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Taehyung si alzò in piedi, guardandosi attorno. Era nuovamente immerso in quel buio pece del sogno precedente; la pelle rabbrividiva a degli spifferi di vento gelido che gli congelava le ossa. - Jungkook? - chiamò il compagno flebilmente, spaesato in quello che sembrava essere l'ennesimo degli strani incubi che spesso lo raggiungevano di notte. Il cuore martellava veloce contro la casse toracica, le mani confuse cercavano di trovare un appiglio in quel luogo dispersivo; finchè un bagliore azzurro, potente e fiero, illuminò quella che pareva essere la sua stanza da letto. Sospirò, asciugandosi con il dorso della mano alcune finte gocce di sudore, sorridendo sollevato. Posò un piede davanti all'altro, dei passi concisi e cadenzati, piano ma con quel briciolo di sicurezza, avanzava verso la microscopica fonte.

Uno scricchiolio d'assi.

Deglutì silenziosamente mentre una scarica di brividi gli forava le vertebre. Voltò quasi meccanicamente il capo con i palmi chiusi a pugno e la convinzione di riuscire a tenere il sangue freddo. Perse un battito alla vista della chioma rossiccia farsi avanti e tutta la tensione, per un secondo, svanì. - Kookoo, mi hai spaventato! - ridacchiò per l'appunto, avvicinandosi all'alpha per poi sussurrargli - Che cosa è successo quando sono rientrato, - e solo in quel momento si accorse che la sua caviglia era perfettamente funzionante - è tutto così strano.

Il puntino luminoso attirò di nuovo la sua attenzione.

Gli diede una veloce occhiata prima di riportare lo sguardo a Jungkook - Secondo te siamo nello stesso sogno? - chiese con un pizzico di timore a colorare il timbro della voce. Non udendo risposta scosse delicatamente l'arto superiore del rosso, intento ad osservare quasi maniacalmente un angolo delle quattro mura. - Kook, anche io sono spaventato ma devi aiut- - il suo sguardo. Gli occhi del più alto si mossero dapprima normalmente per poi sgranarsi come stupiti. Jungkook sorrise, -ma quello non era un sorriso nè allegro nè rassicurante- le labbra si divaricavano maggiormente sino ad assumere una forma diabolica che metteva in soggezione il compagno. - Certo che ti aiuterò - mormorò lentamente, scandendo bene ogni parola, nonostante quella voce sfumasse in un tono insolito, macchiato di terrore ed allo stesso tempo malvagità.

La luce celeste si fece più carica.

Taehyung indietreggiò alla strana espressione del compagno, sentendosi poi afferrare per il polso che strattonò via. - J-Jungkook.. - balbettò trascinato nella fossa del panico mentre il respiro si faceva meccanico e forzato. Azzardò, spingendo la figura possente dell'alpha ad indietreggiare, voltandosi poi - Smettila di fare il cretino ed a-aiutami - bisbigliò volendo apparire sicuro di sè, ma fallendo miseramente. Di nuovo Jungkook gli si piazzò di fronte, bloccando il suo cammino verso quella che, aveva intuito, fosse una perla.

Si sentì conficcare la spalla.

Non realizzò immediatamente ma, quando un agghiacciante dolore si sparse lungo il muscolo, non fu capace di risparmiarsi un urlo intriso di troppe emozioni negative. Le pupille ancora incastonate con quelle del rosso, terrorizzate, cercavano una risposta sul motivo di quella cruenta azione; l'alpha infatti, aveva adagiato le grandi mani su entrambe le spalle del platino, conficcandoci con forza gli artigli. Provò ad agganciare due falangi all'avanbraccio dell'altro, come a risvegliarlo dal suo stato di trance, invano. Jungkook, prontamente, spostò le unghie, facendo sanguinare più tratti all'altezza delle clavicole dell'omega. Il ghigno malefico non svaniva. - Lasciami! - gridò con le poche forze che gli rimanevano - Mi f-fai male! - replicò, vedendo solo il volto quasi posseduto del compagno, rimanere ad un soffio dalle sue labbra - Ti volevo aiutare. - mormorò, staccando le dita dall'epidermide sanguinante di Taehyung. Gli accarezzò una gota colma delle scie di un pianto isterico - Ssh, ci sono io - disse prima di sfregiare di nuovo la pelle al compagno, esattamente dove prima la stava cullando. Bloccò il corpo esile di quest'ultimo al muro, premendo con brutalità i palmi, questa volta aperti, all'altezza del ventre magro del platino.

Più le mani spingevano, più la vista si sfocava.

Stava svenendo sotto le attenzioni insane del compagno che non si curava di continui strilli o lacrime amare. Il corpo sanguinante ed il sorriso perenne sul volto del rosso producevano l'ambientazione di un racconto d'orrore; quelli che si inventano i bambini la sera, con una coperta a creare la loro 'tenda' segreta. Taehyung cercò di reagire, spingendo nuovamente il corpo muscoloso di Jungkook, stramazzando successivamente in ginocchio, tossendo ed annaspando. Alzò gli occhi affogati dalla paura verso il rosso - P-Perchè.. - sussurrò a malapena, posando un braccio a terra per tenere l'equilibrio. Il suo corpo tremava e fremeva, colava fiotti di sangue in svariati punti ma non voleva, non doveva cedere. Era solo un sogno.

- Ops.

E Jungkook svanì, diventando polvere fina davanti a lui. Solo gli strascichi del suo ghigno orribile rimasero vividi. Il braccio cedette alle ferite, facendo finire il platino sdraiato al suolo con un palmo a tenersi lo stomaco. Tossì per l'ennesima volta, sputando rosso dal sapore ferroso e sentendo le forze abbandonarlo. In quei pochi secondi il bagliore esplose di magneficenza, facendo illuminare la collana al suo collo e diventando quasi insopportabile all'occhio umano. Taehyung mugolò infastidito, con le palpebre pesanti e l'udito ofuscato. 

Taehyung!

Taehyung aiutami!

Figlio mio!

- M-Madre..?

- ;; -

don't worry

𝗛𝗶𝗺 & 𝗜 ; 𝗄𝗈𝗈𝗄𝗍𝖺𝖾 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora