeno aspetta sia uscito prima di mettermi le mani addosso" rise, capendo di aver concluso la situazione nel migliore dei modi possibili.

"Okay, ci proverò" ghignò tra sè e sè Jungkook con un sorrisetto maligno "Hyung" richiamò il più grande, facendogli tenere lo sguardo sul suo "Compagni?".

Il platino accarezzò con un paio di dita il mento dell'alpha, lasciandogli un piccolo e dolce bacio a stampo "Fino alla fine Kookoo".

°*° °*° °*°

- hewwo :D
ho sistemato la situazione visto? uwu

Spero che la ff stia continuando ad interessarvi anche se in questo capitolo non accade nulla di importante.

𝗛𝗶𝗺 & 𝗜 ; 𝗄𝗈𝗈𝗄𝗍𝖺𝖾 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora