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Colonna Sonora:
All of the Stars - Ed Sheeran

*pov Dario* 

è ormai molto che siamo ininterrottamente in giro per la nostra bella penisola, non che ci sia nulla di male, ma casa manca. Manca davvero poco, siamo praticamente giunti alla fine del tour e quasi mi dispiace, tra poche date sarà tutto finito e mi sono davvero divertito fino a questo punto. Ho dovuto riflettere a lungo sul venire o no, preso dagli impegni e dalle mille cose da fare non credevo sarei riuscito a trovare del tempo, invece eccomi qui. Oggi però è la mia ultima data poichè sono costretto a tornare a casa domani a causa di affari inevitabili. Nic è piuttosto triste all'idea ma abbiamo davvero passato dei bei momenti in questo tempo insieme: io, lui, i rovere, cesare, tonno e chi più ne ha più ne metta.
È sempre così, mi manca un po' tutto di Bologna, del mio ambiente. Mi mancano i miei colli e le passeggiate per il centro, mi manca Space Valley e, per quanto possa suonare strano, mi manca l'enorme mole di lavoro dietro ad ogni video. È una sensazione distinta ma di certo non rara quella di sentire la mancanza del proprio letto, della propria casa e delle persone che si hanno solitamente intorno. Quando non si è inclini ai cambiamenti, come nel caso di alcuni di noi, è di certo complesso il non poter vivere la routine per così lungo tempo. Eppure, uscire dalla propria "zona di comfort", fare nuove esperienze - da soli o in compagnia - è fondamentale al fine di crescere ed io sento di star crescendo con le persone giuste.
Volto lo sguardo alla mia destra e noto la testa di Bic appoggiata sulla mia spalla, ha gli occhi socchiusi e l'aria sognante. Chissà cosa gli starà passando per la mente...
Decido di guardarmi delicatamente intorno e noto come la maggior parte dei miei compagni di viaggio si sia ormai addormentata, e come la minoranza sveglia si stia dando da fare per trovare nuovi modi per burlarsi di loro finché ancora dormono. Di tempo senz'altro ce n'è: ci aspettano all'incirca altre tre ore e mezza di viaggio.
Mentre sorrido al sentire i piani malvagi dei miei amici, il mio sguardo si sofferma su Nelson e Cesare, uno con la testa sulle gambe dell'altro, rannicchiato e sfranto dalla fatica dovuta alle (ormai concluse) numerose tappe; l'altro invece ha la testa appoggiata allo schienale, gli occhi chiusi ma senza dormire. Quest'ultimo dettaglio è deducibile dal movimento della mano del ragazzo che delicatamente scompare tra i riccioli del cantante per poi riaffiorare e perdersi nuovamente dopo poco. Nell'ammirare la scena, senza ormai più nemmeno preoccuparmi delle possibili conseguenze dovute alle azioni da parte degli svegli, chiudo gli occhi e mi addormento.

***

Il concerto di ieri sera è, come sempre, stato immensamente piacevole e abbiamo passato l'ennesima serata con buonissima compagnia e fantastica musica.
Guardo l'orologio: manca poco. Tra pochi minuti il treno partirà, per cui mi devo affrettare nel salutare tutti coloro i quali hanno avuto la possibilità di accompagnarmi alla stazione: abbraccio Tonno, saluto Cesare, faccio l'un bocca al lupo alla band ma mi fermo davanti a Nic. Lo guardo negli occhi per poi abbracciarlo nel tentativo di cancellare il suo broncio triste.

D: avanti, sono solo pochi giorni e sai che per qualunque cosa puoi chiamarmi

Nic annuisce e sorride per poi stringermi.

N: chiama quando arrivi, eh

D: e tu fai delle belle foto

Ricambio il sorriso. Una volta allontanatomi, mi volto e guardo ancora una volta tutti prima di salire sul treno e salutare con la mano. Cercando il mio posto, mi imbatto nel tipico errore di distrazione del passeggero distratto e trovo il mio posto occupato. Controllo ancora una volta per essere sicuro di non trovarmi in errore e, una volta certo di aver ragione, decido di mettere su un sorriso e risolvere l'equivoco spiegando educatamente la situazione.

D: mi scusi, ehm, deve esserci un errore...

Una ragazza dalle labbra rosse, i capelli lucenti e gli occhi infiniti si volta verso di me. Le lentiggini ricoprono la zona del suo volto che comprende il naso e le sopracciglia conformano sul suo volto un'espressione confusa che parla per lei.
Per quando io ami Nicolas la sua bellezza mi lascia senza fiato. Per qualche secondo mi ritrovo perso nel mio mondo di vertigini ma mi basta pensare a Bic per tornare con i piedi per terra.

D: nulla di grave, credo solo quello sia il mio posto...

Accenno un sorriso mentre lei si affretta a cercare le carte del biglietto per poi scusarsi, mortificata, e spostarsi: il posto a lei assegnato è quello direttamente di fronte al mio.
È strano ma tre ore di tragitto passano veloci. Inizialmente ognuno è chiuso nel suo mondo, indossa le cuffiette e si diletta con il proprio pc. Quando poi entrambi iniziamo a leggere lo stesso libro, un principio di conversazione inizia a palesarsi.
Luna ha i più disparati interessi, le filosofie di vita più assurde. Mi accorgo di come non termini mai gli argomenti da trattare ma di come riesca a tacere nei momenti giusti. È incredibilmente simile a me e tutto fila liscio finché non iniziamo ad entrare nel personale.

L: - del resto immagino che un ragazzo interessante come te non possa non avere una ragazza altrettanto interessante al suo fianco...o sbaglio?

Mi immobilizzo.

D: beh si. Cioè no. Voglio dire- è complicato da spiegare-

L: assolutamente, scusami, non avevo intenzione di entrare nei particolari

La lieve risata che segue la sua affermazione è piacevole e contagiosa. In poco tempo mi ritrovo a destinazione ma per entrambi questo viaggio è durato troppo poco. Una volta scesi dal treno ci salutiamo e, senza alcuna linea di contatto, separiamo le nostre strade. Dopo aver avvisato gli altri di essere arrivato, mi avvio verso casa e, appena messovi piede, mi butto sul letto dato che è tutto ciò che sogno dall'inizio del tour a questa parte. Sblocco il telefono e mi ritrovo in pochi secondi ad ascoltare un messaggio vocale da parte di Nic. Nonappena il nome del suo contatto appare sulla mia schermata, affiancato da un numerino indicante il numero di notifiche ricevute a suo nome, il mio cuore sobbalza. Nell'audio mi racconta brevemente la giornata, mi domanda del rientro. Dato l'arrivo della sera, ritrovo a seguito di quello, un messaggio in cui mi è augurata una buona notte, poi un cuore rosso. Mentre ascolto la voce rilassante e vellutata di Nic, le auto in sottofondo, il racconto avvincente, senza nemmeno il bisogno di indossare il pigiama, mi addormento.

***

Il suono fastidioso e indispensabile del telefono mi fa sobbalzare. Afferro l'aggeggio e analizzo la situazione: è davvero tardi e sto ricevendo una chiamata urgente, sono totalmente addormentato e devo sbrigarmi. Corro a sciacquarmi la faccia per poi sbrigarmi a rispondere.

D: pronto? Si, assolutamente. Dimenticato? No ma si figuri, è che sto trovando davvero tantissimo traffico. 15 minuti massimo e sono lì. D'accordo, arrivederci. E perdoni l'inconveniente.

OKAY QUESTA NON CI VOLEVA, HO DECISAMENTE DIMENTICATO QUEST'INCONTRO CHE POI TRA L'ALTRO È LA RAGIONE PRINCIPALE DEL MIO RITORNO MA DETTAGLI OK MI UCCIDONO ORA
Afferro uno snack e lo mangio in fretta, mi lavo e mi vesto, prendo il necessario e in men che non si dica sono fuori di casa a sfrecciare sulle strade di Bologna, libere da ogni sorta di traffico.

一𝑽𝒆𝒓𝒕𝒊𝒈𝒐Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora