𝙄𝙄.

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colonna sonora:
Happier - Ed Sheeran

*nic pov*

Quando apro gli occhi, subito mi accorgo che il cuscino sotto la mia testa è bagnato. Questa non è acqua però, sono tutte le lacrime che ho versato questa notte...è la ventesima volta, circa. Riflettere mi fa un brutto effetto. Di nuovo a causa sua, sempre per Dario. Mi lavo e mi vesto velocemente per poi chiamare Tonno e chiedergli un passaggio.

T: hey Nic

N: ciao Tonno, senti...

T: serve un passaggio, vero?

N: si, se riesci

T: guarda mi hai beccato in un momento un po' sbagliato, ora non posso prorio...prova a chiedere sul gruppo WhatsApp, ci sarà qualcuno che può passarti a prendere. Chiedo io se vuoi.

N: si, d'accordo, grazie mille.

Dopo poco dall'aver attaccato mi arriva un messaggio di Dario ed il cuore ricomincia a battere all'impazzata ancora una volta. Il messaggio dice che passa tra 10 minuti sotto casa per portarmi in studio.
Ci mancava solo questa.
Aspetto Dario, intanto mi sistemo i capelli - oggi particolarmente ribelli - davanti allo specchio. Appena sento il citofono so che è lui. Ripenso a tutte le riflessioni dell'altra notte, alle lacrime versate e al cuscino bagnato.
Oh no...mi sta per venire un altro attacco di panico. Al momento giusto, direi.

N: s-sali

Dico timido al citofono, trattenendo le lacrime.
Nonappena Dario arriva su non immagino come si possa sentire nel trovarsi davanti agli occhi un esemplare di Nicolas con la faccia da ebete quasi piangente.
Avevo tutti gli occhi rossi dato che avevo appena finito di asciugare le lacrime. Se c'era qualcosa alla quale puntavo in quel momento era non piangere davanti a Dario...non sarei stato in grado do spiegargli che la causa del mio attacco è lui stesso.
Sento il respiro che si affanna e il diaframma che spinge su e giù, sempre più velocemente.
Anche se le lacrime mi offuscano la vista, riesco a percepire la preoccupazione nell'espressione do Dario.

D: Nic t-tutto bene?

Scuoto lievemente la testa.
Il suo tono lascia trasparire il desiderio di essere OVUNQUE tranne che qui in questo momento ad assistere a questa scena PIETOSA.
Non riesco più a trattenermi, cedo.

N: Dario, scusa per tutto.

Dico con voce spezzata per poi fiondarmi tra le sue braccia e scoppiare in un pianto silenzioso.
Dario è confuso e credo sia anche un po' imbarazzato. Nonappena mi discosto da lui esco dalla porta senza guardarlo negli occhi: non posso permettermi di perdermi ancora una volta nei suoi se sto già affogando nelle le lacrime dei miei.
Esco di casa asciugandomi il viso e mi muovo a passo svelto verso la macchina senza aspettare Dario o girarmi a guardarlo.
Salgo in macchina e dopo poco arriva anche Dario.
Durante l'intero viaggio non ci rivolgiamo la parola, lui non guarda l'espressione sul mio volto e io non guardo quella sul suo o almeno mi sforzo di non farlo. Guardo fuori dal finestrino, piuttosto. Il panorama urbano è piuttosto triste: plazzi, strade e poco verde in questa zona. La strada è ancora bagnata dalla pioggia di questa notte che, come previsto, è stata molto forte.

***

Basta. Basta piangere la notte. Basta sperare in un segno, in un gesto, in un amore impossibile ed irrealizzabile. Basta farmi del male così. Seriamente. Dico a me stesso che devo reagire, devo trovare qualcuno che ricambi i miei sentimenti e che mi tratti come merito..non ho una spiccata autostima ma non posso continuare così, non ce la faccio. Da oggibasta illusioni, basta cuscini bagnati, basta attacchi di panico per colpa di qualcuno che non mi merita: insomma, da oggi basta Dario. Purtroppo è più facile a dirsi che a farsi. Infatti mentre sono sovrappensiero non mi accorgo che siamo arrivati ma Dario mi avverte.

一𝑽𝒆𝒓𝒕𝒊𝒈𝒐Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora