Il platino venne svegliato di soprassalto, avvertendo un peso sopra di lui, cercò di scostarlo ma fu obbligato ad aprire gli occhi per capire cosa fosse.
Si ritrovò il viso del fratello a pochi centimetri dal suo, con un sorriso che andava da un orecchio all'altro.
Era letteralmente sdraiato sul suo corpo e, la vicinanza, lo fece arrossire imbarazzato.
"Jungkook" mugugnò "Che stai facendo?" si stropicciò gli occhi con una mano quando sentì una sculacciata.
"Oh! Ma cosa!" spalancò le palpebre "Vieni qui amore mio" scherzò il più alto, abituato a prenderlo in giro in quel modo.
Il rosso si allungò cercando le labbra dell'altro che urlacchiava fintamente spaventato "Uno stupratore!".
Scesero rincorrendosi per le scale cigolanti della casupola in cui, ormai, vivevano da diciassette anni, giungendo in sala da pranzo.
Taehyung schiaffeggiò la spalla di Jungkook pregando che la smettesse ma, il più piccolo, non ne aveva nessuna intenzione.
Lo bloccò al muro ridendo a crepapelle per l'espressione che si dipinse sul volto del più basso, poi, si incastonarono gli sguardi, rimanendo senza fiato.
Il minore ritrasse le mani, udendo il padre arrivare da un'altra stanza, con il cuore a mille e nessuna spiegazione in testa.
"Siete già svegli figli miei?" la voce inconfondibilmente decisa e bassa dell'alpha fece capolino dietro di loro.
"Che stavate combinando? Siete tutti rossi in viso" trattenne una risata furtiva e mantenne la sua solita maschera di serietà.
I due si scambiarono un'occhiata ma dovettero subito voltarsi altrove, come scottati, fulminati da quell'attimo.
"Correvamo giù per le scale, il caldo, un po' di tutto insomma" il rosso rispose frettolosamente, sperando che l'uomo non facesse altre domande.
L'adulto storse il naso ma finì con l'annuire e cambiare argomento "Allora? Volete la colazione?" sviò il discorso.
"Posso scendere io se vuole, padre. Corro al mercato e ritorno" il platino si accinse a raggiungere la porta ma venne fermato da una mano possente sulla sua spalla.
"Tu non vai proprio da nessuna parte" sorrise amorevolmente, scostando la chioma candida dall'entrata.
"Ma padre" protestò lui "Ho superato la maggiore età da quasi due anni. Riuscirò a cavarmela andando in paese" sbuffò.
Un dito si scosse da destra a sinistra di fronte al suo volto "Vi ho già detto che è pericoloso e che non voglio vi accada qualcosa" corrugò le sopracciglia.
Entrambi abbassarono il capo "Si, padre" fecero un leggero inchino di scuse e lasciarono andare il loro genitore.
Taehyung roteò gli occhi quando lo vide scomparire dietro il legno e andò a distendersi sul divano polveroso e sudicio di cui disponevano.
"Possibile che, a quasi vent'anni, non abbia un minimo di libertà?!" urlò al vento, scalciando leggermente e lasciando cadere le braccia al suolo.
"Quel vecchio cialtrone, sono un'alpha anche io e molto più giovane" disse la sua, Jungkook "E quando compirò diciott'anni potrò andarmene dove mi pare e piace" spiegò con tono duro.
"Si certo" lo prese in giro il fratello "Se ti sentisse sarebbe capace di creare un campo di forza intorno alla casa, tsk" ribatté quasi disgustato.
"E allora cosa facciamo? Dovremo pur riuscire a condurre una vita" parlò calmo il più alto, spostandosi in cucina per prendere un bicchiere da riempire nel catino in giardino.
"Tu dovresti già avere un compagno per giunta, non vorrai farmi la zittella per il resto della vita vero?" rise piacevolmente ma venne preso a sberle sulla nuca.
"Tae non mi fai nulla, ricordatelo" ridacchiò nuovamente con il formarsi di un'adorabile broncio sul suo viso.
"Non è certo colpa mia se sono uno dei pochi omega maschi esistenti" soffiò seguendo il minore fuori casa.
"Hai sete?" chiese Jungkook mentre versava il liquido cristallino nel recipiente; Taehyung negò.
Quando l'alpha si voltò di spalle, il maggiore lo prese di sorpresa, schizzandolo sulla schiena "Maledetto" si irrigidì per il liquido gelido sulla pelle tiepida.
Si trasformò furiosamente nel suo lupo totalmente nero e ringhiò all'altro, il quale, fece la stessa mossa del più piccolo.
Il manto candido del platino ondeggiò alla leggera brezza mattutina ed ai raggi del sole che lo facevano diventare addirittura argenteo.
Il più alto si distrasse a quella vista, tanto era stupendo quel pelo morbido su cui si era accoccolato molte volte da piccolo.
Per questo suo errore non vide l'altro travolgerlo completamente, quindi, gli lasciò un po' di vittoria, pur sapendo, in cuor suo, che avrebbe potuto ribaltare la situazione in un secondo.
L'omega si bloccò improvvisamente, si distese comodo sul ventre del lupo color pece e gli leccò il muso, per poi ritornare alla sua forma originale.
Il rosso lo seguì a ruota e strinse il ragazzo sopra di lui; era questo che amava del loro rapporto fraterno: potevano succedere le peggio cose ma sarebbero sempre finiti abbracciati, gesti normali per loro.
Jungkook inspirò "Hai un buon profumo" disse quindi, appoggiando il naso sul suo collo olivastro.
"Idiota mi fai rabbrividire" lo rimproverò Taehyung ghignando sotto i baffi, scostando il volto del minore.
"Allora vuoi che ti dia un bacetto, dai vieni quii!" ripropose nuovamente la storia di pochi minuti fa, sovrastandolo completamente.
Non l'avesse mai fatto.
Perse un battito alla vista del platino con un leggero rossore sulle gote ed i suoi palmi che cercavano di nascondere l'imbarazzo.
Il più piccolo scostò quelle falangi tremanti, ritrovandosi a fissare i suoi lineamenti delicati e quasi femminili che non poche volte lo avevano attratto.
Si chiedeva per quale motivo proprio il suo compagno di giochi, di vita, il suo fratello da sempre gli facesse provare un tuffo al cuore.
Doveva arrivare alla maggiore età per trovare un o una compagna da marchiare ma, era come se, quel rapporto, lo avesse sempre avuto con il ragazzo sottostante.
Tra i pensieri non si accorse che, le loro labbra, erano sempre più vicine e, che, nessuno dei due, osava tirarsi indietro.
Osservò intensamente le pupille di Taehyung e giurò di aver visto un lampo azzurro in esse.
Un leggero fruscio, ma ben udibile alle loro orecchie che sapevano captare i più infimi scrosci, sopraggiunse, facendoli spaventare.
Si spostarono con un gesto fulmineo, l'imbarazzo era palpabile nell'aria.
Il maggiore rientrò barcollando, seguito dal più alto che non accennò una parola dopo aver notato quel leggero bagliore nei suoi piccoli frammenti di cielo.
Sapeva cosa significava e sperava non fosse mai accaduto o che fosse stata solo un'allucinazione.
Il platino si sedette su una delle sedie mezze rotte del soggiorno, tenendosi la testa con i palmi.
Vedeva sempre più offuscato, i rumori erano confusi, un desiderio bollente si accendeva dentro di lui.
Erano sensazioni mai provate e che lo facevano preoccupare oltremodo.
"K-Kook" la sua voce tremava "K-Kookie" chiamò il fratello e, non vedendolo da nessuna parte, provò di alzarsi per cercarlo.
Jungkook comparse alla fine delle scale e stabilì un contatto mentale « Perchè mi fai questo effetto? » il suo sguardo era tagliente.
Quelle furono le ultime parole che Taehyung udì prima di cadere malamente al suolo.
- ○ - ○ - ○ -
- eccomiii~
TaeTae comincia giá ad aver problemi madò

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𝗛𝗶𝗺 & 𝗜 ; 𝗄𝗈𝗈𝗄𝗍𝖺𝖾
Фанфик[𝙠𝙤𝙤𝙠𝙩𝙖𝙚 ! 𝙤𝙢𝙚𝙜𝙖𝙫𝙚𝙧𝙨𝙚] - 𝖮𝗋𝖺 𝗌𝗉𝗂𝖾𝗀𝖺𝗆𝗂 𝗉𝖾𝗋 𝗊𝗎𝖺𝗅𝖾 𝖺𝗌𝗌𝗎𝗋𝖽𝗈 𝗆𝗈𝗍𝗂𝗏𝗈 𝗂𝗅 𝗅𝖾𝗀𝖺𝗆𝖾 𝖼𝗂 𝗁𝖺 𝗌𝖼𝖾𝗅𝗍𝗂 𝖩𝗎𝗇𝗀𝗄𝗈𝗈𝗄. - 𝖯𝖾𝗋𝖼𝗁𝖾̀ 𝗍𝗎 𝗌𝖾𝗂 𝖿𝗂𝗀𝗅𝗂𝗈 𝖽𝖾𝗅𝗅𝖺 𝖫𝗎𝗇𝖺 𝖾𝖽 𝗂𝗈 𝖽𝖾𝗅...