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 ‒ Sei sicuro sia la direzione giusta? ‒ Taehyung annuì mentre indicava un boschetto piuttosto oscuro. Senza rendersene conto, la pietra che aveva al collo gli cosparse il petto di una luce azzurra, quasi lo stesse incoraggiando a prendere la via predestinata. Fece un respiro profondo, perdendosi ad osservare le fronde cupe degli alberi prima di lasciarsi sopraffare dall'istinto animale: un lupo color neve ora, piccolo quanto imponente, affiancava l'altro completamente nero pece (se non per una macchia sul collo). Il muso deciso dell'alpha volse lo sguardo al compagno, strusciandocisi successivamente contro «Andrà tutto bene» pronunciò cauto tramite collegamento. Lo vide fare due passi verso quella che poteva essere considerata 'casa' per un lupo; avvertì anche il battito del più piccolo accelerare gradualmente, cosa che fece tenerezza a Jungkook.

Nel momento in cui si misero entrambi a correre, a Taehyung quel luogo non parve lo stesso. Era quasi magnifico nella sua completezza: silenzioso, incredibilmente silenzioso. Gli unici rumori riguardavano le zampe che si scontravano con il terreno, mentre i fruscii del loro passaggio facevano dondolare le foglie degli arbusti più bassi. Riuscì persino a sorridere nella corsa, che con l'alpha al suo fianco ogni paura svaniva. Qualche frivolo pettegolezzo nella mente gli faceva già credere che, forse, non fosse più solo il suo corpo ciò che desiderava.

Il tempo di un paio di pensieri del genere e si trovarono entrambi all'entrata secondaria della cittadina. Nonostante non fosse permesso il via vai di sconosciuti, Hoseok e Namjoon li avevano bene istruiti, e trovare uno dei passaggi segreti non era più un problema. Nella agilità che caratterizzava i loro corpi da canidi, riuscirono a scavalcare un muretto più basso e nascosto esattamente dietro una bottega non utilizzata da tempo. Al suo interno vi erano statuine e pelli di animali, principalmente conigli scuoiati per cena, piccoli scaccia incubi tessuti a mano e dei calcinacci a terra. - Che schifo questo posto, - borbottò allibito il biondo luna – qua ci viveva sul serio qualcuno! - esclamò sfiorando con un polpastrello il tavolo, ripromettendosi in seguito di non provarci mai più. Jungkook, nel frattempo, era nascosto in un'altra stanza a rivestirsi dopo la trasformazione, ridendo comunque alle parole del compagno – Magari prima non era mica così, idiota!
- Ma hey come osi! - ribatté convinto Taehyung – Guarda con i tuoi occhi, nemmeno casa nostra! E che noi viviamo nel bosco. - sbottò una seconda volta – Ora basta farfugliare cose che non ci riguardano, dobbiamo andare da Hoseok, no? - quel nome fece rabbuiare ed allo stesso tempo scaldare l'anima e corpo dell'omega, che rispose con un timido cenno del capo. Sempre con circospezione ed orecchie tese, giunsero e bussarono alla porta sul retro dell'abitazione del rosso scuro venendo accolti da un allegro e sorpreso sorriso a cuore.

- Quindi mi stai sul serio dicendo di aver sognato Jungkook come figura maligna? - ripropose la questione, ancora incredulo – Non ti ha mai fatto del male vero? - ed il suo istinto prese ad alzargli le maniche per controllargli i polsi. - No hyung tranquillo, non mi farebbe del male nemmeno se volesse. - dimezzò la frase toccandosi il petto con un piccolo sorrisino pronto a scacciare la tensione – Non sarebbe un problema solo per noi due come individui. Probabilmente il legame ci ucciderebbe lentamente entrambi visto che, né io né lui, abbiamo rifiutato tutto questo. - finì in bellezza, spostandosi un ciuffo di capelli platino dietro all'orecchio. - Ma non ha senso! - urlacchiò Hoseok – Primo, - gli puntò una falange contro – mi fate voglia di uscire e cercare la mia anima gemella e non va bene. - scosse la testa scherzosamente – Secondo, i tuoi sogni dovrebbero essere analizzati da qualche esperto. Sembri un veggente.
Taehyung arricciò il naso infastidito dall'obiezione dell'amico – Ma quale veggente, capita a tutti di fare sogni strani. - fece in tempo a dire quelle parole che il rosso mattone lo stava già trascinando all'esterno – Tu ora vieni con me. - pronunciò concentrato nell'infilargli un mantello viola – E d'ora in poi tieniti questo se vuoi passeggiare per la città; potrebbero prenderti per un forestiero.
- Dove andate voi due? - una chioma scompigliata sbucò dall'arco d'ingresso – Sparite così senza dirmelo? - abbassò fulmineo lo sguardo verso le mani dei due, deglutendo anche se non volendolo. Era da quella mattina che qualcosa di invisibile ed intrattabile aleggiava nell'aria; pareva un odore dolce ma pungente allo stesso tempo, in grado di far correre all'impazzata il cuore di Jungkook. Doveva sempre essere all'erta e controllare che il suo compagno fosse al sicuro, o almeno era quello che il legame gli imponeva. Un'altra volta, controllato da questa forza superiore, staccò il corpo dell'omega dalla presa di Hoseok, accogliendolo tra le sue braccia muscolose – Mi abbandoni qui da solo hyung?

- No kook-ah, dobbiamo fare una cosa. Torno subito lo prometto.

- Prima mi dici cosa state andando a fare. - insistette il rosso, il tono di voce questa volta con una nota più acida – Yah! Lasciami! - brontolò a sua volta l'omega nel tentativo di staccarsi la presenza del compagno di dosso. - Dimmi dove stai andando Taehyung. - e questa volta aveva davvero esagerato. Il modo in cui aveva pronunciato quella frase avrebbe avuto il potere di sottomettere qualsiasi omega al suo potere ed il platino non poteva sopportarlo, non dopo ciò che si erano detti. Si voltò deciso nella direzione di Jungkook, mollandogli un sonoro schiaffo sulla guancia – Vuoi scoprire se questo legame ci ucciderà, si o no?!

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- Ed eccomi tornata. In questa quarantena cercherò di essere un po' più attiva visto che il blocco dello scrittore è ormai acqua passata. Voi che fate in questi giorni?

𝗛𝗶𝗺 & 𝗜 ; 𝗄𝗈𝗈𝗄𝗍𝖺𝖾 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora